
Tragedia della Moby Prince, oggi la commemorazione dei caduti a Livorno
Quattro molfettesi persero la vita. Il sindaco Salvetti: «Una ferita aperta che merita giustizia»
Molfetta - venerdì 10 aprile 2020
14.52
Dall'aula consiliare del Palazzo di Città di Livorno, ha parlato poco fa il sindaco Luca Salvetti in una diretta streaming per commemorare i caduti del traghetto Moby Prince: fu una delle più gravi tragedie che abbia colpito la Marina mercantile italiana dal secondo dopoguerra. Ricordiamo come, in quel 10 aprile di 29 anni fa, persero la vita 140 persone fra cui anche 4 molfettesi: Giovanni Abbattista (46 anni), Natale Amato (53 anni), Giuseppe de Gennaro (29 anni) e Nicola Salvemini (36 anni).
«Oggi mi trovo in una sala vuota - esordisce il primo cittadino livornese - come vuota è Livorno e come vuote sono le strade di tutta Italia. La commemorazione di oggi è ovviamente ben diversa da quelle degli scorsi anni, vista l'emergenza Coronavirus che sta attanagliando la nostra nazione e il mondo intero. Ogni città, comunque, ha il dovere di conservare vivo la memoria e il ricordo degli eventi che hanno segnato la propria storia. La tragedia della Moby Prince rappresenta una ferita ancora aperta nella collettività e nel cuore di tante famiglie che in quella maledetta serata del 10 aprile 1991 hanno perso dei loro cari».
Un giorno dedicato al ricordo ma anche all'importanza di conoscere la verità: «L'evoluzione degli eventi negli anni, purtroppo, non è stata capace di dare alcun conforto ai familiari delle vittime. Le indagini non sono ancora riuscite a restituirci elementi certi che noi tutti dobbiamo pretendere di avere, per rispetto di chi ha perso la vita quel giorno e per l'importanza di conoscere la verità. Il dovere di tutti noi è quello di rendere giustizia il prima possibile a tutti coloro che hanno vissuto sulla propria pelle questo drammatico evento».
«Possiamo essere fiduciosi - conclude Salvetti - nel lavoro della Procura che ha riaperto le indagini dopo il deposito della relazione da parte della Commissione parlamentare d'Inchiesta. Ora non possiamo che darci appuntamento al prossimo anno, quando potremmo abbracciarci nuovamente e magari vivere questo giorno di memoria con più certezze su quanto è accaduto in quel giorno che fa ancora tanto male».
«Oggi mi trovo in una sala vuota - esordisce il primo cittadino livornese - come vuota è Livorno e come vuote sono le strade di tutta Italia. La commemorazione di oggi è ovviamente ben diversa da quelle degli scorsi anni, vista l'emergenza Coronavirus che sta attanagliando la nostra nazione e il mondo intero. Ogni città, comunque, ha il dovere di conservare vivo la memoria e il ricordo degli eventi che hanno segnato la propria storia. La tragedia della Moby Prince rappresenta una ferita ancora aperta nella collettività e nel cuore di tante famiglie che in quella maledetta serata del 10 aprile 1991 hanno perso dei loro cari».
Un giorno dedicato al ricordo ma anche all'importanza di conoscere la verità: «L'evoluzione degli eventi negli anni, purtroppo, non è stata capace di dare alcun conforto ai familiari delle vittime. Le indagini non sono ancora riuscite a restituirci elementi certi che noi tutti dobbiamo pretendere di avere, per rispetto di chi ha perso la vita quel giorno e per l'importanza di conoscere la verità. Il dovere di tutti noi è quello di rendere giustizia il prima possibile a tutti coloro che hanno vissuto sulla propria pelle questo drammatico evento».
«Possiamo essere fiduciosi - conclude Salvetti - nel lavoro della Procura che ha riaperto le indagini dopo il deposito della relazione da parte della Commissione parlamentare d'Inchiesta. Ora non possiamo che darci appuntamento al prossimo anno, quando potremmo abbracciarci nuovamente e magari vivere questo giorno di memoria con più certezze su quanto è accaduto in quel giorno che fa ancora tanto male».