
Cultura, Eventi e Spettacolo
Lazzaro Pappagallo e le sue "Architetture Improbabili" presentate a Molfetta
La mostra è stata introdotta dallo scrittore Ennio Petruzzella, amico dell’artista
Molfetta - sabato 20 settembre 2025
10.00
Ieri si è inaugurata presso la Galleria Arte54 di Molfetta la mostra personale di Lazzaro Pappagallo, architetto e disegnatore, dal titolo Architetture Improbabili – variazioni su temi, visitabile fino al 12 ottobre. L'esposizione raccoglie una serie di disegni nati dal pensiero e dalla fantasia, progetti volutamente irrealizzabili che restituiscono tutta la forza visionaria dell'architettura intesa come linguaggio creativo.
In un'epoca dominata dal digitale e dai software di progettazione, Pappagallo recupera l'arte del disegno a mano libera: linee tracciate con penne colorate, segni netti e non correggibili che richiedono precisione, pazienza e un rapporto intimo con il foglio. È un'ode al potere delle mani che creano un elogio della manualità contrapposto alla freddezza dell'automatismo informatico. Le Architetture Improbabili non sono destinate a essere costruite, ma a stimolare l'immaginazione: visioni che esplorano geometrie, prospettive e possibilità formali che sfuggono ai vincoli tecnici ed economici del costruire, ricordando come l'architettura sia prima di tutto una disciplina di pensiero, una forma d'arte che unisce rigore e poesia.
La mostra è stata introdotta dallo scrittore Ennio Petruzzella, amico dell'artista, che ha sottolineato come il lavoro di Pappagallo si inserisca in una tradizione che vede l'architetto non soltanto come costruttore, ma anche come visionario, in dialogo con le altre arti e con la storia delle idee. In un mondo in cui l'architettura sembra sempre più affidata a programmi di intelligenza artificiale e strumenti digitali, questa mostra diventa un manifesto di resistenza culturale: il trionfo dell'uomo creativo capace di immaginare spazi attraverso la propria mano e la propria sensibilità.
Architetture Improbabili rappresenta così un viaggio nell'anima di un architetto che, pur radicato nella sua esperienza professionale, sceglie di abbandonare i vincoli della realtà per esplorare territori visionari e poetici, invitando a riflettere sul senso stesso dell'architettura e sul ruolo della fantasia nel plasmare la nostra idea di spazio e di futuro.
In un'epoca dominata dal digitale e dai software di progettazione, Pappagallo recupera l'arte del disegno a mano libera: linee tracciate con penne colorate, segni netti e non correggibili che richiedono precisione, pazienza e un rapporto intimo con il foglio. È un'ode al potere delle mani che creano un elogio della manualità contrapposto alla freddezza dell'automatismo informatico. Le Architetture Improbabili non sono destinate a essere costruite, ma a stimolare l'immaginazione: visioni che esplorano geometrie, prospettive e possibilità formali che sfuggono ai vincoli tecnici ed economici del costruire, ricordando come l'architettura sia prima di tutto una disciplina di pensiero, una forma d'arte che unisce rigore e poesia.
La mostra è stata introdotta dallo scrittore Ennio Petruzzella, amico dell'artista, che ha sottolineato come il lavoro di Pappagallo si inserisca in una tradizione che vede l'architetto non soltanto come costruttore, ma anche come visionario, in dialogo con le altre arti e con la storia delle idee. In un mondo in cui l'architettura sembra sempre più affidata a programmi di intelligenza artificiale e strumenti digitali, questa mostra diventa un manifesto di resistenza culturale: il trionfo dell'uomo creativo capace di immaginare spazi attraverso la propria mano e la propria sensibilità.
Architetture Improbabili rappresenta così un viaggio nell'anima di un architetto che, pur radicato nella sua esperienza professionale, sceglie di abbandonare i vincoli della realtà per esplorare territori visionari e poetici, invitando a riflettere sul senso stesso dell'architettura e sul ruolo della fantasia nel plasmare la nostra idea di spazio e di futuro.