Esclusiva MolfettaViva: visita virtuale ai "sepolcri" della Chiesa di Santo Stefano e del Purgatorio

Spazio ai repositori con le statue sulle nostre pagine dalle ore 20

giovedì 1 aprile 2021 10.37
I repositori della Chiesa di Santo Stefano e del Purgatorio saranno visitabili virtualmente collegandosi, dalle ore 20.00 di questa sera, sul nostro giornale.

E' l'iniziativa esclusiva di MolfettaViva, fortemente voluta dal gruppo editoriale Innonavews in collaborazione con "Pàlato Molfetta".

Grazie alla disponibilità dell'Arciconfraternita della Morte dal Sacco Nero sarà possibile accedere virtualmente alla Chiesa del Purgatorio in Corso Dante: qui saranno esposte le statue della processione del Sabato Santo.
Scorrendo con il mouse diventerà possibile muoversi nella Chiesa, avvicinarsi a ogni simulacro come se si fosse davvero all'interno, magari immaginando di aver appena finito la lunga fila d'attesa all'ingresso.
Come da tradizione del Giovedì Santo, infine, immancabile la visita alla Chiesa di Santo Stefano: l'Arciconfraternita di Santo Stefano renderà fattibile accedere nel piccolissimo tempietto e sostare, virtualmente, davanti alla statua del Gesù Morto e alle altre rappresentazioni della passione di Cristo.

I simboli della Settimana Santa molfettese e le rappresentazioni più forti del Giovedì Santo molfettese entreranno direttamente nelle vostre case dalle ore 20.00 di oggi. Un modo innovativo per respirare quell'aria di fede mista a sentimento popolare e tradizione che rendono Molfetta unica al mondo ma anche un modo per ammirare da vicino autentici capolavori d'arte come la statue del Cozzoli e i "Cinque Misteri" lignei.

«Questa iniziativa è il nostro modo per saldare il legame con i nostri lettori e non lasciarli soli, nemmeno in questo giorno così particolare per ogni molfettese», dichiara la redazione di MolfettaViva.
«Siamo stati chiamati a vivere un'altra Pasqua con grande senso di responsabilità ed è quello che invitiamo a fare: rispettiamo tutti quanti le regole, la città ve la portiamo noi a casa!», conclude la redazione.