Volontario all'hub vaccinale di Molfetta aggredito. Il sindaco: «Gesto inaccettabile»
Minervini: «Piena solidarietà ai volontari. Dobbiamo immedesimarci nell'altro»
sabato 31 luglio 2021
9.44
Tommaso Minervini stigmatizza l'aggressione ad un volontario avvenuta nel pomeriggio di ieri all'interno dell'hub vaccinale di Molfetta.
Un gesto «inaccettabile - ha affermato il sindaco - L'intolleranza per l'attesa è il frutto di questa incultura che vede nella polemica a tutti i costi verso gli altri un modo di essere. Un modo di essere sbagliato, sbagliatissimo, che rende le persone incapaci di relazionarsi agli altri e, soprattutto, di rispettare gli altri».
Al PalaCozzoli è ormai da tempo che ogni giorno volontari lavorano fianco a fianco con il personale sanitario per la campagna vaccinale contro il Covid.
Un atto di solidarietà encomiabile a cui tutti dovremmo essere riconoscenti e che ieri ha visto scrivere una pagina nerissima.
«Proviamo ad immaginare - è l'esortazione del primo cittadino - per una volta, di essere quel medico o quel volontario, che da mesi, molto mesi, per 10 e più ore al giorno cerca di fare il suo lavoro ma non solo...serve la comunità per vincere la battaglia. Ecco che per queste semplici ma sostanziali ragioni questi atteggiamenti sono inaccettabili. Guardiamo con gli occhi degli altri, impariamo il valore dell'attesa e, soprattutto, cerchiamo di comprendere gli altri».
Un gesto «inaccettabile - ha affermato il sindaco - L'intolleranza per l'attesa è il frutto di questa incultura che vede nella polemica a tutti i costi verso gli altri un modo di essere. Un modo di essere sbagliato, sbagliatissimo, che rende le persone incapaci di relazionarsi agli altri e, soprattutto, di rispettare gli altri».
Al PalaCozzoli è ormai da tempo che ogni giorno volontari lavorano fianco a fianco con il personale sanitario per la campagna vaccinale contro il Covid.
Un atto di solidarietà encomiabile a cui tutti dovremmo essere riconoscenti e che ieri ha visto scrivere una pagina nerissima.
«Proviamo ad immaginare - è l'esortazione del primo cittadino - per una volta, di essere quel medico o quel volontario, che da mesi, molto mesi, per 10 e più ore al giorno cerca di fare il suo lavoro ma non solo...serve la comunità per vincere la battaglia. Ecco che per queste semplici ma sostanziali ragioni questi atteggiamenti sono inaccettabili. Guardiamo con gli occhi degli altri, impariamo il valore dell'attesa e, soprattutto, cerchiamo di comprendere gli altri».