Via Boccardi
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Cronaca

A un mese dalla morte di Davide Farinola, la sicurezza stradale resta un problema a Molfetta

Si prosegue con le manovre azzardate dal sottopasso di via Terlizzi a via Boccardi. Ma non solo

La drammatica scomparsa di Davide Farinola, avvenuta la sera del 31 gennaio, ha riportato alla luce un problema ben più ampio che affligge Molfetta: la pericolosità della circolazione stradale. Dalle intersezioni prive di semafori funzionanti ai punti critici resi ancora più rischiosi dai comportamenti scorretti degli automobilisti, la situazione desta preoccupazione. Uno dei casi più emblematici riguarda la manovra irregolare che si compie dal sottopasso di via Terlizzi verso via Boccardi. In base alle normative vigenti, chi percorre quel tratto dovrebbe raggiungere la rotatoria situata a circa duecento metri di distanza prima di invertire la marcia. Tuttavia, la sera dell'incidente, il conducente 19enne del veicolo coinvolto ha ignorato questa regola, effettuando una svolta vietata che ha portato allo scontro fatale con lo scooter di Davide.

Nonostante la tragedia, nei giorni successivi numerosi veicoli hanno continuato a compiere quella stessa manovra azzardata, evidenziando quanto il rispetto delle norme sia spesso trascurato. Un altro aspetto critico riguarda l'eccessiva velocità nei centri abitati. Per contrastare questo fenomeno, Molfetta ha adottato alcune misure simili a quelle già introdotte in altre città italiane, tra cui l'abbassamento del limite di velocità a 30 km/h in alcune zone e l'installazione di dossi artificiali trasformati in attraversamenti pedonali rialzati. L'efficacia di tali provvedimenti, però, resta ancora un punto interrogativo.

Già dallo scorso anno, strade come via Tenente Ragno e via Pansini sono state soggette alle nuove restrizioni, mentre più recentemente il provvedimento ha interessato arterie principali come via Tommaso Fiore, via Giorgio Almirante, un tratto di via Giovinazzo, via Capitan Magrone, via Leonardo Mezzina e via De Luca. Tuttavia, in molte aree urbane si continua a sfrecciare ben oltre i limiti imposti. Alcune strade, come via Giovinazzo, con i suoi semafori lampeggianti da anni, sembrano trasformarsi in piste da corsa. Situazione simile si riscontra in via 25 Aprile e via Berlinguer, soprattutto fuori dall'orario scolastico, così come in via Salvucci, dove l'assenza di un semaforo attivo nelle vicinanze della chiesa di Sant'Achille favorisce velocità elevate fino a via La Malfa e ai ponti ferroviari di via Ruvo. Da quel punto, il percorso prosegue attraverso la rotonda fino a via Salvemini, un'altra strada dove il superamento dei limiti è all'ordine del giorno.

Di fronte a questi scenari preoccupanti, molti cittadini chiedono interventi concreti per migliorare la sicurezza stradale. La morte di Davide ha lasciato un segno profondo nella comunità, che ora pretende risposte e soluzioni efficaci per evitare che simili tragedie possano ripetersi.
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