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Cinque profughi ucraini ospiti con il Licei "Einstein-Da Vinci" di Molfetta per l'assemblea d'istituto
I ragazzi sono giunti in città grazie alla missione umanitaria di Don Gino Samarelli
Molfetta - martedì 29 marzo 2022
12.57
Olesia, Marta, Bodan, Solia e Irina fanno parte del gruppo portato in salvo in Italia da Don Gino Samarelli e sono ora accolti dalla comunità parrocchiale di San Pio X, guidata da don Vincenzo. Il destino ha voluto che arrivassero a Molfetta per fuggire dalle bombe che stanno falcidiando l'Ucraina ormai da più di un mese.
Nella giornata di ieri i ragazzi sono stati ospiti dell'assemblea d'istituto dei licei "Einstein-Da Vinci" di Molfetta. Tanti agli argomenti toccati, tra lo stupore degli studenti attoniti nel sentire la loro testimonianza e la loro voglia di ripartire da qui, in un posto finalmente tranquillo e al sicuro dalla guerra. Il viaggio da Leopoli alla nostra città è stato lungo e faticoso, come è stato difficile il momento che ha visto lasciare alle loro spalle la loro nazione in fiamme.
Il momento più toccante dell'assemblea c'è stato nella parte finale dell'incontro, quando i profughi hanno intonato l'inno nazionale dell'Ucraina. L'obiettivo è inserirsi nel migliore dei modi nella comunità locale ma senza mai dimenticare che la loro casa e lì e dunque nel loro cuore resta viva la speranza di poterci ritornare quanto prima senza mettere a repentaglio la propria vita.
Nella giornata di ieri i ragazzi sono stati ospiti dell'assemblea d'istituto dei licei "Einstein-Da Vinci" di Molfetta. Tanti agli argomenti toccati, tra lo stupore degli studenti attoniti nel sentire la loro testimonianza e la loro voglia di ripartire da qui, in un posto finalmente tranquillo e al sicuro dalla guerra. Il viaggio da Leopoli alla nostra città è stato lungo e faticoso, come è stato difficile il momento che ha visto lasciare alle loro spalle la loro nazione in fiamme.
Il momento più toccante dell'assemblea c'è stato nella parte finale dell'incontro, quando i profughi hanno intonato l'inno nazionale dell'Ucraina. L'obiettivo è inserirsi nel migliore dei modi nella comunità locale ma senza mai dimenticare che la loro casa e lì e dunque nel loro cuore resta viva la speranza di poterci ritornare quanto prima senza mettere a repentaglio la propria vita.