Vittime della strada, Molfetta non dimentica Mara e Diana Zaza

Nei giorni scorsi intitolazione alle due sorelle della biblioteca del Liceo Classico

giovedì 23 gennaio 2020 7.30
Era l'estate 1995, caldissima. La routine di Molfetta viene rotta bruscamente da una notizia: due giovanissime, sorelle, morte, vittime di un incidente stradale sulla strada tra Molfetta e Giovinazzo, causato da un ubriaco.

I nomi delle due ragazze vengono diffusi quasi subito: Mara e Diana Zaza. Sono le figlie di Vito, scultore, artista, tra i più noti e apprezzati del secolo scorso e non solo a Molfetta.
Una tragedia.

A distanza di quasi 25 anni dall'accaduto (già una sala del Museo Diocesano è intitolata ad entrambe ed espone opere del padre), la biblioteca del liceo Classico "Leonardo da Vinci" di Molfetta è stata intitolata a Mara e Diana Zaza, entrambe ex studentesse dello storico istituto, lasciato solo qualche anno prima dell'incidente.

La cerimonia è avvenuta nei giorni scorsi, aperta con grande sensibilità dalla Dirigente scolastica professoressa Mariapia Matilde Giannoccari, che nel suo successivo intervento ha sottolineato l'attualità del messaggio di Mara e Diana per le giovani generazioni. Sono intervenuti anche l'Assessore alla Cultura e vicesindaco del Comune di Molfetta, Sara Allegretta, il professor Francesco Minervini e il professor Francesco Paolo de Ceglia, docente di Storia della Scienza presso l'Università degli Studi di Bari, che hanno ricordato con affetto ai numerosi giovani presenti le loro amiche Mara e Diana.

Immancabile la signora Elisabetta de Candia, madre delle giovani e vedova di Vito Zaza: a lei il compito di ricordare la memoria di Mara e Diana, strappate al suo amore poco più che ventenni. A lei il compito di rivolgersi ai giovani presenti alla cerimonia a cui l'invito è stato solo uno: vivere a pieno la propria esistenza, amando la bellezza in tutte le sue forme.

E' stata ancora la signora de Candia a consegnare le borse di studio ideate in ricordo delle figlie, assegnate rispettivamente a Sofia Sasso, della classe II A del Liceo Classico, autrice di un testo fortemente evocativo dal titolo "In silenzio", e ad Emanuele Colasanto, della classe III A del Liceo Scientifico, autore di un interessante saggio breve dal titolo "Non calpestare i fiori". Una menzione speciale è andata all'elaborato dell'alunna Maria Chiara de Candia, dal titolo "Ricerca", e tutti i partecipanti hanno ricevuto degli attestati in segno di riconoscimento del loro impegno nel partecipare all'iniziativa.