Un'aula di Tribunale
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Cronaca

Appalti e favori, gli ultimi tre appelli: due conferme e una riduzione

Il Riesame ha confermato la sospensione per un anno a carico di Binetti, riducendo a 6 mesi quella nei confronti di Satalino

Due conferme e una sola riduzione negli appelli cautelari di tre indagati nell'inchiesta che ha coinvolto il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini. Il Tribunale del Riesame di Bari ha confermato in parte le ipotesi accusatorie della Procura della Repubblica di Trani nell'indagine sugli intrecci illeciti tra politica e imprenditoria.

I giudici, infatti (presidente Giulia Romanazzi), hanno confermato la sospensione dai pubblici uffici per 1 anno per il dirigente comunale Alessandro Binetti, difeso dagli avvocati Felice Petruzzella e Nunzio Palmiotto, mentre hanno ridotto quella a carico del dirigente comunale Domenico Satalino, rappresentato dall'avvocato Domenico D'Alessandro, a 6 mesi. Per entrambi, le misure applicate sono «ragionevolmente idonee ad arginare il pericolo di reiterazioni di condotte analoghe».

Per l'imprenditore portuale Vito Leonardo Totorizzo, invece, nonostante «il parziale accoglimento dell'appello» proposto dall'avvocato difensore Maurizio Masellis e «l'annullamento del capo di incolpazione O» (il più grave, l'ipotesi di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio relativo all'appalto in project financing per una banchina del nuovo porto cittadino), i giudici del capoluogo pugliese hanno confermato il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione per 1 anno.

Nell'inchiesta che ha scosso la città, Minervini aveva già lasciato i domiciliari lo scorso 28 giugno, senza però tornare ad indossare la fascia tricolore, passata al sindaco facente funzioni Nicola Piergiovanni. Per Minervini i giudici hanno attuato la misura del «divieto di dimora circoscritto ai locali del Comune di Molfetta».
  • Alessandro Binetti
  • Felice Petruzzella
  • Maurizio Masellis
  • Nunzio Palmiotto
  • Domenico Satalino
  • Vito Leonardo Totorizzo
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