antonio azzollini
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Politica

"Cara signora Paola ti scrivo...", Azzollini sul tema della zona industriale

Ancora in primo piano il confronto politico sul rischio idraulico nella zona industriale

Ancora in primo piano gli allagamenti della settimana scorsa nella zona industriale. Nel bel mezzo del fuoco incrociato delle polemiche politiche, il senatore Antonio Azzollini scrive una lettera aperta indirizzata all'ex sindaco Paola Natalicchio, ma soprattutto alla città. Una missiva per confermare quanto fatto dalla sua amministrazione in fatto di prevenzione del rischio idraulico in questi anni. "Gentile signora Paola Natalicchio" inizia così la lettera rivolta all'ex sindaco. "Com'è noto non sono abituato a commentare i bla bla bla privi di alcun riscontro e, per di più, mi parrebbe di infierire su un commento pervaso da evidente isteria, sicura conseguenza della tua fallimentare esperienza amministrativa", scrive Azzollini riferendosi alle responsabilità che la stessa Natalicchio gli aveva attribuito sui social.

"Devo però alla città e agli imprenditori gravemente danneggiati, ai quali esprimo profonda solidarietà, alcuni chiarimenti tutti documentalmente supportati. Mettiamo subito da parte la questione Autorità di Bacino; descrizione di scenari apocalittici per l'intero territorio molfettese intesi a frenare ogni impulso imprenditoriale. Gli allagamenti dei giorni scorsi, invece, sono stati devastanti per le imprese ivi insediate ma hanno per fortuna riguardato una porzione limitata del territorio cittadino. Bastò invece per me, sin da quando ebbi responsabilità istituzionali, tenere in considerazione ciò che avevo ascoltato dalla saggezza contadina. Periodicamente, in caso di grandi piogge, si allagano alcune zone, e tra queste la zona industriale, a causa delle acque che, provenienti dalle zone interne, defluiscono a Molfetta attraversando le lame. Presi a "pedalare", per usare un tuo linguaggio, intensamente.

Come parlamentare chiesi in più sedi che fossero riconosciute la rilevanza e l'urgenza delle opere e l'istanza trovò riscontro nella delibera Cipe n. 62/2011 che assegnò 8 milioni di euro per la realizzazione di interventi di salvaguardia idraulica della zona Asi di Bari-Molfetta, località Molfetta.

Come consigliere d'amministrazione del consorzio Asi, mi adoperai perché il consorzio chiedesse alla Regione Puglia di assegnare ai lavori in questione ulteriori 6.176.698,47 euro di cui alla delibera G.R. n. 1248/2006, che giaceva da lungo tempo inutilizzata (aprirò in altra sede alcune riflessioni sul comportamento della Regione).
Come sindaco di Molfetta appostai nel Piano triennale delle opere pubbliche 2012-2014 ulteriori 1.475.000 euro (rammenti che in una riunione una tua assessora non ne ricordava l'appostazione? Poi, per fortuna, la memoria tornò).

Nonostante le pastoie burocratiche, terribili, come è noto, e anche grazie alla mia insistenza, si era giunti alla fasi preordinate, alla esecuzione delle opere (ricordi che non ne concedeste l'assistenza della polizia urbana alla indagini geognostiche?).

D'improvviso la tua amministrazione, da poco insediatasi, con una posizione allora incomprensibile e oggi gravemente dannosa, chiese che tutto si riaprisse perché il progetto era faraonico. Motivazione assurda, alla luce dei fatti tanto più perché il progetto intendeva dichiaratamente risolvere tutte le criticità e situazioni di pericolosità idraulica relative alla zona industriale Asi, alla zona Pip comunale, nonché alle aree su cui il Comune ha previsto l'ampliamento della zona Pip.
Purtroppo confermasti più volte e in più sedi la tua posizione che prese corpo con la richiesta di fermare tutto quanto era stato fatto e, quindi, con la richiesta di nuove consulenze, nuovi progetti, nuove attività.

Il risultato fu subito chiaro e ora innanzi agli occhi di tutti: l'esecuzione delle opere si arenò e i finanziamenti sono andati perduti.
Ora è tutto più difficile, bisogna ripartire da capo e trovare nuovi finanziamenti, sarà necessario un nuovo forte e continuo impegno per la città e per le imprese.
Io riprendo a "pedalare", anche se oggi la salita è più dura, a te chiedo almeno di non pedalare in direzione opposta, come hai fatto di solito.
Mi tiri infine per i capelli a parlare della gratuità degli incarichi. Sai che non amo parlare di queste questioni un po' per stile istituzionale, un po' per non cedere a facili demagogie, mi induci a farlo e allora va bene; ma, come sai, le bugie hanno le gambe corte.

Devo ricordarti che dal 2014 il Consigliere d'amministrazione del consorzio Asi non riceveva più alcuna indennità e ciò è valso per te, ma ovviamente valeva anche per me; l'indennità del periodo precedente fu da me donata in favore di organismi benemeriti della nostra città.
Ti ricordo infine che non ho mai percepito indennità alcuna in qualità di sindaco, colgo perciò l'occasione di augurarti ciò che avevo da tempi in animo di dirti e che oggi mi dai l'occasione di esprimere: goditi tranquillamente l'unico reddito significativo che sei riuscita a percepire: scusami se ti ho dedicato uno scritto così lungo ma lo dovevo alla città e alle imprese".
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