Esultanza Pallacanestro
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Basket

Derby alla Pallacanestro Molfetta. Cade la Virtus

Un migliaio di persone al PalaPoli per la stracittadina

Mille spettatori per la C Silver: il basket a Molfetta è anche e soprattutto questo.

Un patrimonio di passione riesplosa, cornice fantastica per la stracittadina fra Virtus e Pallacanestro. L'hanno spuntata i biancorossi del presidente Nicola Solimini, imponendo il primo stop in campionato al team del massimo dirigente Andrea Bellifemmine. Perdere l'imbattibilità in un derby non è certo l'equivalente di una strenna natalizia gradita ma il collettivo biancazzurro di coach Luca De Bellis può consolarsi col primato in classifica solitario al termine del girone d'andata, seppure con appena due lunghezze di margine rispetto ai cugini e all'Anspi Santa Rita Taranto (entrambe 9-2 al giro di boa).

Eppure le premesse per l'undicesima affermazione consecutiva Marco Scorrano e compagni le avrebbero potute costruire lavorando in difesa come nel primo periodo, nel quale hanno saputo contenere gli ospiti di turno (16-12). Una tripla dell'ex play di Corato ha dato alla Virtus il +8 (22-14) in apertura di seconda frazione: lo zenit della battistrada, che da quel momento in poi non ha più saputo lavorare con identica intensità nella metà campo difensiva, prestando il fianco alla tenacia della compagine guidata da Sergio Carolillo. Inevitabile che a suonare la carica fosse l'esperto Andrea Maggi, supportato da una tripla del mancino ex Mola Di Donna e dall'atletismo del barlettano Serino. Parziale di 18-8 e punteggio capovolto. La schiacciata di Matej Bernath ha mandato tutti all'intervallo lungo sul 34-36.

Terzo periodo inaugurato da uno squillo di Donatello Grimaldi (36-41), che si è rivelato prezioso nel porre fine con un 3/3 dalla lunetta al momento bollente del lituano Macernis (otto punti di fila con due triple e un canestro da sotto). Chiamato a rispondere, il ceco Bernath non si è tirato certo indietro, spina nel fianco per la zona fronte pari disposta dal trainer tarantino per la sua capacità di leggere il rimbalzo in attacco e tagliare fra le linee per ricevere in corsa, mostrando ottima coordinazione sotto le plance. Un contributo significativo alla Pallacanestro l'ha fornito il nuovo arrivato Fabio Cuccarese, al debutto in un contesto tutt'altro che agevole, considerata l'importanza della gara per le due società e le rispettive tifoserie. Buono l'impatto dell'ala cresciuta nel vivaio della Virtus Siena.

Ultimo quarto caratterizzato dall'energia della Pallacanestro, più lucida in ragione di una condizione di forma migliore. Grimaldi dal perimetro e Bernath in contropiede hanno portato i biancorossi sul +8 (58-66), costringendo la panchina della Virtus a spendere un timeout. Macernis e un immenso Sancilio (sei triple per lui, di gran lunga il più in palla dei suoi) hanno accorciato sul -2 ma il quarto fallo e il tecnico per proteste fischiati a Polekauskas hanno privato De Bellis di un solido riferimento vicino canestro. Palla sotto a Bernath, che ha ripagato la fiducia dei compagni firmando il 64-72 su assist battuto per terra da Serino mentre dall'altra parte Spadavecchia ha messo sul ferro due tiri aperti. Il lampo di Totò Orlando da oltre l'arco (68-73) non ha frenato l'irruenza dei lunghi della Pallacanestro, specie dopo l'uscita per raggiunto limite di falli del veterano centro biancazzurro. Serino e Bernath, imbeccati con astuzia da Maggi, hanno messo in cassaforte un meritato successo, sigillato dalla tripla di Grimaldi. Un'affondata di Serino ha fissato il punteggio sul 71-86, scatenando la festa dei sostenitori della Pallacanestro. La capolista avrà tempo per leccarsi le ferite nell'orgoglio riflettendo sulle cause della sconfitta: 50 punti incassati in due quarti sono troppi. L'inseguitrice dovrà fare professione di umiltà ragionando sull'importanza degli appena 15 punti concessi agli avversari nei dieci minuti conclusivi. La chiave, per entrambe, è nel rendimento difensivo. La certezza, per gli appassionati molfettesi, è la presenza di due ottime squadre ai vertici del torneo.
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