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Cronaca
Blitz antidroga a Molfetta, ordinanza annullata per cinque indagati
La decisione del Tribunale del Riesame: quattro sono già tornati in libertà. Nei giorni scorsi avevano lasciato il carcere altri due indagati
Molfetta - sabato 14 giugno 2025
20.09
È stata annullata giovedì scorso dal Tribunale del Riesame di Bari l'ordinanza cautelare emessa dal Tribunale di Trani nell'ambito dell'inchiesta sul blitz antidroga di Molfetta, per altri 5 dei 19 indagati. Si tratta del 25enne Nicolò De Candia, della 68enne Giovanna Mezzina e della 23enne Mariangela Nasini, tutti del posto.
I tre, accusati, in concorso, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sono stati rimessi in libertà - il primo era detenuto nel carcere di Trani, gli altri due ai domiciliari - dopo l'annullamento dell'ordinanza «per la violazione degli articoli 291 quater e 292 comma 3 bis del codice di procedura penale - hanno detto gli avvocati Michele Salvemini e Giuseppe Germinario - per non aver il giudice fatto precedere, all'emissione del provvedimento, l'interrogatorio degli indagati».
Per altri due indagati, la 43enne Luigia Damiana Gadaleta e la 49enne Marianna Caravella, entrambe assistite dall'avvocato Antonio Modugno, «l'annullamento è disceso dal fatto che l'ordinanza impositiva non conteneva, rispetto alla richiesta del pubblico ministero - ha detto il legale -, una autonoma valutazione dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari». Nei giorni scorsi avevano lasciato il carcere i due principali indagati, Vincenzo Chiumarulo e Roberto Ortalizio.
Secondo quanto accertato dalle attività investigative condotte dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta lo spaccio di sostanze stupefacenti sarebbe avvenuto in prossimità di zone della città molto frequentate «come la stazione ferroviaria, il centro storico, la villa comunale e vicino agli esercizi commerciali della zona».
I tre, accusati, in concorso, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sono stati rimessi in libertà - il primo era detenuto nel carcere di Trani, gli altri due ai domiciliari - dopo l'annullamento dell'ordinanza «per la violazione degli articoli 291 quater e 292 comma 3 bis del codice di procedura penale - hanno detto gli avvocati Michele Salvemini e Giuseppe Germinario - per non aver il giudice fatto precedere, all'emissione del provvedimento, l'interrogatorio degli indagati».
Per altri due indagati, la 43enne Luigia Damiana Gadaleta e la 49enne Marianna Caravella, entrambe assistite dall'avvocato Antonio Modugno, «l'annullamento è disceso dal fatto che l'ordinanza impositiva non conteneva, rispetto alla richiesta del pubblico ministero - ha detto il legale -, una autonoma valutazione dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari». Nei giorni scorsi avevano lasciato il carcere i due principali indagati, Vincenzo Chiumarulo e Roberto Ortalizio.
Secondo quanto accertato dalle attività investigative condotte dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta lo spaccio di sostanze stupefacenti sarebbe avvenuto in prossimità di zone della città molto frequentate «come la stazione ferroviaria, il centro storico, la villa comunale e vicino agli esercizi commerciali della zona».