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Anche il centrodestra molfettese alla ricerca di una difficile unità

Dopo l'analisi sul centrosinistra, lente d'ingrandimento sull'area moderata che è spaccata in due

"Se Atene piange, Sparta non ride", recita un noto proverbio che se riportato nella politica molfettese potrebbe essere rivisitato come "se il centrosinistra piange, il centrodestra non ride".

In questi giorni abbiamo analizzato la situazione dei tavoli della sinistra e del centrosinistra molfettese, raccontandovi un panorama frammentato ed ingarbugliato. Sull'altro fronte della politica cittadina, le cose non vanno meglio e due sembrano gli schieramenti che si stanno delineando, ad oggi, distanti tra loro.
Ma vediamo nel dettaglio.

Chi sembra certo della sua (ri)discesa in campo, seppur molto probabilmente non in prima persona, è il sen. Antonio Azzollini. L'ex sindaco sembra abbia rinsaldato il sodalizio con Pino Amato, sempre forte del suo consistente pacchetto di voti, ponendo le basi della creazione di un'area che potrebbe coinvolgere, oltre che Forza Italia, una Lista Schittulli, una o due liste afferenti a Pino Amato e diverse liste civiche.

Proprio su questo punto si annoda la seconda area moderata, quella delle 6 liste presentatesi alcune settimane fa alla città e che raccolgono le figure di Antonello Pisani, Saverio Tammacco, Ninnì Camporeale e Mariano Caputo. Tutte figure dell'area moderata ed uscenti da esperienze di centrodestra.
Sono però sei liste in cerca di una chiara collocazione nello scacchiere politico: il gruppo sta cercando di portare avanti un percorso iniziato con le Europee, che ha poi sostenuto Saverio Tammacco alle scorse regionali e che avrebbe dovuto evolversi nel nome di un candidato sindaco forte.
Nonostante le 6 liste siano però state le prime ad uscire allo scoperto, ad oggi la situazione ci risulta essere critica, se non completamente arenata.

Ad arricchire ulteriormente questo puzzle complesso, entra in gioco il PD il cui atteggiamento ancora non delineato sta di conseguenza portando ad un vicolo cieco le sei liste. Diversi componente di quest'ultime infatti sono pronti ad uscire dal gruppo laddove il PD proponesse una coalizione allargata anche a sinistra. Altri invece, non disdegnano più, come alcuni mesi fa, il canto delle sirene azzolliniane e non sono assolutamente esclusi clamorosi ritorni nell'area del senatore o avvicinamenti con Pasquale Mancini ed il suo movimento, che prevederà probabilmente due liste civiche.

Per metà settimana inoltre è previsto un importante appuntamento tra le liste civiche allargate anche ad altri soggetti: potrebbe esserci in quella sera il definitivo scioglimento del sodalizio.

Insomma, la situazione non è rosea a destra così come a sinistra ed indica un'amara realtà: nonostante i grandi del passato come Salvemini, Finocchiaro, De Cosmo e tanti altri, la nostra città vive un vuoto politico preoccupante, in termini di personalità ed anche contenuti. Il rischio, sempre più concreto, è che anche in questa tornata, venga calato presto dall'alto un candidato scelto da altri. Magari da Emiliano.
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