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Calcio

La favola del Borgorosso incanta Molfetta

Ecco i segreti della squadra di Patruno

Le favole non esistono, nemmeno nel calcio! Il Borgorosso Molfetta compreso, perché la squadra di Michele Patruno è molto più di un inconsistente sogno sportivo ma ha la concretezza del sudore dei suoi giocatori e la solidità degli schemi di un tecnico antidivo che ora sta riscrivendo la storia del calcio molfettese in Seconda Categoria.

Secondo in classifica con 4 punti di svantaggio sulla corazzata Victrix Trnitapoli, 14 vittorie in 22 gare sono numeri da capogiro ai quali vanno aggiunti 5 pareggi e 3 sconfitte in stagione, i 71 goal realizzati e gli appena 26 subiti che ne fanno la quarta miglior difesa della Seconda Categoria. Nulla è meglio dei numeri per sintetizzare il clamoroso successo del Borgorosso in questa stagione che sotto la guida di Michele Patruno ha raggiunto una solidità e una costanza di risultati che necessariamente lo dichiarano vincitore di questo campionato dopo la finale play off contro il Bellavitainpuglia. L'avvento del tecnico molfettese ha cambiato completamente i connotati di una squadra che l'anno precedente si presentava ai nastri di partenza come la classica matricola del calcio dilettantistico. L'arrivo di Patruno ha coinciso con una mini rivoluzione all'interno del club che il presidente ha lasciato, con ampi margini di manovra, nelle mani dell'allenatore che da subito si è sentito perfettamente calato nel ruolo di "manager" del club.

RECORD - Sulla finale play off del Borgorosso Molfetta dopo dopo 22 giornate avrebbero scommesso davvero in pochi tranne quel cocciuto tecnico molfettese che aveva ben chiare le potenzialità della squadra. Il Borgorosso l'opera d'arte più bella del calcio locale dell'ultimo biennio? Probabilmente sì. Il cammino fin qui del Borgorosso ha dell'incredibile, soprattutto se si considera la rosa di giocatori a disposizione, sconosciuti o quasi fino a questa stagione. Nessuno ha i numeri della squadra di Patruno nel Girone B di Seconda Categoria: quarta miglior difesa, seconda nel minor numero di sconfitte (solo il Trinitapoli ha fatto meglio con 1 sconfitta) e miglior attacco.

LA TATTICA - I meriti di mister Patruno sono sotto gli occhi di tutti e sono di una semplicità disarmante, il tecnico molfettese ha infatti abbinato lo spirito del palleggio alla tattica difensiva. Due elementi che si combinano perfettamente nello stile di Patruno che ha sempre ribadito il suo concetto di "serenità" per esprimere la sua idea di calcio. Il suo calcio è essenziale. Stile che trova grandi risultati, soprattutto per via dell'equilibrio di squadra raggiunto. Un calcio solido e definito, grazie al quale ha migliorato prima la fase difensiva e poi ha enfatizzato la capacità realizzativa dei suo attaccanti. L'assetto difensivo, coperto e corto, è un aspetto tipico della squadra del tecnico molfettese che ha sempre fatto delle linee corte, tra difesa e centrocampo, il suo marchio di fabbrica, riuscendo a tenere la squadra schierata in appena 25 metri di campo, blindando così la propria area di rigore.

Se sulla fase difensiva le aspettative sono state ampiamente confermate, quello che lascia veramente stupiti è la fluidità della manovra offensiva del Borgorosso che ha fatto la vera differenza in questa stagione: 71 gol realizzati sono un bottino che parla da solo e non può essere frutto della casualità. Giuseppe Murolo e Francesco Arsale, sono una coppia gol pazzesca. I due gioielli del Borgorosso insieme hanno realizzato 37 dei 71 gol totali della squadra grazie anche ad una coralità di gioco impressionante che unita alla intelligenza tattica di centrocampista come Marco Grieco rendono la manovra sempre equilibrata e la squadra mai scoperta in difesa.

Nonostante i numeri e i risultati Patruno sapeva che per restare lassù serviva qualcosa di veramente incredibile, qualcosa che assomigliasse ad un impresa. Detto, fatto.
  • Borgorosso Molfetta
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