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2009-2019: dieci anni che hanno fatto la storia di Molfetta
Papa Francesco in città per l'omaggio a don Tonino Bello e alla Madonna dei Martiri
Molfetta - lunedì 30 dicembre 2019
8.16
Tra poche ore si chiude il decennio 2009-2019 e Molfetta si appresta a vivere un altro che, secondo le intenzioni di chi al momento l'amministra, sarà determinante per il prospetto futuro della città.
Eppure la decade che va chiudendosi è di quelle che passeranno alla storia. Anzi, che la storia l'hanno fatta per davvero. Storia, con la esse maiuscola, a perenne memoria di un popolo, di una comunità intera.
PAPA FRANCESCO A MOLFETTA: 20 aprile 2018.
Papa Francesco atterra in Località Cala Sant'Andrea, percorre Banchina Seminario, poi Banchina San Domenico, Corso Dante, la villa comunale e celebra la Santa Messa sull'altare al centro del borgo molfettese, rendendo omaggio a don Tonino Bello, a venticinque anni dalla morte, ma anche alla Madonna dei Martiri la cui statua è proprio sull'altare e alla quale il Santo Padre regala una rosa in oro che sistema tra le mani del simulacro.
Per chi, come tutti noi c'è stato, non servono altre parole per ricordare non solo quel giorno e le sue emozioni ma anche i giorni prima: la frenesia, la città che si veste a festa, le indicazioni sulla sicurezza, i preparativi, l'idea di vivere un giorno che non potrà mai essere dimenticato.
Sensazioni che partono mesi prima: è l'autunno del 2017, Monsignor Cornacchia annuncia di aver invitato il Pontefice a visitare la Diocesi di don Tonino.
Poi i rumors, infine l'ufficialità: davanti a una Cattedrale gremita, la mattina del 2 febbraio 2018, è il Vescovo di Molfetta, visibilmente commosso, ad annunciare la gioia della visita papale.
PROCESSO SUL PORTO, ASSOLTI ANTONIO AZZOLLINI ED ENZO BALDUCCI: 20 DICEMBRE 2019
È la mattina del 20 dicembre 2019 e il Tribunale di Trani sentenzia l'assoluzione di Antonio Azzollini ed Enzo Balducci, i più noti imputati sul processo relativo alla realizzazione del nuovo porto commerciale di Molfetta, entrambi rinunciatari ad avvalersi della prescrizione a inizio del procedimento.
Tutto inizia il 7 ottobre 2013: all'opera vengono posti i sigilli come anche ai fondi pubblici per portarla a termine; due persone vengono sottoposte alla misura degli arresti domiciliari e vengono resi i nomi degli indagati nel corso di un'operazione condotta da Guardia di finanza e Corpo forestale dello Stato di Bari su disposizione della Procura di Trani.
Nel mentre i contenziosi con le aziende appaltatrici, le attività di bonifica, i pareri Anac e le rassicurazioni arrivate nel 2019 dal primo cittadino Tommaso Minervini: il porto si farà.
LA MORTE DI MONSIGNOR LUIGI MARTELLA E DI DON MIMMO AMATO: 7 LUGLIO E 4 OTTOBRE 2015
E' una mattina calda, il sole brucia su Molfetta. Dalle parti di Corso Dante inizia a circolare con insistenza una voce: Monsignor Luigi Martella è scomparso.
Inizia il tam-tam di notizie e indiscrezioni fino all'arrivo dei cronisti sotto la Curia: sì, Molfetta ha perso il proprio Pastore. Un malore nella notte mentre era nella propria stanza.
Non può accedere nessuno nel palazzo se non preti, parenti e l'amministrazione dell'epoca: è ancora presto ma a rendere omaggio a Monsignor Martella arrivano l'allora sindaco e vice sindaco Paola Natalicchio e Bepi Maralfa, l'allora presidente del Consiglio Comunale Nicola Piergiovanni e la classe dirigente.
Molfetta si ferma, fino alle spiagge arrivano le campane a lutto suonate da tutte le parrocchie: è l'ufficialità al popolo.
I funerali sono celebrati l'8 luglio 2015 in Cattedrale.
Qualche ora dopo altra notizia ufficiale: don Mimmo Amato sarà l'Amministratore diocesano fino alla proclamazione del nuovo Vescovo di Molfetta.
Amatissimo dai fedeli, apprezzato teologo, don Mimmo trascorre quei mesi al servizio della Chiesa Locale, a settembre è sul Nicolangela e sulla Santa Grazia Seconda, le due lampare che portano a mare la Madonna dei Martiri, poi l'omelia in Cattedrale. E' in sostanza l'ultima apparizione pubblica.
Il 4 ottobre 2015 don Mimmo muore, dopo un malore che lo aveva colpito a fine settembre. Non lo è mai stato ma l'amore che Molfetta gli testimonia al momento della dipartita e dell'ultimo saluto ne fanno di fatto un Vescovo per la città.
IL SOGNO TRICOLORE DELL'EXPRIVIA PALLAVOLO MOLFETTA: MARZO 2016
E Molfetta si innamora. Di quell'amore viscerale tanto vero, puro, passionale, totalizzante. Un amore biancorosso, che fa casa al PalaPoli e che porta tanti nomi forti della pallavolo nazionale a scegliere di abbracciare il progetto Exprivia Pallavolo Molfetta e l'Italia a scoprire l'ospitalità e i valori di lealtà sportiva che caratterizzano "I fedelissimi", il gruppo dei tifosi che segue la squadra ovunque.
