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«Verità per Giulio Regeni», anche Molfetta si mobilita
Quarto anniversario dalla scomparsa del ricercatore triestino
Molfetta - domenica 26 gennaio 2020
Tante fiaccole per provare a illuminare il silenzio attorno alle indagini sul tragico destino di Giulio Regeni, dottorando triestino dell'Università di Cambridge che venne rapito il 25 gennaio 2016 e che venne ritrovato senza vita il 3 febbraio successivo nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti egiziani. Alle 19.41 di ieri migliaia di luci si sono accese in 123 città italiane, in occasione del quarto anniversario dalla sua misteriosa scomparsa.
Quello delle 19.41 non è un orario casuale, visto che esattamente a quell'ora risale l'ultimo sms inviato dal cellulare di quel giovane pieno di sogni e di idee, la cui vita è stata spezzata troppo presto, senza alcuna ragione e soprattutto senza che i colpevoli siano ancora stati individuati. Come tante altre località sparse in tutta Italia, anche Molfetta ha aderito a questa iniziativa grazie al gruppo locale di Amnesty International che ha dato appuntamento su Corso Umberto, all'altezza del Liceo Classico, per un momento di riflessione culminato proprio alle 19.41 con un minuto di silenzio in ricordo di Giulio.
«Un anno fa, in oltre cento piazze, chiedevamo verità per Giulio Regeni, speranzosi che - ha dichiarato Emanuele Russo, presidente di Amnesty International Italia, sul sito ufficiale dell'organizzazione - non ci sarebbe stato un altro 25 gennaio. Oggi constatiamo che, nonostante le importanti rivelazioni emerse sulla dinamica dell'omicidio, l'istituzione di una Commissione monocamerale d'inchiesta e le dichiarazioni del nuovo governo Conte, pochi avanzamenti concreti sono stati compiuti nelle indagini. Nel frattempo, però, sono stati conclusi importanti accordi commerciali ed economici con l'Egitto. Torniamo in piazza a chiedere verità ad entrambi i governi, determinati a far sì che si possa, finalmente, vedere la luce».
Quello delle 19.41 non è un orario casuale, visto che esattamente a quell'ora risale l'ultimo sms inviato dal cellulare di quel giovane pieno di sogni e di idee, la cui vita è stata spezzata troppo presto, senza alcuna ragione e soprattutto senza che i colpevoli siano ancora stati individuati. Come tante altre località sparse in tutta Italia, anche Molfetta ha aderito a questa iniziativa grazie al gruppo locale di Amnesty International che ha dato appuntamento su Corso Umberto, all'altezza del Liceo Classico, per un momento di riflessione culminato proprio alle 19.41 con un minuto di silenzio in ricordo di Giulio.
«Un anno fa, in oltre cento piazze, chiedevamo verità per Giulio Regeni, speranzosi che - ha dichiarato Emanuele Russo, presidente di Amnesty International Italia, sul sito ufficiale dell'organizzazione - non ci sarebbe stato un altro 25 gennaio. Oggi constatiamo che, nonostante le importanti rivelazioni emerse sulla dinamica dell'omicidio, l'istituzione di una Commissione monocamerale d'inchiesta e le dichiarazioni del nuovo governo Conte, pochi avanzamenti concreti sono stati compiuti nelle indagini. Nel frattempo, però, sono stati conclusi importanti accordi commerciali ed economici con l'Egitto. Torniamo in piazza a chiedere verità ad entrambi i governi, determinati a far sì che si possa, finalmente, vedere la luce».