Tangenti a Molfetta, il procuratore Nitti: «Cittadini sentinelle del territorio»

«Quanto avviene è spesso percepito come ingiusto, ma il fatto che sia segnalato è per noi fondamentale»

sabato 12 giugno 2021 21.08
È stata una settimana difficile quella che si conclude in queste ore: Molfetta, all'alba dell'8 giugno, è balzata agli onori della cronaca per 16 arresti eseguiti dalla Guardia di Finanza per reati di corruzione relativi a tangenti per appalti comunali: un'inchiesta nella quale risulta indagato anche il sindaco Tommaso Minervini.

Mariano Caputo, ex assessore ai Lavori Pubblici dal 2017 al 2020, l'ex consigliera comunale Anna Sara Castriotta ed il funzionario comunale Orazio Lisena sono gli arresti eccellenti di un'inchiesta coordinata dai pm Francesco Tosto e Francesco Aiello che ha messo in luce un sistema basato su accordi corruttivi tramite i quali «svariati appalti pubblici sarebbero stati affidati da pubblici ufficiali compiacenti, ad una cerchia ristretta di imprenditori, in cambio di denaro e altre utilità».

«La sistematicità delle varie condotte delittuose - è scritto negli atti - è emersa dalle modalità relative al pagamento delle tangenti, documentate con operazioni di intercettazioni ambientali audio-video: l'imprenditore di turno, una volta salito a bordo dell'auto del funzionario arrestato, senza proferire parola, lasciava la busta con i soldi nel vano portaoggetti o nelle mani del medesimo». Singolare il fatto che le condotte siano state poste in essere durante il primo lockdown italiano.

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«Un lavoro di straordinaria complessità per la Tenenza di Molfetta» diretta dal tenente Salvatore Mercone, ha detto il procuratore Nitti nel corso della conferenza stampa. Fra i reati contestati anche quello di depistaggio perché agli atti dell'inchiesta c'è anche il tentativo di qualcuno degli indagati di avvicinare due finanzieri in servizio a Molfetta per carpire notizie riservate. I militari, però, non si sono lasciati coinvolgere e hanno messo tutto per iscritto. La loro relazione è agli atti.

«Ognuno deve essere sentinella del proprio territorio», ha aggiunto Nitti sottolineando l'importanza del contributo dei mass media (l'inchiesta è partita proprio da un commento sulla pagina Facebook di MolfettaViva, nda) e dei cittadini attraverso i post sui social network. «La pubblicazione di alcuni post critici su un social - ha detto Nitti - è stato il punto di partenza. Il ruolo di sentinella che i cittadini e i media devono svolgere è fondamentale per contrastare le tipologie di reati».

«Quanto avviene nelle comunità cittadine è percepito come ingiusto, ma il fatto che sia segnalato e che questo possa costituire la base per vari accertamenti è fondamentale», ha detto Nitti. Anche per lui i cittadini rappresentano le sentinelle del territorio: se osservano situazioni dubbie, devono riferirle agli inquirenti.