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Pedone investito da bici elettrica. Anche a Molfetta scoppia il caso sicurezza?
Incidente senza conseguenze ma i dubbi su questo "nuovo" mezzo di trasporto aumentano
Molfetta - giovedì 16 luglio 2020
23.48
Un pedone investito da una bici elettrica.
E' il sinistro accaduto nelle scorse ore a Molfetta e che accende i riflettori anche in città su questo "nuovo" mezzo di trasporto, alla cui guida nella maggioranza dei casi minori anche al di sotto dei 16 anni.
Il pedone non sarebbe in pericolo di vita: avrebbe riportato dei graffi e una contusione alla schiena, oltre a tanta paura per un accadimento che avrebbe potuto avere conseguenze peggiori. Perchè queste bici elettriche che impazzano per le vie della città, dal centro alla periferia senza distinzione, sono dei veri e propri mezzi a motore, raggiungendo velocità che nell'impatto possono causare danni seri tanto alle cose quanto alle persone.
Ecco, allora, che a Molfetta si sollevano i dubbi che già in altre parti d'Italia stanno tenendo banco nell'opinione pubblica, ruotando attorno a un tema principale: la sicurezza.
La sicurezza dei fruitori della strada ma anche di chi le guida. Basta girare per la città per constatare che questi "bolidi", spesso magari anche con qualche irregolarità per raggiungere velocità più elevate, sono guidate da giovanissimi: nè una targa, nè una assicurazione, nè un casco protettivo nè il rispetto delle regole del codice della strada, del tutto sconosciuto a bambini e ragazzini.
Cosa fare, allora?
L'auspicio è il maggiore controllo su questo fenomeno da parte di chi è competente. Ma serve anche la sorveglianza delle famiglie. Prima che anche Molfetta si trovi a piangere tre vite come accaduto ieri a Barletta.
E' il sinistro accaduto nelle scorse ore a Molfetta e che accende i riflettori anche in città su questo "nuovo" mezzo di trasporto, alla cui guida nella maggioranza dei casi minori anche al di sotto dei 16 anni.
Il pedone non sarebbe in pericolo di vita: avrebbe riportato dei graffi e una contusione alla schiena, oltre a tanta paura per un accadimento che avrebbe potuto avere conseguenze peggiori. Perchè queste bici elettriche che impazzano per le vie della città, dal centro alla periferia senza distinzione, sono dei veri e propri mezzi a motore, raggiungendo velocità che nell'impatto possono causare danni seri tanto alle cose quanto alle persone.
Ecco, allora, che a Molfetta si sollevano i dubbi che già in altre parti d'Italia stanno tenendo banco nell'opinione pubblica, ruotando attorno a un tema principale: la sicurezza.
La sicurezza dei fruitori della strada ma anche di chi le guida. Basta girare per la città per constatare che questi "bolidi", spesso magari anche con qualche irregolarità per raggiungere velocità più elevate, sono guidate da giovanissimi: nè una targa, nè una assicurazione, nè un casco protettivo nè il rispetto delle regole del codice della strada, del tutto sconosciuto a bambini e ragazzini.
Cosa fare, allora?
L'auspicio è il maggiore controllo su questo fenomeno da parte di chi è competente. Ma serve anche la sorveglianza delle famiglie. Prima che anche Molfetta si trovi a piangere tre vite come accaduto ieri a Barletta.