
Cronaca
Massaggi "particolari" nel centro benessere di Molfetta: arrestati i gestori
In manette due pregiudicati di Modugno di 41 e 39 anni con l'accusa di sfruttamento della prostituzione. Anche i clienti portati in caserma
Molfetta - martedì 25 febbraio 2025
12.40
Avrebbero messo su un centro massaggi «a cinque stelle» che era in realtà una casa di piacere, pubblicizzandolo con annunci online. Due persone sono finite in carcere, arrestate in flagranza dalla Guardia di Finanza che stava monitorando il sospetto via vai di uomini dalla struttura a due passi dal lungomare di Molfetta.
Si tratta dei modugnesi Michele Leonetti, 41 anni, e Cosimo Martiradonna, 39 anni, entrambi coinvolti anni fa in un'altra inchiesta della Procura della Repubblica di Bari sulla prostituzione. Nell'indagine coordinata dal pubblico ministero di Trani Ubaldo Leo sono indagate anche la compagna 28enne di Leonetti, accusata di collaborare nel business, e una 32enne che, oltre a prostituirsi, avrebbe avuto il compito di pattuire coi clienti il prezzo delle prestazioni e incassare i pagamenti.
Leonetti, contestano gli inquirenti, avrebbe gestito l'intera attività di prostituzione e si sarebbe occupato anche di sorvegliare il centro dall'esterno sia di persona che tramite l'utilizzo di un sofisticato sistema di videosorveglianza attraverso il proprio smartphone, accompagnando le prostitute. Martiradonna avrebbe invece gestito l'attività nello stabile. Le Fiamme Gialle hanno interrotto il business il 21 febbraio, quando hanno arrestato Leonetti e Martiradonna nel centro massaggi.
I militari della Compagnia di Molfetta hanno documentato anche il tentativo di una delle donne di depistare le indagini, obbligando un cliente che era nel centro al momento del blitz a cancellare i messaggi e le chiamate sul telefono. Dopo avere fatto irruzione nei locali adibiti a centro benessere, i finanzieri hanno accertato che i massaggi rappresentavano solo un pretesto dietro il quale celare rapporti sessuali a scopo di lucro, come confermato dalle dichiarazioni di alcuni clienti.
Uno dei clienti ascoltati dagli investigatori del capitano Giordano D'Arcageli ha raccontato di aver trovato la struttura tramite una ricerca su internet con le parole chiave «centro massaggi corpo a corpo su Molfetta». Dopo aver contattato un numero di cellulare, avrebbe ricevuto un messaggio WhatsApp con indirizzo e due foto di donne seguite da un vocale: «Ti aspettiamo». Una volta nel centro, infine, avrebbe ricevuto le informazioni sulle prestazioni, con costi dai 70 ai 300 euro.
I due sono finiti in cella. Ieri l'udienza di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari Marina Chiddo: Leonetti s'è avvalso della facoltà di non rispondere, Martiradonna si è dichiarato estraneo a fatti spiegando che era lì per altre vicende. Il gip ha disposto la custodia in carcere, mentre il centro è stato sequestrato.
Si tratta dei modugnesi Michele Leonetti, 41 anni, e Cosimo Martiradonna, 39 anni, entrambi coinvolti anni fa in un'altra inchiesta della Procura della Repubblica di Bari sulla prostituzione. Nell'indagine coordinata dal pubblico ministero di Trani Ubaldo Leo sono indagate anche la compagna 28enne di Leonetti, accusata di collaborare nel business, e una 32enne che, oltre a prostituirsi, avrebbe avuto il compito di pattuire coi clienti il prezzo delle prestazioni e incassare i pagamenti.
Leonetti, contestano gli inquirenti, avrebbe gestito l'intera attività di prostituzione e si sarebbe occupato anche di sorvegliare il centro dall'esterno sia di persona che tramite l'utilizzo di un sofisticato sistema di videosorveglianza attraverso il proprio smartphone, accompagnando le prostitute. Martiradonna avrebbe invece gestito l'attività nello stabile. Le Fiamme Gialle hanno interrotto il business il 21 febbraio, quando hanno arrestato Leonetti e Martiradonna nel centro massaggi.
I militari della Compagnia di Molfetta hanno documentato anche il tentativo di una delle donne di depistare le indagini, obbligando un cliente che era nel centro al momento del blitz a cancellare i messaggi e le chiamate sul telefono. Dopo avere fatto irruzione nei locali adibiti a centro benessere, i finanzieri hanno accertato che i massaggi rappresentavano solo un pretesto dietro il quale celare rapporti sessuali a scopo di lucro, come confermato dalle dichiarazioni di alcuni clienti.
Uno dei clienti ascoltati dagli investigatori del capitano Giordano D'Arcageli ha raccontato di aver trovato la struttura tramite una ricerca su internet con le parole chiave «centro massaggi corpo a corpo su Molfetta». Dopo aver contattato un numero di cellulare, avrebbe ricevuto un messaggio WhatsApp con indirizzo e due foto di donne seguite da un vocale: «Ti aspettiamo». Una volta nel centro, infine, avrebbe ricevuto le informazioni sulle prestazioni, con costi dai 70 ai 300 euro.
I due sono finiti in cella. Ieri l'udienza di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari Marina Chiddo: Leonetti s'è avvalso della facoltà di non rispondere, Martiradonna si è dichiarato estraneo a fatti spiegando che era lì per altre vicende. Il gip ha disposto la custodia in carcere, mentre il centro è stato sequestrato.