
Tornano i furti di fiori al cimitero di Molfetta: l’amarezza di una cittadina
Anche nei mesi scorsi ci sono state segnalazioni analoghe
lunedì 21 luglio 2025
18.29
iReport
Un'amara segnalazione giunge da una lettrice che, recatasi come di consueto al cimitero di Molfetta per rendere omaggio al proprio caro defunto, ha scoperto l'ennesimo furto di un mazzo di fiori deposto nei giorni precedenti.
Un gesto che si ripete da tempo – riferisce – con una frequenza sconcertante, e che lascia non solo dolore, ma anche rabbia e senso di impotenza. «Mentre mi allontanavo per acquistare nuovi fiori», racconta, «mi chiedevo come si possa arrivare a compiere un gesto tanto vile: rubare a un defunto».
La lettrice condanna con forza l'autore o gli autori di questi atti, che da circa tre anni sembrano aver preso di mira la tomba della sua famiglia, trattandola «come un supermercato da cui attingere gratuitamente». E si domanda quale senso possa avere tutto ciò: «Un piccolo mazzetto di fiori di sette giorni prima? Davvero qualcuno riesce a sottrarlo e poi portarlo al proprio caro, magari accompagnandolo con baci e carezze?».
Con questa testimonianza, si spera che chi si rende protagonista di simili azioni – «meschine e vigliacche» – possa almeno provare un minimo di vergogna. «Tra gli atti più vili che si possano commettere, oltre al rubare in chiesa e ai bambini», conclude, «il rubare ai defunti turbando il loro riposo è forse il più becero di tutti».
Un gesto che si ripete da tempo – riferisce – con una frequenza sconcertante, e che lascia non solo dolore, ma anche rabbia e senso di impotenza. «Mentre mi allontanavo per acquistare nuovi fiori», racconta, «mi chiedevo come si possa arrivare a compiere un gesto tanto vile: rubare a un defunto».
La lettrice condanna con forza l'autore o gli autori di questi atti, che da circa tre anni sembrano aver preso di mira la tomba della sua famiglia, trattandola «come un supermercato da cui attingere gratuitamente». E si domanda quale senso possa avere tutto ciò: «Un piccolo mazzetto di fiori di sette giorni prima? Davvero qualcuno riesce a sottrarlo e poi portarlo al proprio caro, magari accompagnandolo con baci e carezze?».
Con questa testimonianza, si spera che chi si rende protagonista di simili azioni – «meschine e vigliacche» – possa almeno provare un minimo di vergogna. «Tra gli atti più vili che si possano commettere, oltre al rubare in chiesa e ai bambini», conclude, «il rubare ai defunti turbando il loro riposo è forse il più becero di tutti».