
Erbavoglio Bistrot, Corrado Minervini risponde alle dichiarazioni dell’Amministrazione comunale
«Il problema riguarda solo la musica o ci sono altri aspetti che non vi vanno bene?»
Stamattina abbiamo letto con sorpresa una nota stampa diffusa dall'Amministrazione comunale sulla vicenda che ha riguardato Erbavoglio e il concerto previsto venerdì scorso in piazza Principe di Napoli (che, lo ribadiamo, non ha avuto luogo).
Sorprende questa inusuale attenzione nei nostri confronti, che alimenta il timore di interferenze non trasparenti.
Non sorprende, invece, la superficialità delle dichiarazioni dell'assessore Roselli, che evidentemente parla per sentito dire, non sulla base di una lettura attenta dei verbali e delle normative.
Faremo chiarezza, ma intanto è bene fissare alcuni punti a tutela mia, dei miei collaboratori e dell'azienda che ho l'onore di dirigere:
- Perizia fonometrica – Erbavoglio Bistrot è dotato di una perizia sulle emissioni sonore esterne che copre le normali attività e la gran parte delle iniziative culturali e ludiche che organizziamo.
- Mancanza di ordinanza comunale – Molfetta non ha emesso alcuna ordinanza per regolare le emissioni sonore, al contrario di tutte le altre città. Basterebbe fissare un orario limite (mezzanotte, l'una, le due) per bilanciare diritti dei residenti e vita sociale.
- Gli esposti – L'assessore parla al plurale. Sarà nostro dovere chiedere ufficialmente di conoscere numero e contenuti degli esposti. Intanto, resta la domanda: l'intervento delle forze dell'ordine è stato proporzionato?
- Nessun divieto alla musica dal vivo – Non esiste alcun divieto a Erbavoglio di fare musica. La decisione di sospendere l'evento è stata nostra scelta di responsabilità.
- Perizia sugli strumenti della band – Il verbale richiede una perizia fonometrica sulla strumentazione della band. Se fosse regola generale, significherebbe che ogni musicista dovrebbe produrre una perizia ad hoc prima di suonare in un locale: una follia.
- Occupazione suolo pubblico – Il mio dehors è regolarmente autorizzato e concesso, con gli atti di concessione esposti (così come prevede la normativa). I vigili hanno interpretato come "nuovo dehors" lo spostamento di due tavolini dietro la band. Un'interpretazione paradossale. Invito chi si occupa delle note stampa del Comune e degli assessori ad essere certi prima di rischiare di diramare informazioni diffamatorie.
- Priorità amministrative – È sconcertante che si trovi il tempo di diffondere note stampa contro un locale, facendo predicozzi sulle regole, mentre la città affronta problemi ben più gravi e irrisolti, soprattutto in materia di legalità.
Infine, due chiarimenti:
- Aiuti Covid – Erbavoglio non ha ricevuto alcun aiuto dall'Amministrazione Comunale durante il Covid. Peraltro noi eravamo anche esodati dai ristori. Dopo il lockdown, come tutti gli esercenti, abbiamo ottenuto solo l'ampliamento temporaneo del suolo pubblico. E successivamente ci sono state negate altre possibilità di ampliamento. Invito l'Assessora a non parlare per sentito dire e farsi una passeggiata per verificare ad oggi i "residui" delle autorizzazioni Covid.
- Chiarezza normativa – Invito il comandante Aloia e il segretario generale Lozzi a verificare la correttezza delle fonti normative utilizzate nei verbali, per evitare interpretazioni arbitrarie che rischiano di danneggiare non solo Erbavoglio, ma l'intero tessuto culturale cittadino.
La domanda che resta è semplice:
Si vuole impedire a Erbavoglio di fare musica dal vivo? Ci avete preso di mira per qualche ragione?
Il problema riguarda solo la musica o ci sono altri aspetti che non vi vanno bene?
Forse sarebbe il caso che l'Amministrazione si facesse carico delle vere problematiche di una città oggi spenta come Molfetta, adottando misure e contromisure per rianimarla, non provvedimenti che finiscono per avere un effetto punitivo e che soffocano la vitalità della comunità.