L'apoteosi nella primavera del 2016, a Pasqua: contro i campionissimi di Trento, Molfetta vive il sogno tricolore, arrivando a gara 5 nei quarti di finale. Sogno sfumato, partito con la storica promozione in SuperLega, poi abbandonata il 22 maggio 2017 quando il presidente Antonio Antonaci comunica con una lettera che l'Exprivia Pallavolo Molfetta non avrebbe continuato a disputare il massimo campionato di volley maschile.
LE NUOVE CHIESE SANT'ACHILLE E MADONNA DELLA ROSA: 25 MARZO 2012 E 9 MARZO 2013
È il 25 marzo 2012 e la zona 167 di Molfetta conosce la "nuova" chiesa Sant'Achille, struttura voluta perché più grande e funzionale rispetto a quella già esistente, in concomitanza all'ampliamento del quartiere.
L'anno successivo, è il 9 marzo 2013, finalmente per i fedeli si aprono le porte della "nuova" chiesa della Madonna della Rosa. È il riscatto di una comunità intera, guidata dall'allora parroco don Gino Samarelli, la cui spiritualità per anni era stata relegata in un garage nei pressi di Via Ungaretti.
PAOLA NATALICCHIO SINDACO DI MOLFETTA: 10 GIUGNO 2013
Poco più che trentenne, mamma, giornalista precaria, figlia di Molfetta lasciata per studiare fuori e per poi tornare mettendosi a disposizione, accettando la sfida lanciata da Guglielmo Minervini di ricucire la sinistra.
Fa caldo, ma non eccessivamente, il pomeriggio del 10 giugno 2013: Paola Natalicchio si affaccia su un balcone di Corso Umberto per salutare i tantissimi molfettesi che l'hanno votata. E' sindaco di Molfetta. E' lei il nuovo che avanza nell'era post Antonio Azzollini.
Nell'aria, non ancora afosa di giugno, resta la sensazione che qualcosa possa cambiare: ci sono i giovani ad acclamarla, ma anche gli anziani che in Paola (come la città la chiama) hanno intravisto doti umane di cui potersi fidare.
Si è arrivati al ballottaggio con Ninnì Camporeale, il candidato sindaco dell'allora senatore Antonio Azzollini ma la sensazione, quella sera di fine maggio con Piazza Paradiso mai così gremita per la chiusura della campagna elettorale, è che Molfetta avesse già scelto.
Alla sua amministrazione si deve il rilancio del Museo del Pulo, ad esempio, la ZTL nel centro città, il porta a porta, il PUMS, i primi concerti di Capodanno in Piazza Paradiso, l'avvio dell'iter per dotare Molfetta di un centro anti violenza a favore delle donne, i cantieri di servizio.
E' lei Sindaco da pochi giorni quando arrivano i sigilli al porto di Molfetta. Lo dispone la Procura di Trani.
Si dimette nel 2016 e forse la città non le ha mai perdonato quel "tradimento", spiegato quasi in lacrime qualche giorno dopo in Aula Carnicella per impossibilità di proseguire con il PD alleato.
MOLFETTA PERDE GUGLIELMO MINERVINI, NICOLA AZZOLLINI ED ENZO DE COSMO
E' un decennio di perdite forti, carismatiche per Molfetta che si ritrova orfana di personalità, saperi, storie che si sono intrecciate con la propria in maniera indissolubile.
2 agosto 2016: dopo aver combattuto contro un male incurabile, muore Guglielmo Minervini. Già sindaco di Molfetta, già assessore regionale viene menzionato da tutti per "Bollenti spiriti". La famiglia istituisce anche una fondazione a suo nome che ne porta avanti iniziative e pensieri.
4 marzo 2015: viene a mancare Nicola Azzollini. Presidente della Cattolica Popolare, vice-presidente della Network Contacts, consigliere del CdA di AntonVeneta, fratello maggiore di Antonio attorno alla cui famiglia la città si unisce al momento dell'ultimo saluto.
25 aprile 2016: Enzo de Cosmo decede. Accademico ma anche senatore, deputato, sindaco di Molfetta, fondatore del Centro Studi Mediterraneo, associazione che si occupava di storia. Uno degli ultimi esponenti della classe politica molfettese di fine secolo scorso.
VENTICINQUE ANNI SENZA GIANNI CARNICELLA: 7 LUGLIO 2017
Venticinque anni senza Gianni Carnicella.
Il triste anniversario viene ricordato in un caldissimo pomeriggio il 7 luglio 2017, attraverso la commemorazione nel luogo della barbara uccisione nei pressi della chiesa San Bernardino. Semplicità e compostezza i valori che animano la cerimonia alla quale prende parte la famiglia, la classe dirigente e politica, i cittadini.
Nel frattempo l'associazione Libera non perdeva (e non perde) occasione per annunciare il nome del sindaco di Molfetta tra quelli delle vittime di mafia e a luglio 2019 la sezione locale ha provveduto a sistemare una pietra d'inciampo dedicata alla sua memoria in Piazza Paradiso.
