Rapina nel centro commerciale di Molfetta: il bandito fugge e spara, preso
L'uomo è entrato in una gioielleria. Una volta fuori ha sparato: fermato da un ex luogotenente dell'Arma, rimasto ferito
venerdì 26 settembre 2025
10.49
È stato immobilizzato dopo un piano criminale che gli è sfuggito di mano. Un colpo al Gran Shopping Mongolfiera di Molfetta è finito con diversi colpi d'arma da fuoco che hanno ferito alla gamba un uomo, un militare dell'Arma in pensione, riuscito ad immobilizzare il rapinatore, anche lui rimasto ferito. E poi sottoposto a fermo.
L'ex luogotenente, Carlo Piazzolla, di 65 anni, è stato trasportato al pronto soccorso del Policlinico di Bari con una frattura scomposta della tibia, ma non sarebbe in pericolo di vita. I fatti sono avvenuti durante la mattinata, intorno alle ore 10.15, quando Giuseppe Tammeo, 50enne nato di Cerignola ma residente a Trinitapoli e con precedenti anche specifici, ha messo a segno il colpo ai danni della gioielleria Gioielli di Valenza, in via Olivetti, nella zona industriale della città adriatica.
L'uomo (nel 2014 fu arrestato per un'altra rapina avvenuta un anno prima, stavolta ai danni di un imprenditore di Cornaredo, nel milanese), dopo essersi introdotto nel centro, particolarmente affollato per la partenza della iniziativa promozionale BlindSale, ha fatto irruzione armato di una mitragliatrice automatica nell'attività commerciale aperta da poco, col volto coperto da una maschera in silicone. All'esterno, forse, un complice ad attenderlo a bordo di un'auto con il motore caldo.
Una volta all'interno, poi, agendo indisturbato, ha cominciato a mettere nei due borsoni che aveva con sé tutti i preziosi esposti direttamente nelle vetrine della gioielleria. All'interno, oltre al gestore del negozio, erano presenti pochi clienti, nessuno dei quali è intervenuto. E per qualche minuto il rapinatore ha avuto campo libero. Arraffato il bottino, si è diretto verso l'uscita e, infine, mentre trascinava il borsone pieno di gioielli appena rubati, nel parcheggio del centro commerciale.
Qui, poi, davanti a decine di persone, si è poi fermato. A quel punto, il 50enne si è diretto, sempre trascinando la refurtiva, verso una Fiat Panda parcheggiata nei paraggi. E proprio nel parcheggio è avvenuta la sparatoria, quando un 65enne luogotenente dell'Arma in pensione, residente a Margherita di Savoia, è intervenuto dopo la segnalazione di alcuni testimoni che hanno scorto la scena. L'uomo, infatti, dopo essersi avvicinato, è riuscito a strappargli dalle mani le chiavi dell'auto.
Ed a quel punto, il rapinatore, forse, alla ricerca di un altro mezzo con cui fuggire via, dopo aver cercato di rapinarlo ad una donna, ha esploso una raffica di colpi: oltre dieci, quelli recuperati sull'asfalto. Uno di questi, ha colpito l'ex militare alla gamba destra, ferendolo, mentre il 50enne è stato bloccato da un maresciallo dell'Arma che, con gli ispettori del Nucleo per la Tutela Agroalimentare di Bari, era lì per un'ispezione. «Chiamate l'ambulanza - urlavano - togliete subito il mitra».
Il rapinatore, dopo attimi di tensione e un conflitto a fuoco, è stato immobilizzato e fermato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Molfetta, diretti dal capitano Danilo Landolfi, intervenuti con la Polizia Locale, mentre l'arma, un fucile automatico AK47, è stata sequestrata. Tre i feriti, fra cui il luogotenente in pensione, colpito alla gamba destra e condotto in codice rosso dal personale del 117 al Policlinico di Bari con una lesione da arma da fuoco.
