Spiaggia Maddalena, ancora polemica. Il Comitato adesso scrive a sindaco e giunta di Molfetta

I promotori: «Sulla riqualificazione descritti solo sogni»

lunedì 17 febbraio 2020 9.44
Sindaco e Giunta Comunale.
Sono questi i destinatari della lettera scritta dal Comitato di Spiaggia Maddalena: come già scritto sulle pagine di MolfettaViva (https://www.molfettaviva.it/notizie/comitato-spiaggia-maddalena/) è tanta l'indignazione dalle parti de "lo scalo", a un anno di distanza dalla presentazione del progetto di fattibilità di riqualificazione dell'area. Area che, nel frattempo, è stata abbandonata da imprese e maestri d'ascia tanto che solo un cantiere navale continua ad essere operativo mentre molti pescherecci di Molfetta sono costretti a spostarsi a sud di Bari oppure in Abruzzo per "tirare a secco" gli scafi.

«Conserviamo ancora il pieghevole distribuito da questa Giunta Comunale in occasione della iniziativa "Il mare in primo piano" del 22 febbraio 2020 nella quale Lei, Sindaco Minervini ha descritto i "sogni" sulla riqualificazione della zona cantieri Spiaggia Maddalena», scrive il Comitato prima di affermare con fermezza: «Ad un anno di distanza non è cambiato nulla!», ricordando anche il crollo in uno degli edifici avvenuto circa cinque mesi fa.

«Il Comitato Civico Spiaggia Maddalena, in rappresentanza di tutti i cittadini che hanno a cuore le sorti del patrimonio di archeologia industriale, nonché del lavoro svolto dai valenti Maestri d'ascia ancora operativi sul sito, chiede al Sindaco di dare immediata esecuzione alle opere promesse e progettate, oppure di spiegarne i motivi ostativi».

La battaglia del Comitato, tuttavia, non è solo per ragioni economiche. Quell'area, infatti, con le suppine e gli immobili risalenti a quasi un secolo fa rappresentano una testimonianza storica fondamentale per l'industria di Molfetta: non a caso il Comitato parla espressamente di «patrimonio storico di archeologia industriale che non deve andare perso ora che la nostra città si è improvvisamente candidata a capitale della cultura!».