48^ MARCIA NAZIONALE PER LA PACE: 31 GENNAIO 2015
E' l'ultimo giorno, freddissimo, dell'anno ma le strade di Molfetta si animano con la quarantottesima marcia nazionale per la pace, organizzata da Pax Christi, in città dopo quella del 1992 quando fu fortemente voluta da don Tonino Bello, come metafora di una invasione pacifica dell'allora Jugoslavia afflitta dalla guerra.
Tra i partecipanti anche don Luigi Ciotti, fondatore di "Libera" che a Piazza Paradiso pianta un ulivo.
MUORE IL DIRIGENTE COMUNALE VINCENZO TANGARI: 12 MARZO 2013
Sono circa le 08.30 del 12 marzo 2013 e una Fiat Panda color beige percorre a folle velocità il porto di Molfetta finendo in mare all'altezza del Faro. Inutili i soccorsi per l'uomo alla guida.
Una volta recuperato il mezzo si scopre che ad aver perso la vita è Enzo Tangari, responsabile del settore appalti del Comune di Molfetta.
Lascia la moglie e tre figli.
La città resta interdetta.
COSMO GIANCASPRO PROPRIETARIO DEL BARI: 22 GIUGNO 2016
È l'imprenditore molfettese Cosmo Giancaspro il nuovo proprietario del Bari all'indomani dell'assemblea dei soci che mette fine all'era Paparesta nella quale lo stesso Giancaspro era socio di minoranza.
L'epopea del molfettese alla guida dei galletti, tuttavia, ha un epilogo tristissimo: il 16 luglio 2018 Giancaspro si dimette, la società fallisce dopo oltre cento anni di storia.
LA NEVICATA DI CAPODANNO 2014
Le allerte meteo furono diramate ma nessuno pensava che si sarebbero tramutate in così tanta neve. Perchè il capodanno che segnò il passaggio dal 2014 al 2015 è quello della storica nevicata, la prima così abbondante dopo anni e anni. Altre hanno pure caratterizzato l'ultima decade ma come quella forse nessuna.
Molfetta si sveglia il giorno di San Silvestro 2014 ed è già innevata. Tutto fermo, tutto bloccato. Per le strade scendono i volontari, le forze dell'ordine. Annullati eventi, feste: impossibile muoversi. E' tutto bianco. Tutto sospeso per diversi giorni, nevica fino all'Epifania.
VENTICINQUE ANNI DALLA TRAGEDIA DEL PESCHERECCIO FRANCESCO PADRE: 4 NOVEMBRE 2019
Una messa nel Duomo, poi il lancio di una corona e il suono delle sirene dei pescherecci nel porto. È così che Molfetta rende omaggio ai morti del Francesco Padre, a venticinque anni dalla tragedia, ferita ancora sanguinante per la marineria e la città intera.
Dal 2009 al 2019, però, tanti i fatti che accadono.
È il 10 marzo 2010 e l'allora sindaco Antonio Azzollini comunica che il Comune è pronto a contribuire economicamente per il recupero dei corpi in concomitanza con la riapertura della terza indagine da parte della Procura di Trani, grazie anche alla pubblicazione nel 2009 del libro verità a firma del giornalista Gianni Lames.
Nel 2014 la nuova doccia fredda: tutto archiviato. Nessuno degli stati esteri interpellati ha mai risposto alle rogatorie internazionali. Ma a bordo del Francesco Padre non c'erano criminali, malviventi. Le accuse di contrabbando degli anni prima solo diffamatorie nei confronti di lavoratori onesti, gente per bene, al posto sbagliato nel momento sbagliato.
È la così detta "Ustica del mare".
I corpi ancora sul fondo del mare in Montenegro.
IL GIRO D'ITALIA PARTE DA MOLFETTA: 13 MAGGIO 2017
È un sabato, di quelli in cui il caldo estivo inizia a fare per la prima volta capolino, e Molfetta si tinge completamente di rosa, riversandosi sul porto.
L'ottava tappa del Giro d'Italia parte proprio da qui, nei pressi di Palazzo Poli. L'arrivo a Peschici.
Già nei mesi prima la città si era preparata all'evento attraverso i monumenti più rappresentativi illuminati a rosa, poi nei giorni immediatamente prossimi al Giro tantissime iniziative, tra cui l'arrivo di Mario Cipollini a incontrare giovani e giovanissimi per parlare di sport e vita sana.
Infine il 13 maggio: scuole chiuse, tutti per strada ai piedi del grande palco davanti al Duomo e nel villaggio allestito su Banchina Seminario. Tutti a caccia di una sola persona: il campionissimo, Vincenzo Nibali.
Pronti, via con i ciclisti che attraversano la zona di Ponente della città. Tutto in diretta sulle Rete RAI. Un messaggio promozionale notevolissimo per Molfetta.
GABRIELLA CIPRIANI, VITO TOTA E GRAZIANA COGNETTI, VITE SPEZZATE: 7 APRILE E 8 APRILE 2016, 16 MAGGIO 2014
In nemmeno ventiquattro ore nella primavera del 2016 Molfetta viene colpita dalla perdita di due giovanissime vite a causa di due incidenti stradali.
È il 7 aprile 2016 e il 20ennw Vito Tota decede su Viale Pio XI.
Il giorno seguente, invece, l'8 aprile 2016, sulla strada provinciale per Terlizzi, a morire è Graziana Cognetti.
