Grand Tour al Vecchio Gazebo
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Tappa al "Vecchio Gazebo" di Molfetta per il Grand Tour: Giorgio Trovato e Giuseppe Petruzzella, binomio perfetto

L'iniziativa degli Ambasciatori del Gusto ha celebrato, con i due i due chef, l'alta cucina internazionale che ha incontrato il territorio

Dopo lo straordinario successo della prima edizione, l'Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto ha riacceso lo scorso mese di maggio la seconda edizione del Grand Tour, che terminerà a dicembre. Il progetto è stato concepito come un viaggio itinerante attraverso le regioni del Sud, un percorso pensato per celebrare e riscoprire un patrimonio di sapori e culture unico al mondo. Lo scorso 13 ottobre è approdato al "Vecchio Gazebo" di Molfetta, dove il patron, lo chef Giuseppe Petruzzella, ambasciatore dei sapori pugliesi, ha accolto il maestro di fama internazionale Giorgio Trovato, anch'egli ambasciatore del gusto, per una serata di altissimo livello.

Il Grand Tour del Gusto quindi è ripartito dal Sud dal "Vecchio Gazebo" di Molfetta per un viaggio tra tradizione e innovazione. Il menù pensato dai due protagonisti chef del calibro di Giorgio Trovato e Giuseppe Petruzzella, hanno unito l'alta cucina internazionale alle radici del territorio per celebrare il patrimonio enogastronomico del Sud Italia. Il menù, nella medesima portata, da una parte ha esaltato i sapori della tradizione, spettacolare, ad esempio, il "Riso Buono in salsa di puntarelle (molfettesi)", e dall'altra proponendone nuovi, sullo stesso piatto la differenza l'ha fatta la tartare di ostriche ed il crumble di taralli aromatizzati alla melissa Ordine del Contadino.

Il connubio tra i due chef ha simboleggiato perfettamente la doppia anima del Grand Tour: da un lato, l'approccio innovativo di chef Trovato, la cui cucina unisce la tradizione italiana alle più moderne tecniche; dall'altro, l'impegno di chef Petruzzella, profondamente radicato nel suo territorio, che fa della filiera corta e della valorizzazione dei piccoli produttori la sua missione. Per comprendere a fondo questa visione, abbiamo ascoltato direttamente i due protagonisti.

Le voci degli chef: tradizione come trampolino, non come gabbia
Per Giorgio Trovato, la tradizione non è mai un limite. «La cucina è un'espressione culturale – spiega – e la tradizione non muore mai, ma va contestualizzata con le esperienze che ognuno di noi fa in giro per il mondo». Il suo approccio globale non teme che la tecnologia possa snaturare l'autenticità dei prodotti, anzi: «Il nostro lavoro è l'esaltazione del gusto. La tecnologia ci permette di preservare le qualità organolettiche, esaltare il sapore e mantenere la tradizione con una luce nuova». Ma avere un prodotto eccellente non basta. Secondo Trovato, il passo decisivo è saperlo raccontare: «Se ce lo raccontiamo solo tra di noi, il gioco finisce. Il cliente va formato, reso partecipe di una scoperta. L'obiettivo comune è stare bene e scoprire cose nuove». Eventi come il Grand Tour sono per lui «momenti tipo Disneyland, di puro divertimento e confronto, un privilegio per rappresentare il made in Italy».

Dall'altra parte, Giuseppe Petruzzella incarna il legame viscerale con la terra pugliese. Come si trasmette l'anima di un territorio in un piatto? «Comunicandolo, parlando con il cliente e raccontando la storia del prodotto e di chi lo ha coltivato». Per lui, innovare non significa tradire, ma riscoprire. «C'è stato un periodo in cui la tradizione è stata abbandonata. Riportarla in vita oggi è come presentare un piatto nuovo, riscoperto insieme ai nostri nonni e da far conoscere ai nostri figli». Fondamentale, per Petruzzella, è il "patto" con i produttori locali, come nel caso della "cicoriella puntarella di Molfetta", presto IGP, un tesoro che i giovani devono conoscere. Anche per lui, queste cene a più mani sono occasioni formative uniche: «Ci scambiamo idee e tecniche, e i nostri collaboratori si aprono ad altre esperienze, uscendo dalla routine». Una passione che, unita a 30 anni di esperienza, può essere un forte richiamo per le nuove generazioni.

Il loro coinvolgimento dimostra come il futuro della gastronomia italiana risieda proprio in questo equilibrio: una profonda conoscenza delle radici, unita a una visione aperta e contemporanea. Il Grand Tour del Gusto non è altro che questo: un'esplorazione che unirà l'alta cucina alla saggezza contadina, per un'esperienza che nutrirà il corpo e l'anima. Una esperienza che ripeterà, il prossimo 03 novembre, con nuovi "Ambasciatori del Gusto" che saranno accolti negli spazi ormai diventati iconici del "Vecchio Gazebo" per una cena nel solco della tradizione e della innovazione. Prenotazioni al numero 080 334 4877 o via mail: ilvecchiogazebo@libero.it

11 fotoGran Tour del Gusto al Vecchio Gazebo
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