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Calcio
Eccellenza, impresa del Canosa di Pasquale De Candia: battuta la capolista Bisceglie
Il tecnico molfettese firma l’impresa: «Non abbiamo la rosa delle big, ma vogliamo dar fastidio fino alla fine»
Molfetta - lunedì 8 dicembre 2025
Il successo per 3-1 sul Bisceglie è molto più di tre punti per il Canosa: è la firma decisa di Pasquale De Candia, tecnico molfettese che sta trasformando i rossoblù in una realtà solida e credibile nella corsa al vertice. La partita diventa quasi un dettaglio nella cornice di un progetto tecnico che sta prendendo forma con identità, coraggio e idee chiare.
De Candia, arrivato con la fama di allenatore meticoloso e pragmatico, ha modellato una squadra corta nelle rotazioni ma ricca di organizzazione e personalità. Contro la capolista l'impianto di gioco ha retto con autorità: compattezza, concentrazione e capacità di colpire nei momenti giusti. Ma è lui stesso a ricordare che l'impresa non deve illudere, quanto invece rafforzare la consapevolezza del gruppo.
A fine gara il tecnico non si nasconde, confermando uno stile diretto e senza fronzoli: «Abbiamo battuto quella che considero la squadra migliore del campionato, la più strutturata della categoria. I ragazzi hanno giocato da squadra matura, bravi a sbloccare la gara e a soffrire il giusto nella ripresa. La prestazione mi è piaciuta».
Poi il passaggio più rivelatore, quello che fotografa ambizioni e limiti senza timori: «Non siamo attrezzati come Bisceglie, Taranto e Brindisi: tra le prime quattro noi abbiamo la rosa più corta. Ma nel calcio contano molte componenti. Il nostro obiettivo è restare lì, provando a insidiare queste tre big». E infine la sua filosofia, semplice e concreta: «In questa categoria le partite fondamentali sono quelle vinte contro le cosiddette piccole, che poi piccole non sono mai. Alla fine sarà il campo a parlare».
De Candia, arrivato con la fama di allenatore meticoloso e pragmatico, ha modellato una squadra corta nelle rotazioni ma ricca di organizzazione e personalità. Contro la capolista l'impianto di gioco ha retto con autorità: compattezza, concentrazione e capacità di colpire nei momenti giusti. Ma è lui stesso a ricordare che l'impresa non deve illudere, quanto invece rafforzare la consapevolezza del gruppo.
A fine gara il tecnico non si nasconde, confermando uno stile diretto e senza fronzoli: «Abbiamo battuto quella che considero la squadra migliore del campionato, la più strutturata della categoria. I ragazzi hanno giocato da squadra matura, bravi a sbloccare la gara e a soffrire il giusto nella ripresa. La prestazione mi è piaciuta».
Poi il passaggio più rivelatore, quello che fotografa ambizioni e limiti senza timori: «Non siamo attrezzati come Bisceglie, Taranto e Brindisi: tra le prime quattro noi abbiamo la rosa più corta. Ma nel calcio contano molte componenti. Il nostro obiettivo è restare lì, provando a insidiare queste tre big». E infine la sua filosofia, semplice e concreta: «In questa categoria le partite fondamentali sono quelle vinte contro le cosiddette piccole, che poi piccole non sono mai. Alla fine sarà il campo a parlare».



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