Due anni prima, il 16 maggio 2014, Molfetta si ferma per la morte della violinista Gabriella Cipriani: su una strada lucana dove si trovava con altri musicisti per un concerto, la vita della brillante studentessa 22enne viene strappata da un incidente stradale causato da un camionista polacco, alla guida in stato di ebbrezza. Tornato in Polonia subito, non ha ancora scontato un giorno di prigione.
ANTONIO AZZOLLINI SI DIMETTE DALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE BILANCIO DEL SENATO: 8 LUGLIO 2015
Scandalo sul crac della Casa Divina Provvidenza, sulla stampa virgolettati attribuiti a lui in riferimento ad alcune suore, la Procura di Trani che vuole le manette.
Il senatore Antonio Azzollini si dimette dalla carica di presidente della commissione bilancio, con un messaggio che fa appello al proprio forte senso di appartenenza alle istituzioni e alla propria assoluta estraneità ai fatti.
Molfetta, di fatto, perde il proprio punto di riferimento politico per eccellenza della decade 2009-2019.
ALLUVIONE DEVASTA LA ZONA INDUSTRIALE DI MOLFETTA: 16 LUGLIO 2016
La pioggia torrenziale fin dalla mattina, insolita soprattutto per la quantità visto il periodo dell'anno. Niente soste, anzi: peggioramenti nel corso della mattinata. Poi il primissimo pomeriggio: la zona industriale di Molfetta è completamente allagata.
Inaccessibile se non per i mezzi della protezione civile.
Le immagini e i video pubblicati dalla stampa oppure sui social da chi per ore resta bloccato sul posto di lavoro.
Diverse aziende in ginocchio per i danni subiti.
Nelle ore successive l'arrivo a Molfetta del presidente Michele Emiliano, gli incontri con i referenti del mondo dell'imprenditoria e con il commissario prefettizio Mauro Passerotti.
IL SERMOLFETTA IN SOCCORSO DEI TERREMOTATI DE L'AQUILA: APRILE 2009
È la notte del 6 aprile 2009 e un violentissimo sisma rade al suolo la città de L'Aquila e le zone limitrofe. L'Italia è sotto shock. Centinaia le vittime, tra questi tantissimi studenti fuori sede. Un lutto che colpisce l'intera nazione e nel dolore immenso la unisce.
Da Molfetta partono immediatamente i volontari del Sermolfetta: assistenza, soccorso. Partono anche i volontari della Croce Rossa e delle altre realtà di volontariato locale. È la meglio gioventù di Molfetta che si prodiga per aiutare. Ci sono anche loro, insomma, tra coloro i quali saranno ricordati come "Gli angeli de L'Aquila".
Non mancheranno negli anni i servizi ad Amatrice, nella strage ferroviaria tra Ruvo e Corato e in Albania.
TRAGEDIA TRUCK CENTER: IL PROCESSO
L'inizio del decennio parte con il lutto e ancora il dolore per la tragedia Truck Center avvenuta nel 2008. In una vera e propria gara di solidarietà per salvarsi a vicenda, perdono la vita Vincenzo Altomare 64 anni, Guglielmo Mangano, 44 anni, Biagio Sciancalepore 24 anni e Luigi Farinola 37 anni.
Il decennio 2009-2019 è quello dei processi.
In primo grado le condanne del Tribunale di Trani, poi nell'estate 2017 lo sdegno di una comunità intera per l'assoluzione deliberata dalla Corte d'Appello di Bari. Infine: 8 febbraio 2019, la Corte di Cassazione annulla con rinvio la sentenza di secondo grado decretando che il processo è da rifare davanti a un'altra sezione penale della Corte d'Appello del capoluogo pugliese.
LA STATUA DE "LA PIETÀ" A SAN PIETRO: 22 MAGGIO 2016
La statua de "La Pietà" portata a spalla dai membri dell'arciconfraternita della Morte dal sacco nero, accompagnate dai fedeli e dalla marce funebri tradizionali.
Come sfondo Castel Sant'Angelo, Via della Riconciliazione, Piazza San Pietro e la Basilica di San Pietro.
È quanto avviene il 22 maggio 2016.
La statua lascia Molfetta il giorno prima arrivando poi nella Basilica di San Giovanni dei Fiorentini, scortata da pulmann di fedeli e confratelli.
L'indomani la processione, il saluto durante l'Angelus di Papa Francesco, seguito in diretta su Rai1 da migliaia di molfettesi in tutto il mondo.
"È la nostra grande bellezza", sarà il commento dell'allora priore Giuseppe de Candia, utilizzando il titolo del film premio Oscar di Paolo Sorrentino.
ASSENTEISMO ALL'OSPEDALE DI MOLFETTA, ARRESTI E INDAGATI: 8 LUGLIO 2019
Si chiama "Operazione quinto piano" e la mattina dell'8 luglio 2019 fa rimbalzare Molfetta sulla cronaca nazionale: assenteismo, furbetti del cartellino in servizio nell'ospedale "Monsignor Bello". Trenta gli indagati, dodici gli arrestati (poi in libertà), mentre la ASL inizia le procedure di licenziamento poi ratificate.
