A Molfetta un bene confiscato diventa un centro di servizi per minori
Inaugurazione alla presenza delle massime cariche civili e militari
venerdì 29 ottobre 2021
Parola d'ordine: legalità, nel nuovo centro servizi comunale per minori sito in arco Catecombe 12/14, nell'omonimo quartiere. Si tratta di un immobile confiscato alla mafia, che con l'inaugurazione di oggi risorge a nuova vita, con il Pon legalità del Ministero degli interni.
Dai racconti fatti dagli addetti ai lavori da un rudere, da deposito sono riusciti a realizzare un piccolo gioiellino per i minori a rischio di devianza. Oltre alle attività di doposcuola, sono previste attività socio ricreative. Infatti, il nuovo centro è dotato di una mediateca e di una biblioteca. E vi è anche uno sportello di ascolto per le famiglie.
Il centro sarà gestito dal SerMolfetta, in partnership con il Consorzio Metropolis, è rivolto ai ragazzi dai 12 ai 18 anni già entrati nei circuiti penali, sarà aperto mattina e pomeriggio per 5 giorni la settimana. Con questo centro si vuole far capire a questi minori attraverso le varie attività, compresa la "messa alla prova", che un'altra strada è possibile.
Come ha detto il sindaco, Tommaso Minervini, al momento del taglio del nastro «sarà una bella sfida, se riusciamo a rompere questo diaframma socio urbano, sarà una nuova tappa della legalità nella nostra città». Sfida che i due enti preposti alla gestione hanno accolto sapendo che non sarà per nulla facile, ma con la passione e il cuore di sempre.
Per l'assessore alla socialità, Germana Carrieri, si tratta «di un progetto pilota, perché questo bene sarà un luogo di integrazione e di inclusione sociale».
Mentre il dirigente del settore socialità, Lidia De Leonardis, fa rilevare che «questi finanziamenti si rischia di perderli, se non si sanno amministrare bene».
Gli obiettivi del centro sono stati affidati all'assistente sociale, Isabella Carlucci, «innanzitutto si vuole garantire il diritto allo studio di questi ragazzi, assicurare la prosecuzione degli studi ai minori che sono entrati nel circuito penale. Oltre, che creare una rete tra le realtà presenti su territori che sia funzionale ad attivare progetti di "messa alla prova" a favore di questi minori».
Prima del taglio del nastro è il vice presidente SerMolfetta, Giovanbattista Sasso, a ricordare che «con questo Pon vogliamo sistematizzare e anche formalizzare quello che da sempre abbiamo fatto: stare vicino a chi ne ha bisogno. Le tute arancioni ci sono sempre, non solo nell'ambito sanitario, ma anche quotidianamente nel sociale».
Con il taglio del nastro e l'apertura di questo centro si dà una nuova possibilità ad un quartiere a forte devianza.
Presenti alla cerimonia, le autorità militari presenti sul territorio molfettese, le senatrici Carmela Minuto e Angela Anna Bruna Piarulli, il magistrato del Tribunale dei minori di Bari, Luca Buonvino, la direttrice Usmm, Angela Gismondi, il dirigente scolastico, Gaetano Ragno.
Dai racconti fatti dagli addetti ai lavori da un rudere, da deposito sono riusciti a realizzare un piccolo gioiellino per i minori a rischio di devianza. Oltre alle attività di doposcuola, sono previste attività socio ricreative. Infatti, il nuovo centro è dotato di una mediateca e di una biblioteca. E vi è anche uno sportello di ascolto per le famiglie.
Il centro sarà gestito dal SerMolfetta, in partnership con il Consorzio Metropolis, è rivolto ai ragazzi dai 12 ai 18 anni già entrati nei circuiti penali, sarà aperto mattina e pomeriggio per 5 giorni la settimana. Con questo centro si vuole far capire a questi minori attraverso le varie attività, compresa la "messa alla prova", che un'altra strada è possibile.
Come ha detto il sindaco, Tommaso Minervini, al momento del taglio del nastro «sarà una bella sfida, se riusciamo a rompere questo diaframma socio urbano, sarà una nuova tappa della legalità nella nostra città». Sfida che i due enti preposti alla gestione hanno accolto sapendo che non sarà per nulla facile, ma con la passione e il cuore di sempre.
Per l'assessore alla socialità, Germana Carrieri, si tratta «di un progetto pilota, perché questo bene sarà un luogo di integrazione e di inclusione sociale».
Mentre il dirigente del settore socialità, Lidia De Leonardis, fa rilevare che «questi finanziamenti si rischia di perderli, se non si sanno amministrare bene».
Gli obiettivi del centro sono stati affidati all'assistente sociale, Isabella Carlucci, «innanzitutto si vuole garantire il diritto allo studio di questi ragazzi, assicurare la prosecuzione degli studi ai minori che sono entrati nel circuito penale. Oltre, che creare una rete tra le realtà presenti su territori che sia funzionale ad attivare progetti di "messa alla prova" a favore di questi minori».
Prima del taglio del nastro è il vice presidente SerMolfetta, Giovanbattista Sasso, a ricordare che «con questo Pon vogliamo sistematizzare e anche formalizzare quello che da sempre abbiamo fatto: stare vicino a chi ne ha bisogno. Le tute arancioni ci sono sempre, non solo nell'ambito sanitario, ma anche quotidianamente nel sociale».
Con il taglio del nastro e l'apertura di questo centro si dà una nuova possibilità ad un quartiere a forte devianza.
Presenti alla cerimonia, le autorità militari presenti sul territorio molfettese, le senatrici Carmela Minuto e Angela Anna Bruna Piarulli, il magistrato del Tribunale dei minori di Bari, Luca Buonvino, la direttrice Usmm, Angela Gismondi, il dirigente scolastico, Gaetano Ragno.