
Bombe in alcuni cantieri edili di Molfetta. Intervengono Rifondazione e Area Pubblica
Gli episodi di cronaca ieri notte attorno alle ore 23:30
Molfetta - venerdì 10 settembre 2021
15.16
Giungono i primi commenti dal mondo della politica molfettese ai fatti di cronaca della serata di ieri quando, attorno alle ore 23:30 circa, due ordigni erano piazzati in un cantiere edile di via don Grittani e fatti esplodere mentre, poco dopo, un'altra esplosione in viale della Libertà, nelle vicinanze di lama Martina, colpiva un altro cantiere del medesimo imprenditore.
"Sono episodi gravissimi - scrive Rifondazione Comunista - che testimoniano di un clima molto pesante in città che mai finora aveva raggiunto questi livelli".
"Chiaramente - continua il partito all'opposizione in Consiglio Comunale - non siamo in grado di identificare il movente di questi episodi, se si tratta di racket o di altro, ma sappiamo che abbiamo bisogno di istituzioni credibili e non delegittimate che prendano in mano la situazione oramai incancrenita".
"Non intendiamo usare (giacché scontate) frasi di circostanza - è invece il primo commento del movimento civico Area Pubblica - come quella di condanna del gesto criminale, ma sottoponiamo seriamente al sindaco l'obbligata soluzione di doverosamente rassegnare le sue dimissioni: sia in occasione degli arresti per corruzione di alcuni componenti dell'amministrazione di cui è capo (inchiesta che interessa numerosi appalti pubblici e nella quale Minervini è pure indagato) ma anche in relazione alle esplosioni di ieri sera, il sindaco ha serbato silenzio tombale, mai rivolgendo alle Autorità competenti, nell'interesse dei cittadini ed a loro tutela, una richiesta di aiuto".
Il movimento, inoltre, continua ritenendo "che sussistano - si legge nella nota a firma del Direttivo - anche i presupposti per lo scioglimento del Consiglio Comunale: la Città va subito commissariata, almeno per il tempo che serve, per provare a scardinare un collaudato sistema, le cui radici hanno ormai pervaso e contaminato tutta la pubblica amministrazione molfettese".
"Sono episodi gravissimi - scrive Rifondazione Comunista - che testimoniano di un clima molto pesante in città che mai finora aveva raggiunto questi livelli".
"Chiaramente - continua il partito all'opposizione in Consiglio Comunale - non siamo in grado di identificare il movente di questi episodi, se si tratta di racket o di altro, ma sappiamo che abbiamo bisogno di istituzioni credibili e non delegittimate che prendano in mano la situazione oramai incancrenita".
"Non intendiamo usare (giacché scontate) frasi di circostanza - è invece il primo commento del movimento civico Area Pubblica - come quella di condanna del gesto criminale, ma sottoponiamo seriamente al sindaco l'obbligata soluzione di doverosamente rassegnare le sue dimissioni: sia in occasione degli arresti per corruzione di alcuni componenti dell'amministrazione di cui è capo (inchiesta che interessa numerosi appalti pubblici e nella quale Minervini è pure indagato) ma anche in relazione alle esplosioni di ieri sera, il sindaco ha serbato silenzio tombale, mai rivolgendo alle Autorità competenti, nell'interesse dei cittadini ed a loro tutela, una richiesta di aiuto".
Il movimento, inoltre, continua ritenendo "che sussistano - si legge nella nota a firma del Direttivo - anche i presupposti per lo scioglimento del Consiglio Comunale: la Città va subito commissariata, almeno per il tempo che serve, per provare a scardinare un collaudato sistema, le cui radici hanno ormai pervaso e contaminato tutta la pubblica amministrazione molfettese".