È una nuova, triste pagina del nosocomio che tra il 2009 e il 2019 è stato oggetto del piano di riordino ospedaliero voluto dalla Regione e che si appresta a capire che vita avrà quando (ma quando?) sorgerà l'ospedale unico del Nord Barese, di sicuro il tema d'attualità del prossimo decennio.
Eppure la decade che va chiudendosi è di quelle che passeranno alla storia. Anzi, che la storia l'hanno fatta per davvero. Storia, con la esse maiuscola, a perenne memoria di un popolo, di una comunità intera.
PAPA FRANCESCO A MOLFETTA: 20 aprile 2018.
Papa Francesco atterra in Località Cala Sant'Andrea, percorre Banchina Seminario, poi Banchina San Domenico, Corso Dante, la villa comunale e celebra la Santa Messa sull'altare al centro del borgo molfettese, rendendo omaggio a don Tonino Bello, a venticinque anni dalla morte, ma anche alla Madonna dei Martiri la cui statua è proprio sull'altare e alla quale il Santo Padre regala una rosa in oro che sistema tra le mani del simulacro.
Per chi, come tutti noi c'è stato, non servono altre parole per ricordare non solo quel giorno e le sue emozioni ma anche i giorni prima: la frenesia, la città che si veste a festa, le indicazioni sulla sicurezza, i preparativi, l'idea di vivere un giorno che non potrà mai essere dimenticato.
Sensazioni che partono mesi prima: è l'autunno del 2017, Monsignor Cornacchia annuncia di aver invitato il Pontefice a visitare la Diocesi di don Tonino.
Poi i rumors, infine l'ufficialità: davanti a una Cattedrale gremita, la mattina del 2 febbraio 2018, è il Vescovo di Molfetta, visibilmente commosso, ad annunciare la gioia della visita papale.
PROCESSO SUL PORTO, ASSOLTI ANTONIO AZZOLLINI ED ENZO BALDUCCI: 20 DICEMBRE 2019
È la mattina del 20 dicembre 2019 e il Tribunale di Trani sentenzia l'assoluzione di Antonio Azzollini ed Enzo Balducci, i più noti imputati sul processo relativo alla realizzazione del nuovo porto commerciale di Molfetta, entrambi rinunciatari ad avvalersi della prescrizione a inizio del procedimento.
Tutto inizia il 7 ottobre 2013: all'opera vengono posti i sigilli come anche ai fondi pubblici per portarla a termine; due persone vengono sottoposte alla misura degli arresti domiciliari e vengono resi i nomi degli indagati nel corso di un'operazione condotta da Guardia di finanza e Corpo forestale dello Stato di Bari su disposizione della Procura di Trani.
Nel mentre i contenziosi con le aziende appaltatrici, le attività di bonifica, i pareri Anac e le rassicurazioni arrivate nel 2019 dal primo cittadino Tommaso Minervini: il porto si farà.
LA MORTE DI MONSIGNOR LUIGI MARTELLA E DI DON MIMMO AMATO: 7 LUGLIO E 4 OTTOBRE 2015
E' una mattina calda, il sole brucia su Molfetta. Dalle parti di Corso Dante inizia a circolare con insistenza una voce: Monsignor Luigi Martella è scomparso.
Inizia il tam-tam di notizie e indiscrezioni fino all'arrivo dei cronisti sotto la Curia: sì, Molfetta ha perso il proprio Pastore. Un malore nella notte mentre era nella propria stanza.
Non può accedere nessuno nel palazzo se non preti, parenti e l'amministrazione dell'epoca: è ancora presto ma a rendere omaggio a Monsignor Martella arrivano l'allora sindaco e vice sindaco Paola Natalicchio e Bepi Maralfa, l'allora presidente del Consiglio Comunale Nicola Piergiovanni e la classe dirigente.
Molfetta si ferma, fino alle spiagge arrivano le campane a lutto suonate da tutte le parrocchie: è l'ufficialità al popolo.
I funerali sono celebrati l'8 luglio 2015 in Cattedrale.
Qualche ora dopo altra notizia ufficiale: don Mimmo Amato sarà l'Amministratore diocesano fino alla proclamazione del nuovo Vescovo di Molfetta.
Amatissimo dai fedeli, apprezzato teologo, don Mimmo trascorre quei mesi al servizio della Chiesa Locale, a settembre è sul Nicolangela e sulla Santa Grazia Seconda, le due lampare che portano a mare la Madonna dei Martiri, poi l'omelia in Cattedrale. E' in sostanza l'ultima apparizione pubblica.
Il 4 ottobre 2015 don Mimmo muore, dopo un malore che lo aveva colpito a fine settembre. Non lo è mai stato ma l'amore che Molfetta gli testimonia al momento della dipartita e dell'ultimo saluto ne fanno di fatto un Vescovo per la città.
IL SOGNO TRICOLORE DELL'EXPRIVIA PALLAVOLO MOLFETTA: MARZO 2016
E Molfetta si innamora. Di quell'amore viscerale tanto vero, puro, passionale, totalizzante. Un amore biancorosso, che fa casa al PalaPoli e che porta tanti nomi forti della pallavolo nazionale a scegliere di abbracciare il progetto Exprivia Pallavolo Molfetta e l'Italia a scoprire l'ospitalità e i valori di lealtà sportiva che caratterizzano "I fedelissimi", il gruppo dei tifosi che segue la squadra ovunque.
