
Cronaca
Un anno fa l'omicidio di Antonella Lopez a Molfetta. La mamma: «Sei un chiodo fisso»
Si trovava al Bahia, quando una pallottola esplosa durante un regolamento di conti la raggiunse per errore
Molfetta - lunedì 22 settembre 2025
14.31
Un anno fa, nella notte del 22 settembre 2024, la vita di Antonella Lopez si è interrotta improvvisamente. Aveva solo 19 anni e si trovava al Bahia di Molfetta, quando una pallottola esplosa durante un regolamento di conti la raggiunse per errore.
Da allora, per la sua famiglia, il tempo si è fermato. La madre, nel giorno del drammatico anniversario, ha affidato ai social poche parole intrise di dolore: "Figlia mia, dove sei? Sei un chiodo fisso", accompagnandole con le note de La Rondine.
Oggi quella vicenda è approdata in tribunale. Sul banco degli imputati c'è Michele Lavopa, 22 anni, che ha ammesso di aver premuto il grilletto. Secondo gli inquirenti, la sua intenzione era colpire Eugenio Palermiti junior, 21enne nipote di un boss di Japigia, con il quale aveva avuto contrasti in passato. Palermiti rimase ferito in maniera lieve, ma quella sera entrò comunque armato nel locale.
Insieme a loro, nel processo figurano altri due giovani baresi, Mario Ruta e Giuseppe Fresa, entrambi 22enni, accusati di aver aiutato Lavopa a far sparire la pistola calibro 7,65 utilizzata nell'agguato.
Da allora, per la sua famiglia, il tempo si è fermato. La madre, nel giorno del drammatico anniversario, ha affidato ai social poche parole intrise di dolore: "Figlia mia, dove sei? Sei un chiodo fisso", accompagnandole con le note de La Rondine.
Oggi quella vicenda è approdata in tribunale. Sul banco degli imputati c'è Michele Lavopa, 22 anni, che ha ammesso di aver premuto il grilletto. Secondo gli inquirenti, la sua intenzione era colpire Eugenio Palermiti junior, 21enne nipote di un boss di Japigia, con il quale aveva avuto contrasti in passato. Palermiti rimase ferito in maniera lieve, ma quella sera entrò comunque armato nel locale.
Insieme a loro, nel processo figurano altri due giovani baresi, Mario Ruta e Giuseppe Fresa, entrambi 22enni, accusati di aver aiutato Lavopa a far sparire la pistola calibro 7,65 utilizzata nell'agguato.