
Il consigliere di opposizione Binetti: «Indecoroso scaricabarile tra la politica e gli uffici comunali»
Le sue parole: «Il Comune è diventato un ring permanente. Amministrazione paralizzata»
"Mentre la città affonda nella confusione più totale, al Comune di Molfetta è in corso un indecoroso e ormai insostenibile scaricabarile tra la politica e gli uffici comunali, tra assessori che accusano i dirigenti e il segretario generale, e dirigenti e segretario generale che si trincerano dietro il silenzio. Un balletto grottesco, che ha un solo effetto concreto: bloccare tutto e distruggere quel poco che ancora funzionava.
Quello che viviamo oggi non è un semplice momento di difficoltà. È un collasso amministrativo senza precedenti, dove nessuno sa più chi comanda, chi decide, chi è responsabile. Il Comune è un territorio abbandonato, senza guida, senza direzione, senza controllo. Un sindaco sospeso. Tre dirigenti sospesi. Un'amministrazione che parla per comunicati stampa – non ultimo il comunicato dell'Assessore al Personale che risponde ai sindacati parlando di "superare una visione antiquata del posto fisso".
A voler dirla tutta, con dovuto rispetto: non solo a noi consiglieri di opposizione, ma a tutta la città, sembrerebbe che quel "posto fisso" che si critica sia più appannaggio dell'attuale classe politica che degli onesti lavoratori comunali, che ogni giorno mandano avanti i servizi con dignità, spesso senza strumenti e senza risposte dall'alto. Ancora, riscontriamo funzioni essenziali paralizzate. Servizi ridotti all'osso. Siamo davanti a una macchina amministrativa comunale spaccata dalla cattiva gestione politica, dove chi governa pensa solo a salvare la propria posizione e nessuno tra gli amministratori si assume la benché minima responsabilità per il disastro in atto. Mentre gli uffici vengono lasciati nell'incertezza, i rappresentanti politici si dedicano a scaricare le colpe su chi, nei limiti del possibile, cerca ogni giorno di lavorare. Il Comune è diventato un ring permanente. Ma la verità è semplice: la responsabilità è politica. Nessuno si nasconda.
È questa la realtà del Comune di Molfetta nel 2025: un'amministrazione incapace, arroccata su sé stessa, che non governa ma si giustifica. Che non risolve ma litiga. Che non progetta, non guida, non sa più nemmeno amministrare l'ordinario. I cittadini assistono attoniti, abbandonati da settimane, da mesi, senza risposte, senza interlocutori, senza servizi all'altezza. E la politica? Assente. Mutata in una macchina autoreferenziale che si preoccupa solo della propria tenuta interna.
È giunto il momento di dire le cose come stanno: questa amministrazione è fallita politicamente e amministrativamente. Ogni giorno che passa peggiora il livello di sfiducia nei confronti delle istituzioni. Molfetta sta pagando un prezzo altissimo per colpe che hanno nomi e cognomi, e che non potranno essere cancellate con slogan o nomine dell'ultima ora. Serve un cambio di passo. Serve una classe dirigente seria, presente, capace. Non il circo che stiamo vedendo. A chi oggi si aggrappa alle poltrone, mentre il Comune si svuota di competenze e dignità, dico solo una cosa: avete fallito. E la città ve lo presenterà presto, tutto intero, il conto".