L'apoteosi nella primavera del 2016, a Pasqua: contro i campionissimi di Trento, Molfetta vive il sogno tricolore, arrivando a gara 5 nei quarti di finale. Sogno sfumato, partito con la storica promozione in SuperLega, poi abbandonata il 22 maggio 2017 quando il presidente Antonio Antonaci comunica con una lettera che l'Exprivia Pallavolo Molfetta non avrebbe continuato a disputare il massimo campionato di volley maschile.
LE NUOVE CHIESE SANT'ACHILLE E MADONNA DELLA ROSA: 25 MARZO 2012 E 9 MARZO 2013
È il 25 marzo 2012 e la zona 167 di Molfetta conosce la "nuova" chiesa Sant'Achille, struttura voluta perché più grande e funzionale rispetto a quella già esistente, in concomitanza all'ampliamento del quartiere.
L'anno successivo, è il 9 marzo 2013, finalmente per i fedeli si aprono le porte della "nuova" chiesa della Madonna della Rosa. È il riscatto di una comunità intera, guidata dall'allora parroco don Gino Samarelli, la cui spiritualità per anni era stata relegata in un garage nei pressi di Via Ungaretti.
PAOLA NATALICCHIO SINDACO DI MOLFETTA: 10 GIUGNO 2013
Poco più che trentenne, mamma, giornalista precaria, figlia di Molfetta lasciata per studiare fuori e per poi tornare mettendosi a disposizione, accettando la sfida lanciata da Guglielmo Minervini di ricucire la sinistra.
Fa caldo, ma non eccessivamente, il pomeriggio del 10 giugno 2013: Paola Natalicchio si affaccia su un balcone di Corso Umberto per salutare i tantissimi molfettesi che l'hanno votata. E' sindaco di Molfetta. E' lei il nuovo che avanza nell'era post Antonio Azzollini.
Nell'aria, non ancora afosa di giugno, resta la sensazione che qualcosa possa cambiare: ci sono i giovani ad acclamarla, ma anche gli anziani che in Paola (come la città la chiama) hanno intravisto doti umane di cui potersi fidare.
Si è arrivati al ballottaggio con Ninnì Camporeale, il candidato sindaco dell'allora senatore Antonio Azzollini ma la sensazione, quella sera di fine maggio con Piazza Paradiso mai così gremita per la chiusura della campagna elettorale, è che Molfetta avesse già scelto.
Alla sua amministrazione si deve il rilancio del Museo del Pulo, ad esempio, la ZTL nel centro città, il porta a porta, il PUMS, i primi concerti di Capodanno in Piazza Paradiso, l'avvio dell'iter per dotare Molfetta di un centro anti violenza a favore delle donne, i cantieri di servizio.
E' lei Sindaco da pochi giorni quando arrivano i sigilli al porto di Molfetta. Lo dispone la Procura di Trani.
Si dimette nel 2016 e forse la città non le ha mai perdonato quel "tradimento", spiegato quasi in lacrime qualche giorno dopo in Aula Carnicella per impossibilità di proseguire con il PD alleato.
MOLFETTA PERDE GUGLIELMO MINERVINI, NICOLA AZZOLLINI ED ENZO DE COSMO
E' un decennio di perdite forti, carismatiche per Molfetta che si ritrova orfana di personalità, saperi, storie che si sono intrecciate con la propria in maniera indissolubile.
2 agosto 2016: dopo aver combattuto contro un male incurabile, muore Guglielmo Minervini. Già sindaco di Molfetta, già assessore regionale viene menzionato da tutti per "Bollenti spiriti". La famiglia istituisce anche una fondazione a suo nome che ne porta avanti iniziative e pensieri.
4 marzo 2015: viene a mancare Nicola Azzollini. Presidente della Cattolica Popolare, vice-presidente della Network Contacts, consigliere del CdA di AntonVeneta, fratello maggiore di Antonio attorno alla cui famiglia la città si unisce al momento dell'ultimo saluto.
25 aprile 2016: Enzo de Cosmo decede. Accademico ma anche senatore, deputato, sindaco di Molfetta, fondatore del Centro Studi Mediterraneo, associazione che si occupava di storia. Uno degli ultimi esponenti della classe politica molfettese di fine secolo scorso.
VENTICINQUE ANNI SENZA GIANNI CARNICELLA: 7 LUGLIO 2017
Venticinque anni senza Gianni Carnicella.
Il triste anniversario viene ricordato in un caldissimo pomeriggio il 7 luglio 2017, attraverso la commemorazione nel luogo della barbara uccisione nei pressi della chiesa San Bernardino. Semplicità e compostezza i valori che animano la cerimonia alla quale prende parte la famiglia, la classe dirigente e politica, i cittadini.
Nel frattempo l'associazione Libera non perdeva (e non perde) occasione per annunciare il nome del sindaco di Molfetta tra quelli delle vittime di mafia e a luglio 2019 la sezione locale ha provveduto a sistemare una pietra d'inciampo dedicata alla sua memoria in Piazza Paradiso.
48^ MARCIA NAZIONALE PER LA PACE: 31 GENNAIO 2015
E' l'ultimo giorno, freddissimo, dell'anno ma le strade di Molfetta si animano con la quarantottesima marcia nazionale per la pace, organizzata da Pax Christi, in città dopo quella del 1992 quando fu fortemente voluta da don Tonino Bello, come metafora di una invasione pacifica dell'allora Jugoslavia afflitta dalla guerra.
