"Ricordando le vittime innocenti di mafia pugliese": una conferenza al Ferraris
Un evento per sensibilizzare le nuove generazioni sull'importanza della legalità
giovedì 8 maggio 2025
L'IISS "Galileo Ferraris" di Molfetta ha ospitato la conferenza "Ricordando le vittime innocenti di mafia pugliese". Un evento dedicato al ricordo di chi ha perso la vita per mano mafiosa, con l'obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sull'importanza della legalità e della giustizia, promosso dalla Giunta dell'Associazione Nazionale Magistrati del Distretto di Bari, Trani e Foggia in collaborazione con l'Associazione "Libera".
Alla conferenza hanno partecipato anche gli studenti aderenti al progetto Twinning/Erasmus+ "Moving for Health", una delegazione di docenti e Dirigente Scolastico I.E.S. Victoria Kent di Marbella in visita in questa settimana per attività di job shadowing che hanno potuto seguire gli interventi grazie alla traduzione della professoressa Anna Bonvino.
L'incontro si è aperto con il saluto del dirigente scolastico Luigi Melpignano, che ha sottolineato l'importanza di aprire le porte della scuola a momenti di riflessione civile e collettiva.
Uno degli interventi più intensi è stato quello della professoressa Franca Carlucci, referente del presidio di Libera intitolato a Gianni Carnicella, Sindaco di Molfetta e vittima innocente uccisa sul sagrato della chiesa di San Bernardino per mano mafiosa. La professoressa Carlucci, che da quindici anni collabora con l'associazione, ha ricordato come "Libera", fondata il 25 marzo 1995 da don Luigi Ciotti, sia nata dal dolore e dalla determinazione di chi non voleva che il nome dei propri cari venisse dimenticato.
È seguito l'intervento della professoressa Mariella de Gioia, referente del Progetto Legalità della scuola e organizzatrice dell'evento, che ha posto l'accento sull'importanza del ricordo e sul ruolo decisivo dei giovani nella costruzione di una società libera dalle mafie.
Un momento di grande emozione ha accompagnato l'esibizione di un coro studentesco, che ha interpretato il brano "Pensa" di Fabrizio Moro, simbolo della resistenza contro la criminalità organizzata.
La rappresentante dell'Associazione Nazionale Magistrati Antonella Cafagna ha introdotto il momento più solenne della mattinata: la lettura dei nomi e delle età di 100 vittime innocenti delle mafie. Un gesto semplice ma potentissimo, unico modo per mantenere vivi tutti questi uomini e queste donne nella memoria collettiva. Ha poi spiegato il significato della "Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie", celebrata ogni 21 marzo, e ribadito quanto sia fondamentale parlare di mafia per generare consapevolezza, soprattutto tra i giovani.
L'intervento del dottor Fabio Buquicchio, Pubblico Ministero presso la Direzione Distrettuale Antimafia, ha offerto uno sguardo concreto e dettagliato sulla presenza della mafia in Puglia, in particolare nel territorio barese. Ha spiegato la struttura della DDA e ha ricordato come la criminalità organizzata sia ancora oggi fortemente radicata nella vita quotidiana. Citando Paolo Borsellino — "Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola" — ha lanciato un messaggio di coraggio e responsabilità civile.
A chiudere l'incontro è stato nuovamente il dirigente scolastico prof. Luigi Melpignano, con un intervento che ha evidenziato quanto sia importante che la scuola diventi luogo di memoria, di dialogo e di educazione alla legalità, tramite eventi del genere.
Alla conferenza hanno partecipato anche gli studenti aderenti al progetto Twinning/Erasmus+ "Moving for Health", una delegazione di docenti e Dirigente Scolastico I.E.S. Victoria Kent di Marbella in visita in questa settimana per attività di job shadowing che hanno potuto seguire gli interventi grazie alla traduzione della professoressa Anna Bonvino.
L'incontro si è aperto con il saluto del dirigente scolastico Luigi Melpignano, che ha sottolineato l'importanza di aprire le porte della scuola a momenti di riflessione civile e collettiva.
Uno degli interventi più intensi è stato quello della professoressa Franca Carlucci, referente del presidio di Libera intitolato a Gianni Carnicella, Sindaco di Molfetta e vittima innocente uccisa sul sagrato della chiesa di San Bernardino per mano mafiosa. La professoressa Carlucci, che da quindici anni collabora con l'associazione, ha ricordato come "Libera", fondata il 25 marzo 1995 da don Luigi Ciotti, sia nata dal dolore e dalla determinazione di chi non voleva che il nome dei propri cari venisse dimenticato.
È seguito l'intervento della professoressa Mariella de Gioia, referente del Progetto Legalità della scuola e organizzatrice dell'evento, che ha posto l'accento sull'importanza del ricordo e sul ruolo decisivo dei giovani nella costruzione di una società libera dalle mafie.
Un momento di grande emozione ha accompagnato l'esibizione di un coro studentesco, che ha interpretato il brano "Pensa" di Fabrizio Moro, simbolo della resistenza contro la criminalità organizzata.
La rappresentante dell'Associazione Nazionale Magistrati Antonella Cafagna ha introdotto il momento più solenne della mattinata: la lettura dei nomi e delle età di 100 vittime innocenti delle mafie. Un gesto semplice ma potentissimo, unico modo per mantenere vivi tutti questi uomini e queste donne nella memoria collettiva. Ha poi spiegato il significato della "Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie", celebrata ogni 21 marzo, e ribadito quanto sia fondamentale parlare di mafia per generare consapevolezza, soprattutto tra i giovani.
L'intervento del dottor Fabio Buquicchio, Pubblico Ministero presso la Direzione Distrettuale Antimafia, ha offerto uno sguardo concreto e dettagliato sulla presenza della mafia in Puglia, in particolare nel territorio barese. Ha spiegato la struttura della DDA e ha ricordato come la criminalità organizzata sia ancora oggi fortemente radicata nella vita quotidiana. Citando Paolo Borsellino — "Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola" — ha lanciato un messaggio di coraggio e responsabilità civile.
A chiudere l'incontro è stato nuovamente il dirigente scolastico prof. Luigi Melpignano, con un intervento che ha evidenziato quanto sia importante che la scuola diventi luogo di memoria, di dialogo e di educazione alla legalità, tramite eventi del genere.