
La Fondazione Gimbe: «Il Green pass può essere decisivo in questa fase»
Vaccinare resta l'unica reale via per evitare chiusure nei prossimi mesi
Molfetta - venerdì 23 luglio 2021
10.20
In questi giorni si è discusso tanto sull'uso del Green pass in Italia: proprio nella giornata di ieri il Governo ha stabilito le regole per l'utilizzo della certificazione verde sulla penisola, per incentivare alla vaccinazione come già fatto in Francia.
«In questa fase della pandemia il green pass può giocare un ruolo cruciale - sottolineano dalla Fondazione Gimbe - è efficace nel limitare la circolazione del virus, permette il rilascio in sicurezza di alcuni settori, può prevenire il rischio eventuali restrizioni».
«A breve termine - sottolineano - l'utilizzo del green pass si scontra con alcuni ostacoli che devono essere rimossi: l'attuale indisponibilità di vaccini discrimina chi è in attesa della vaccinazione, anche per la mancata gratuità dei tamponi in diverse Regioni; servono strumenti e risorse per verificare sistematicamente le certificazioni nei luoghi dove sono richieste; manca una legge sull'obbligo vaccinale per chi lavora in locali e esercizi dove viene richiesto il green pass».
«Il green pass - concludono - può avere un'applicazione immediata per i grandi eventi (sportivi, musicali, fieristici, congressuali) e mezzi di trasporto (aerei, navi e treni a lunga percorrenza), eventualmente anche per cinema e teatri; ma a breve termine il suo utilizzo per ristoranti e soprattutto bar è più complesso. Risulta invece più ardua una sua implementazione per il trasporto locale ed altri servizi essenziali (es. supermercati, farmacie, etc.). La ventilata ipotesi di modulare il green pass in relazione allo status vaccinale (prima dose o ciclo completo) e/o ai colori delle Regioni introduce ulteriori elementi di complessità difficili da gestire nella pratica».
«In questa fase della pandemia il green pass può giocare un ruolo cruciale - sottolineano dalla Fondazione Gimbe - è efficace nel limitare la circolazione del virus, permette il rilascio in sicurezza di alcuni settori, può prevenire il rischio eventuali restrizioni».
«A breve termine - sottolineano - l'utilizzo del green pass si scontra con alcuni ostacoli che devono essere rimossi: l'attuale indisponibilità di vaccini discrimina chi è in attesa della vaccinazione, anche per la mancata gratuità dei tamponi in diverse Regioni; servono strumenti e risorse per verificare sistematicamente le certificazioni nei luoghi dove sono richieste; manca una legge sull'obbligo vaccinale per chi lavora in locali e esercizi dove viene richiesto il green pass».
«Il green pass - concludono - può avere un'applicazione immediata per i grandi eventi (sportivi, musicali, fieristici, congressuali) e mezzi di trasporto (aerei, navi e treni a lunga percorrenza), eventualmente anche per cinema e teatri; ma a breve termine il suo utilizzo per ristoranti e soprattutto bar è più complesso. Risulta invece più ardua una sua implementazione per il trasporto locale ed altri servizi essenziali (es. supermercati, farmacie, etc.). La ventilata ipotesi di modulare il green pass in relazione allo status vaccinale (prima dose o ciclo completo) e/o ai colori delle Regioni introduce ulteriori elementi di complessità difficili da gestire nella pratica».