Tra i partecipanti anche don Luigi Ciotti, fondatore di "Libera" che a Piazza Paradiso pianta un ulivo.
MUORE IL DIRIGENTE COMUNALE VINCENZO TANGARI: 12 MARZO 2013
Sono circa le 08.30 del 12 marzo 2013 e una Fiat Panda color beige percorre a folle velocità il porto di Molfetta finendo in mare all'altezza del Faro. Inutili i soccorsi per l'uomo alla guida.
Una volta recuperato il mezzo si scopre che ad aver perso la vita è Enzo Tangari, responsabile del settore appalti del Comune di Molfetta.
Lascia la moglie e tre figli.
La città resta interdetta.
COSMO GIANCASPRO PROPRIETARIO DEL BARI: 22 GIUGNO 2016
È l'imprenditore molfettese Cosmo Giancaspro il nuovo proprietario del Bari all'indomani dell'assemblea dei soci che mette fine all'era Paparesta nella quale lo stesso Giancaspro era socio di minoranza.
L'epopea del molfettese alla guida dei galletti, tuttavia, ha un epilogo tristissimo: il 16 luglio 2018 Giancaspro si dimette, la società fallisce dopo oltre cento anni di storia.
LA NEVICATA DI CAPODANNO 2014
Le allerte meteo furono diramate ma nessuno pensava che si sarebbero tramutate in così tanta neve. Perchè il capodanno che segnò il passaggio dal 2014 al 2015 è quello della storica nevicata, la prima così abbondante dopo anni e anni. Altre hanno pure caratterizzato l'ultima decade ma come quella forse nessuna.
Molfetta si sveglia il giorno di San Silvestro 2014 ed è già innevata. Tutto fermo, tutto bloccato. Per le strade scendono i volontari, le forze dell'ordine. Annullati eventi, feste: impossibile muoversi. E' tutto bianco. Tutto sospeso per diversi giorni, nevica fino all'Epifania.
VENTICINQUE ANNI DALLA TRAGEDIA DEL PESCHERECCIO FRANCESCO PADRE: 4 NOVEMBRE 2019
Una messa nel Duomo, poi il lancio di una corona e il suono delle sirene dei pescherecci nel porto. È così che Molfetta rende omaggio ai morti del Francesco Padre, a venticinque anni dalla tragedia, ferita ancora sanguinante per la marineria e la città intera.
Dal 2009 al 2019, però, tanti i fatti che accadono.
È il 10 marzo 2010 e l'allora sindaco Antonio Azzollini comunica che il Comune è pronto a contribuire economicamente per il recupero dei corpi in concomitanza con la riapertura della terza indagine da parte della Procura di Trani, grazie anche alla pubblicazione nel 2009 del libro verità a firma del giornalista Gianni Lames.
Nel 2014 la nuova doccia fredda: tutto archiviato. Nessuno degli stati esteri interpellati ha mai risposto alle rogatorie internazionali. Ma a bordo del Francesco Padre non c'erano criminali, malviventi. Le accuse di contrabbando degli anni prima solo diffamatorie nei confronti di lavoratori onesti, gente per bene, al posto sbagliato nel momento sbagliato.
È la così detta "Ustica del mare".
I corpi ancora sul fondo del mare in Montenegro.
IL GIRO D'ITALIA PARTE DA MOLFETTA: 13 MAGGIO 2017
È un sabato, di quelli in cui il caldo estivo inizia a fare per la prima volta capolino, e Molfetta si tinge completamente di rosa, riversandosi sul porto.
L'ottava tappa del Giro d'Italia parte proprio da qui, nei pressi di Palazzo Poli. L'arrivo a Peschici.
Già nei mesi prima la città si era preparata all'evento attraverso i monumenti più rappresentativi illuminati a rosa, poi nei giorni immediatamente prossimi al Giro tantissime iniziative, tra cui l'arrivo di Mario Cipollini a incontrare giovani e giovanissimi per parlare di sport e vita sana.
Infine il 13 maggio: scuole chiuse, tutti per strada ai piedi del grande palco davanti al Duomo e nel villaggio allestito su Banchina Seminario. Tutti a caccia di una sola persona: il campionissimo, Vincenzo Nibali.
Pronti, via con i ciclisti che attraversano la zona di Ponente della città. Tutto in diretta sulle Rete RAI. Un messaggio promozionale notevolissimo per Molfetta.
GABRIELLA CIPRIANI, VITO TOTA E GRAZIANA COGNETTI, VITE SPEZZATE: 7 APRILE E 8 APRILE 2016, 16 MAGGIO 2014
In nemmeno ventiquattro ore nella primavera del 2016 Molfetta viene colpita dalla perdita di due giovanissime vite a causa di due incidenti stradali.
È il 7 aprile 2016 e il 20ennw Vito Tota decede su Viale Pio XI.
Il giorno seguente, invece, l'8 aprile 2016, sulla strada provinciale per Terlizzi, a morire è Graziana Cognetti.
