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Cultura, Eventi e Spettacolo
De Gregori incanta Molfetta con singoli d’autore e autoironia
A sorpresa ad assistere al concerto c’è anche il cantante Caparezza
Molfetta - martedì 27 agosto 2024
7.30
"A piedi nudi" e l'omaggio a Lucio Dalla con il singolo "Cosmonauti" entrambi intonati dalla cantante bolognese Angela Baraldi hanno dato il via, ieri sera all'interno della Banchina San Domenico, alla tappa molfettese del tour: "De Gregori dal vivo".
L'esibizione della cantautrice bolognese ha aumentato l'attesa del pubblico con un mix tra passato, presente e futuro accompagnata alla chitarra da Federico Fantuz.
Poi un grande applauso ha accolto il protagonista della serata: Francesco De Gregori.
Maglietta bourdeux, cappellino con visiera e un pantalone bianco. Così, con la sua semplicità, il cantautore romano ha conquistato il pubblico che prima ancora che potesse proferir parola è stato accolto con un fragoroso "bravo".
Sul palco De Gregori ha ripercorso solo alcuni dei suoi brani più famosi come "I muscoli del capitano" con allusioni a Smith e al richiamo del "Titanic" passando per le canzoni che racchiudono i vocaboli futuristici per poi lasciare spazio alle canzoni meno conosciute. Il tutto raccontato anche dalla gallery a cura di Ruggiero de Virgilio.
Ma accanto a tutto questo la novità di questo concerto è stata la spiegazione dei pezzi. Una novità che il cantautore sottolinea con ironia: "Sì, De Gregori parla pure". Salvo poi spiegare il perché di questa nuova trovata: "Lo faccio perché all'inizio della mia carriera c'erano delle malelingue che dicevano che io scrivevo cose che non si capivano e così ho iniziato a spiegarle prima di cantarle".E così partendo dalla storia di "Bufalo bill" definito come il tiratore infallibile, bello e americano con l'unica pecca di essere pagato per sterminare bufali e cinghiali, tradotta poi in canzone fino al richiamo del freddo con il ricordo del Natale e di quella canzone nata da un momento di tristezza vissuto dal cantautore in un passato ormai lontano. Un tempo trascorso che ha tradotto i sentimenti del cantante e li ha rappresentati attraverso i due protagonisti del singolo, Dolly e il Figlio del figlio dei fiori, che tendono un agguato in bosco a Babbo Natale. Tutto questo è racchiuso in : "L'uccisione di Babbo Natale" con un coltello e con un bastone.
Non finisce qui. L'altra novità di quest'anno che ironicamente tiene a sottolineare De Gregori è che sul palco non sono state riprodotte solo le canzoni famose ma anche quelle che a detta del cantante "non si è filato nessuno".
Un concerto-spettacolo quello del "principe" impreziosito dalla band salita con lui sul palco e composta da Guido Guglielminetti (basso e contrabasso), Carlo Gaudiello (tastiere), Primiano Di Biase (hammond), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino) e Simone Talone (percussioni), Francesca La Colla (corista).
A far sognare il pubblico è stato il repertorio e il ricordo di singoli da "Rimmel" a "La leva calcistica del '68", da "La storia" a "Generale", passando per "Sempre e per sempre", "Buonanotte fiorellino" e "La donna cannone".
Una carrellata di singoli intramontabili e raccontati attraverso nuovi arrangiamenti. Questo, ieri sera, è stato De Gregori dal vivo.
L'esibizione della cantautrice bolognese ha aumentato l'attesa del pubblico con un mix tra passato, presente e futuro accompagnata alla chitarra da Federico Fantuz.
Poi un grande applauso ha accolto il protagonista della serata: Francesco De Gregori.
Maglietta bourdeux, cappellino con visiera e un pantalone bianco. Così, con la sua semplicità, il cantautore romano ha conquistato il pubblico che prima ancora che potesse proferir parola è stato accolto con un fragoroso "bravo".
Sul palco De Gregori ha ripercorso solo alcuni dei suoi brani più famosi come "I muscoli del capitano" con allusioni a Smith e al richiamo del "Titanic" passando per le canzoni che racchiudono i vocaboli futuristici per poi lasciare spazio alle canzoni meno conosciute. Il tutto raccontato anche dalla gallery a cura di Ruggiero de Virgilio.
Ma accanto a tutto questo la novità di questo concerto è stata la spiegazione dei pezzi. Una novità che il cantautore sottolinea con ironia: "Sì, De Gregori parla pure". Salvo poi spiegare il perché di questa nuova trovata: "Lo faccio perché all'inizio della mia carriera c'erano delle malelingue che dicevano che io scrivevo cose che non si capivano e così ho iniziato a spiegarle prima di cantarle".E così partendo dalla storia di "Bufalo bill" definito come il tiratore infallibile, bello e americano con l'unica pecca di essere pagato per sterminare bufali e cinghiali, tradotta poi in canzone fino al richiamo del freddo con il ricordo del Natale e di quella canzone nata da un momento di tristezza vissuto dal cantautore in un passato ormai lontano. Un tempo trascorso che ha tradotto i sentimenti del cantante e li ha rappresentati attraverso i due protagonisti del singolo, Dolly e il Figlio del figlio dei fiori, che tendono un agguato in bosco a Babbo Natale. Tutto questo è racchiuso in : "L'uccisione di Babbo Natale" con un coltello e con un bastone.
Non finisce qui. L'altra novità di quest'anno che ironicamente tiene a sottolineare De Gregori è che sul palco non sono state riprodotte solo le canzoni famose ma anche quelle che a detta del cantante "non si è filato nessuno".
Un concerto-spettacolo quello del "principe" impreziosito dalla band salita con lui sul palco e composta da Guido Guglielminetti (basso e contrabasso), Carlo Gaudiello (tastiere), Primiano Di Biase (hammond), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino) e Simone Talone (percussioni), Francesca La Colla (corista).
A far sognare il pubblico è stato il repertorio e il ricordo di singoli da "Rimmel" a "La leva calcistica del '68", da "La storia" a "Generale", passando per "Sempre e per sempre", "Buonanotte fiorellino" e "La donna cannone".
Una carrellata di singoli intramontabili e raccontati attraverso nuovi arrangiamenti. Questo, ieri sera, è stato De Gregori dal vivo.
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