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Controreplica delle organizzazioni sindacali a De Candia: «Esternazioni inaccettabili»
Prosegue la diatriba nata nel pomeriggio di ieri. Adesso è scontro totale
Di seguito la nota congiunta dei sindacati:
«Egregio Assessore, se avesse avuto la solerzia che ha avuto nel rilasciare le sue dichiarazioni dopo la pubblicazione del nostro comunicato, quando andavano affrontate certe situazioni, forse non si sarebbero incancrenite a tal punto. Le forze sindacali non hanno utilizzato alcuna "scorciatoia politica", hanno semplicemente utilizzato gli strumenti consentiti per denunciare la grave situazione in cui versa l'Ente comunale. Ma alla luce della sua dichiarazione: "i problemi non risiedono nelle scelte dell'Amministrazione, ma nell'inerzia e nell'inefficienza di parte dell'apparato burocratico comunale — a partire dal Segretario Generale, dal Dirigente del Personale e da alcuni funzionari e dipendenti, la cui responsabilità operativa è fondamentale nei processi oggetto di contestazione"; vorremmo sapere: atteso che le forze sindacali hanno inviato delle note che segnalavano le criticità, chi aveva l'onere di verificare e valutare l'apparato burocratico comunale? Il Presidente Mattarella?
Poi ha aggiunto: "non è tollerabile che i sindacati continuino a coprire sistematicamente tali inefficienze, assumendo il ruolo di difensori incondizionati, anche quando sarebbe doveroso intervenire per garantire correttezza, trasparenza e rispetto delle regole. L'atteggiamento di chi, per principio o per convenienza, difende l'indifendibile, finisce per danneggiare proprio quei lavoratori che i sindacati dovrebbero tutelare con equilibrio e responsabilità". Bene, produca un atto dal quale si evince che i sindacati hanno difeso chicchessia. I sindacati, utilizzando lo strumento dialettico, hanno sollecitato chi doveva vigilare. La informiamo che, vista la sua uscita scomposta e tendenziosa, abbandoneremo lo strumento dialettico e passeremo alle denunce vere e proprie.
Non indugiamo oltre su tutte le altre sue esternazioni, che non trovano alcun riscontro nel nostro operato e sulla nostra etica. Non entrate nel campo dell'etica, ve lo sconsigliamo. E riteniamo davvero offensive, nei confronti di chi lavora, la citazione di Checco Zalone: ha usato luoghi comuni che nulla hanno a che fare con la professionalità dei dipendenti. Da domani non saremo certo noi ad avere il problema di guardare negli occhi i lavoratori dell'Ente Comune di Molfetta.»