Due anni prima, il 16 maggio 2014, Molfetta si ferma per la morte della violinista Gabriella Cipriani: su una strada lucana dove si trovava con altri musicisti per un concerto, la vita della brillante studentessa 22enne viene strappata da un incidente stradale causato da un camionista polacco, alla guida in stato di ebbrezza. Tornato in Polonia subito, non ha ancora scontato un giorno di prigione.
ANTONIO AZZOLLINI SI DIMETTE DALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE BILANCIO DEL SENATO: 8 LUGLIO 2015
Scandalo sul crac della Casa Divina Provvidenza, sulla stampa virgolettati attribuiti a lui in riferimento ad alcune suore, la Procura di Trani che vuole le manette.
Il senatore Antonio Azzollini si dimette dalla carica di presidente della commissione bilancio, con un messaggio che fa appello al proprio forte senso di appartenenza alle istituzioni e alla propria assoluta estraneità ai fatti.
Molfetta, di fatto, perde il proprio punto di riferimento politico per eccellenza della decade 2009-2019.
ALLUVIONE DEVASTA LA ZONA INDUSTRIALE DI MOLFETTA: 16 LUGLIO 2016
La pioggia torrenziale fin dalla mattina, insolita soprattutto per la quantità visto il periodo dell'anno. Niente soste, anzi: peggioramenti nel corso della mattinata. Poi il primissimo pomeriggio: la zona industriale di Molfetta è completamente allagata.
Inaccessibile se non per i mezzi della protezione civile.
Le immagini e i video pubblicati dalla stampa oppure sui social da chi per ore resta bloccato sul posto di lavoro.
Diverse aziende in ginocchio per i danni subiti.
Nelle ore successive l'arrivo a Molfetta del presidente Michele Emiliano, gli incontri con i referenti del mondo dell'imprenditoria e con il commissario prefettizio Mauro Passerotti.
IL SERMOLFETTA IN SOCCORSO DEI TERREMOTATI DE L'AQUILA: APRILE 2009
È la notte del 6 aprile 2009 e un violentissimo sisma rade al suolo la città de L'Aquila e le zone limitrofe. L'Italia è sotto shock. Centinaia le vittime, tra questi tantissimi studenti fuori sede. Un lutto che colpisce l'intera nazione e nel dolore immenso la unisce.
Da Molfetta partono immediatamente i volontari del Sermolfetta: assistenza, soccorso. Partono anche i volontari della Croce Rossa e delle altre realtà di volontariato locale. È la meglio gioventù di Molfetta che si prodiga per aiutare. Ci sono anche loro, insomma, tra coloro i quali saranno ricordati come "Gli angeli de L'Aquila".
Non mancheranno negli anni i servizi ad Amatrice, nella strage ferroviaria tra Ruvo e Corato e in Albania.
TRAGEDIA TRUCK CENTER: IL PROCESSO
L'inizio del decennio parte con il lutto e ancora il dolore per la tragedia Truck Center avvenuta nel 2008. In una vera e propria gara di solidarietà per salvarsi a vicenda, perdono la vita Vincenzo Altomare 64 anni, Guglielmo Mangano, 44 anni, Biagio Sciancalepore 24 anni e Luigi Farinola 37 anni.
Il decennio 2009-2019 è quello dei processi.
In primo grado le condanne del Tribunale di Trani, poi nell'estate 2017 lo sdegno di una comunità intera per l'assoluzione deliberata dalla Corte d'Appello di Bari. Infine: 8 febbraio 2019, la Corte di Cassazione annulla con rinvio la sentenza di secondo grado decretando che il processo è da rifare davanti a un'altra sezione penale della Corte d'Appello del capoluogo pugliese.
LA STATUA DE "LA PIETÀ" A SAN PIETRO: 22 MAGGIO 2016
La statua de "La Pietà" portata a spalla dai membri dell'arciconfraternita della Morte dal sacco nero, accompagnate dai fedeli e dalla marce funebri tradizionali.
Come sfondo Castel Sant'Angelo, Via della Riconciliazione, Piazza San Pietro e la Basilica di San Pietro.
È quanto avviene il 22 maggio 2016.
La statua lascia Molfetta il giorno prima arrivando poi nella Basilica di San Giovanni dei Fiorentini, scortata da pulmann di fedeli e confratelli.
L'indomani la processione, il saluto durante l'Angelus di Papa Francesco, seguito in diretta su Rai1 da migliaia di molfettesi in tutto il mondo.
"È la nostra grande bellezza", sarà il commento dell'allora priore Giuseppe de Candia, utilizzando il titolo del film premio Oscar di Paolo Sorrentino.
ASSENTEISMO ALL'OSPEDALE DI MOLFETTA, ARRESTI E INDAGATI: 8 LUGLIO 2019
Si chiama "Operazione quinto piano" e la mattina dell'8 luglio 2019 fa rimbalzare Molfetta sulla cronaca nazionale: assenteismo, furbetti del cartellino in servizio nell'ospedale "Monsignor Bello". Trenta gli indagati, dodici gli arrestati (poi in libertà), mentre la ASL inizia le procedure di licenziamento poi ratificate.
È una nuova, triste pagina del nosocomio che tra il 2009 e il 2019 è stato oggetto del piano di riordino ospedaliero voluto dalla Regione e che si appresta a capire che vita avrà quando (ma quando?) sorgerà l'ospedale unico del Nord Barese, di sicuro il tema d'attualità del prossimo decennio.