Ha riportato la frattura scomposta di tibia e rotula destra, ne avrà per 30 giorni. Ferito anche il maresciallo in servizio, raggiunto di striscio al viso. L'altro ferito è il rapinatore, pure lui in ospedale: ha riportato lesioni di vario tipo dovute probabilmente a colluttazioni che ha avuto prima di essere bloccato. La fine di un incubo.
L'ex luogotenente, Carlo Piazzolla, di 65 anni, è stato trasportato al pronto soccorso del Policlinico di Bari con una frattura scomposta della tibia, ma non sarebbe in pericolo di vita. I fatti sono avvenuti durante la mattinata, intorno alle ore 10.15, quando Giuseppe Tammeo, 50enne nato di Cerignola ma residente a Trinitapoli e con precedenti anche specifici, ha messo a segno il colpo ai danni della gioielleria Gioielli di Valenza, in via Olivetti, nella zona industriale della città adriatica.
L'uomo (nel 2014 fu arrestato per un'altra rapina avvenuta un anno prima, stavolta ai danni di un imprenditore di Cornaredo, nel milanese), dopo essersi introdotto nel centro, particolarmente affollato per la partenza della iniziativa promozionale BlindSale, ha fatto irruzione armato di una mitragliatrice automatica nell'attività commerciale aperta da poco, col volto coperto da una maschera in silicone. All'esterno, forse, un complice ad attenderlo a bordo di un'auto con il motore caldo.
Una volta all'interno, poi, agendo indisturbato, ha cominciato a mettere nei due borsoni che aveva con sé tutti i preziosi esposti direttamente nelle vetrine della gioielleria. All'interno, oltre al gestore del negozio, erano presenti pochi clienti, nessuno dei quali è intervenuto. E per qualche minuto il rapinatore ha avuto campo libero. Arraffato il bottino, si è diretto verso l'uscita e, infine, mentre trascinava il borsone pieno di gioielli appena rubati, nel parcheggio del centro commerciale.
Qui, poi, davanti a decine di persone, si è poi fermato. A quel punto, il 50enne si è diretto, sempre trascinando la refurtiva, verso una Fiat Panda parcheggiata nei paraggi. E proprio nel parcheggio è avvenuta la sparatoria, quando un 65enne luogotenente dell'Arma in pensione, residente a Margherita di Savoia, è intervenuto dopo la segnalazione di alcuni testimoni che hanno scorto la scena. L'uomo, infatti, dopo essersi avvicinato, è riuscito a strappargli dalle mani le chiavi dell'auto.
Ed a quel punto, il rapinatore, forse, alla ricerca di un altro mezzo con cui fuggire via, dopo aver cercato di rapinarlo ad una donna, ha esploso una raffica di colpi: oltre dieci, quelli recuperati sull'asfalto. Uno di questi, ha colpito l'ex militare alla gamba destra, ferendolo, mentre il 50enne è stato bloccato da un maresciallo dell'Arma che, con gli ispettori del Nucleo per la Tutela Agroalimentare di Bari, era lì per un'ispezione. «Chiamate l'ambulanza - urlavano - togliete subito il mitra».
Il rapinatore, dopo attimi di tensione e un conflitto a fuoco, è stato immobilizzato e fermato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Molfetta, diretti dal capitano Danilo Landolfi, intervenuti con la Polizia Locale, mentre l'arma, un fucile automatico AK47, è stata sequestrata. Tre i feriti, fra cui il luogotenente in pensione, colpito alla gamba destra e condotto in codice rosso dal personale del 117 al Policlinico di Bari con una lesione da arma da fuoco.
Ha riportato la frattura scomposta di tibia e rotula destra, ne avrà per 30 giorni. Ferito anche il maresciallo in servizio, raggiunto di striscio al viso. L'altro ferito è il rapinatore, pure lui in ospedale: ha riportato lesioni di vario tipo dovute probabilmente a colluttazioni che ha avuto prima di essere bloccato. La fine di un incubo.