
Il dialogo tra metodo e trasparenza
La nota della candidata al consiglio regionale Gloria Giammarelli
lunedì 17 novembre 2025
Sponsorizzato
La fiducia non si chiede: si merita. E si merita con un metodo semplice: priorità chiare, tempi scritti, risultati pubblici. È il modo in cui Gloria Giammarelli immagina il proprio lavoro: non slogan, ma impegni misurabili. Poche cose, fatte bene: riorganizzare dove è possibile, spiegare chi fa cosa, indicare le tappe e rendicontarle in modo comprensibile.
Si rende necessario un metodo per cui la comunicazione e l'ascolto sono le parole chiave. Il cittadino, fruitore dei servizi pubblici, deve avere la possibilità di esprimere le sue esigenze dove il sistema presenta dei punti deboli. L'obiettivo è fissare a piccoli passi cosa si può migliorare, perché il cambiamento repentino non è altro che una promessa facilmente infrangibile e Gloria non è una politica, benché meno una professionista da facili promesse.
Punta la sua linea su concretezza e tangibilità: se i tempi si allungano, si dice perché e come si ridurranno; se un obiettivo slitta, si aggiorna la data e si assume la responsabilità.
Tale metodo ha un effetto efficace solo se c'è un dialogo tra cittadino e pubbliche amministrazioni.
Gloria evidenzia l'importanza di curare la rete sociale: strutture medico sanitarie che orientano i soggetti nell'individuazione di specialisti, sportelli di ascolto che tengono il filo con le famiglie più fragili e le indirizzano in competenti centri, snellimento della burocrazia per ridurre i rimbalzi.
Le decisioni nascono dall'ascolto: incontri periodici con operatori e cittadini, ordini del giorno chiari, verifiche puntuali. Niente passerelle, ma lavoro di squadra.
È così che la parola "metodo" smette di essere un semplice slogan e diventa una "best practice".

Si rende necessario un metodo per cui la comunicazione e l'ascolto sono le parole chiave. Il cittadino, fruitore dei servizi pubblici, deve avere la possibilità di esprimere le sue esigenze dove il sistema presenta dei punti deboli. L'obiettivo è fissare a piccoli passi cosa si può migliorare, perché il cambiamento repentino non è altro che una promessa facilmente infrangibile e Gloria non è una politica, benché meno una professionista da facili promesse.
Punta la sua linea su concretezza e tangibilità: se i tempi si allungano, si dice perché e come si ridurranno; se un obiettivo slitta, si aggiorna la data e si assume la responsabilità.
Tale metodo ha un effetto efficace solo se c'è un dialogo tra cittadino e pubbliche amministrazioni.
Gloria evidenzia l'importanza di curare la rete sociale: strutture medico sanitarie che orientano i soggetti nell'individuazione di specialisti, sportelli di ascolto che tengono il filo con le famiglie più fragili e le indirizzano in competenti centri, snellimento della burocrazia per ridurre i rimbalzi.
Le decisioni nascono dall'ascolto: incontri periodici con operatori e cittadini, ordini del giorno chiari, verifiche puntuali. Niente passerelle, ma lavoro di squadra.
È così che la parola "metodo" smette di essere un semplice slogan e diventa una "best practice".


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