Minervini: «Scuole chiuse, una scelta dolorosa che deve renderci responsabili»
Le parole del primo cittadino dopo le manifestazioni di stamattina
Molfetta - venerdì 30 ottobre 2020
12.06
Anche a Molfetta, come in altre città pugliesi, ci sono state oggi manifestazioni di protesta contro la decisione di Michele Emiliano di sospendere la didattica in presenza per almeno un mese a causa del dilagare del Covid-19. Il sindaco Tommaso Minervini si è così espresso in merito alla delicata situazione sulla sua pagina ufficiale: «Oggi le scuole chiudono e il nostro obiettivo si impone non più come una questione amministrativa ma come una questione generazionale, di responsabilità da parte del singolo e di comunità nel suo insieme».
«La scuola è importante - aggiunge - perché è il luogo in cui i nostri figli sperimentano l'affettività, entrano in relazione con gli altri, imparano a conoscere se stessi e crescendo si autodeterminano. La scuola è veramente importante, e se il nostro tempo ci sta obbligando a scelte dolorose che di fatto creano una ferita nei nostri figli, noi dobbiamo rispondere con un sussulto di responsabilità generazionale per rimarginare queste ferite, per evitare che accada ancora una volta. Come generazione abbiamo il dovere, ora e non poi, di vivere il nostro tempo e custodire la crescita dei nostri figli».
«E allora se questo maledetto virus e i numeri tragici del momento - prosegue il primo cittadino - ci impongono delle scelte dure, sofferte, questa volta proviamo a guardarla da una prospettiva differente, alleniamoci alla responsabilità individuale e collettiva che dobbiamo ai nostri figli, coltiviamo la cultura del sacrificio come atto di amore».
«Perché arriverà anche questa volta il giorno in cui tutto sarà finito ma quel giorno dovremo farci trovare responsabili, allenati a non dimenticare i brutti momenti ma a custodirli, allenati, nel tempo di pace, a fare piccoli sacrifici, rinunciare a qualcosa, non a tutte le cose ma solo a qualcosa, e quel giorno ogni scelta, ogni piccola rinuncia, non sarà più guidata dalla rabbia dell'ingiustizia verso noi stessi ma dalla gioia della giustizia verso gli altri, verso i nostri figli, perché sapremo che potranno crescere con gli altri e diventare le donne e gli uomini di domani. La scuola è vita» conclude Minervini.
«La scuola è importante - aggiunge - perché è il luogo in cui i nostri figli sperimentano l'affettività, entrano in relazione con gli altri, imparano a conoscere se stessi e crescendo si autodeterminano. La scuola è veramente importante, e se il nostro tempo ci sta obbligando a scelte dolorose che di fatto creano una ferita nei nostri figli, noi dobbiamo rispondere con un sussulto di responsabilità generazionale per rimarginare queste ferite, per evitare che accada ancora una volta. Come generazione abbiamo il dovere, ora e non poi, di vivere il nostro tempo e custodire la crescita dei nostri figli».
«E allora se questo maledetto virus e i numeri tragici del momento - prosegue il primo cittadino - ci impongono delle scelte dure, sofferte, questa volta proviamo a guardarla da una prospettiva differente, alleniamoci alla responsabilità individuale e collettiva che dobbiamo ai nostri figli, coltiviamo la cultura del sacrificio come atto di amore».
«Perché arriverà anche questa volta il giorno in cui tutto sarà finito ma quel giorno dovremo farci trovare responsabili, allenati a non dimenticare i brutti momenti ma a custodirli, allenati, nel tempo di pace, a fare piccoli sacrifici, rinunciare a qualcosa, non a tutte le cose ma solo a qualcosa, e quel giorno ogni scelta, ogni piccola rinuncia, non sarà più guidata dalla rabbia dell'ingiustizia verso noi stessi ma dalla gioia della giustizia verso gli altri, verso i nostri figli, perché sapremo che potranno crescere con gli altri e diventare le donne e gli uomini di domani. La scuola è vita» conclude Minervini.