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Territorio e Ambiente

Piano della Mobilità, c’è l’atto d’indirizzo

Dal 15 luglio si attiverà il cronoprogramma. 93mila euro i costi stimati

Un nuovo Piano della Mobilità per Molfetta, almeno sulla carta. La scorsa settimana la giunta Natalicchio ha definito l'atto d'indirizzo del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), la «naturale evoluzione del Piano Urbano della Mobilità», ispirato alle linee guida del progetto europeo ELTIS-plus e affidato al Dirigente del Settore Territorio (93 mila euro i costi stimati).

Il cronoprogramma per la redazione del PUMS dovrebbe avviarsi entro il prossimo 15 luglio e suddividersi in 4 principali attività, a partire dalle indagini per ricostruire il sistema della mobilità e, in particolare, per evidenziarne le criticità (38mila euro): «si prevede l'effettuazione di rilievi dei flussi di traffico sulla rete stradale sulla rete di Trasporto Pubblico Urbano, il rilievo e la dotazione e uso di parcheggi, raccolta dei dati sull'incidentalità, sull'inquinamento, indagini per la ricostruzione delle matrici origine-destinazione degli spostamenti che interessano la città». I rilievi saranno effettuati in due periodi: dal 15 luglio per i flussi di traffico diretto alle spiagge e dal 15 settembre per i flussi diretti alle scuole e ai luoghi di lavoro.
La redazione del progetto del Piano dovrebbe decollare in concomitanza con le prime indagini (agosto) e concludersi a dicembre 2014 (40mila euro). La procedura di VAS (10mila euro), secondo il crono programma definito dalla Giunta, interesserà i mesi di luglio e agosto 2014, in parallelo con il percorso partecipativo che si estenderò per tutto l'arco della redazione e dell'approvazione (5mila euro). «La partecipazione accompagna il processo di formazione del Piano, della condivisione degli obiettivi, alla definizione delle strategie e delle linee d'intervento - continua la delibera -. Deve prevedere un percorso che si compone di eventi e strumenti appropriati per coinvolgere stakeholders e cittadini».
L'iter burocratico dovrebbe concludersi (il condizionale è d'obbligo in ambito comunale e politico) entro e non oltre il gennaio 2015 per poi candidare il progetto al finanziamento del PO FESR 2014-2020.

Secondo le linee di indirizzo comunali, il PUMS, che dovrebbe permettere di gestire la mobilità comunale nei prossimi 10 anni, deve garantire e migliorare non solo l'accessibilità al territorio, ma anche l'accessibilità alle persone.
«Il fine è quello di governare l'accessibilità al territorio in relazione alla diversa offerta delle modalità di trasporto e calibrarla rispetto alle necessità, attraverso l'analisi delle diverse esigenze e tipologie di mobilità espresse dai cittadini, compresi quelli dell'area metropolitana, da quella sistematica (casa-lavoro, casa-scuola), a quella erratica (svago, loisir, ecc.), e studiare quali possono essere le misure da adottare per le diverse tipologie, in rapporto alle esternalità economiche e sociali - si legge nella delibera -. Il principio di accessibilità è alla base di ogni componente del sistema della mobilità urbana, dalla mobilità collettiva a quella individuale motorizzata, ciclabile e pedonale. La città intende quindi sostenere il diritto di tutti a muoversi nello spazio urbano attraverso la fruibilità del trasporto pubblico, il miglioramento dell'accessibilità degli spazi pubblici ai pedoni, l'integrazione e completamento dei percorsi ciclabili».
Altri due punti focali del PUMS sono il miglioramento della qualità dell'aria e dell'ambiente urbano e l'efficacia del trasporto pubblico. «È assodato che i trasporti, in particolare la circolazione veicolare privata, sono una delle fonti principali dell'inquinamento atmosferico e del rumore in ambito urbano. Saranno sviluppate politiche ed azioni che incentivino le forme di mobilità sostenibile per l'ambiente e contemporaneamente disincentivino la mobilità più inquinante. - continua la delibera - Obiettivo irrinunciabile per conseguire risultati sul fronte della sostenibilità ambientale dei trasporti e per riqualificare gli spazi urbani di relazione è di indurre un riequilibrio della domanda di trasporto tra collettivo e individuale a favore del primo, in modo da diminuire la congestione, favorire l'intermobilità, migliorare l'accessibilità alle diverse funzioni urbane. Tutto ciò comporta una politica incisiva della mobilità che ponga particolare attenzione a rendere il trasporto pubblico più efficace, appetibile e progressivamente usufruibile da parte di tutti».
Infine, sarà necessario anche garantire efficienza e sicurezza al sistema della viabilità e dei trasporti, adeguando la rete stradale della maglia principale (direttrici d'ingresso e viali storici) e della viabilità secondaria, di quartiere e locale, coniugando le diverse necessità richieste dalla compresenza di più funzioni (residenziali, commerciali, scolastiche, ecc.).
Un aspetto da non sottovalutare sarà, poi, il «sistema di governo del Piano»: sarà compito del Comune ideare forme di comunicazione e sensibilizzazione per i cittadini, oltre a incrementare le attività di monitoraggio.

Infine, otto sono i temi della Mobilità Sostenibile, organizzato in base al programma «Intelligent Energy Europe» sviluppare le infrastrutture secondo una logica coerente con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, migliorare le infrastrutture e i servizi del trasporto pubblico, orientare la mobilità generata dalle trasformazioni urbanistiche prevalentemente verso il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile, incentivare gli interventi a favore della sicurezza stradale, della creazione di areepedonali e ZTL, promuovere la ciclabilità in campo urbano, migliorare il sistema della sosta in campo urbano, promuovere la logistica distributiva delle merci in campo urbano, favorire l'eliminazione delle barriere architettoniche.
Tra l'altro, alcuni progetti, ratificati dalla Giunta comunale, sono incanalati proprio in questa direzione: la volontà di realizzare un sistema di piste ciclabili in grado di collegare la stazione ferroviaria con le scuole superiori e l'attivazione di una linea di trasporto pubblico diretto a collegare la città con l'area industriale e commerciale. Infine, la ZTL al centro antico, uno dei primi provvedimenti della nuova amministrazione che, oltre a scatenare un lungo sciame di polemiche, è stata rivista per ben 3 volte.
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