Più soldi per le Zone franche urbane

Disponibili altri 175milioni di euro. Ad oggi 416 le aziende molfettesi ammesse

martedì 1 luglio 2014 8.25
A cura di Mino Ciocia
«Le imprese che si sono candidate ai finanziamenti messi a disposizione dal Ministero per lo sviluppo economico che ha istituito le "Zone franche urbane" sono in numero così alto che le somme a disposizione sono risultate insufficienti». È questo il commento del Senatore Antonio Azzollini all'emendamento che porta anche la sua firma, approvato dal decreto legge «Irpef». «Ai 134 milioni di euro stanziati inizialmente, la dotazione economica a favore delle "Zone franche" sale di ulteriori 175 milioni di euro. I primi 75 milioni disponibili già dal 2015, i restanti 100 milioni per l'anno successivo». Naturalmente le somme disponibili sono ad appannaggio di tutte le 11 "Zone franche" istituite in Puglia. Zone che sono state istituite in quelle città dove sono state riconosciute aree commercialmente depresse, ma con buone potenzialità di sviluppo, se adeguatamente supportate.

I finanziamenti sono ad appannaggio delle imprese commerciali, per gli studi professionali per le piccole attività, purché abbiano la residenza fiscale, al momento dell'inoltro della domanda di ammissione, entro i confini individuati dalla «Zona Franca» che, nel caso di Molfetta, si estende per una sorta di quadrilatero che comprende il Borgo antico con un prolungamento che, lungo la costa, si estende fino al rione Madonna dei Martiri. «Le zone franche urbane – ha affermato il consigliere regionale Antonio Camporeale – sono state istituite per incrementare i livelli occupazionali nelle aree individuate. Ma riuscire a mantenere, grazie ai finanziamenti, gli attuali livelli lavorativi ed economici delle piccole imprese commerciali o artigiane, riuscire cioè a non farle chiudere, ci pare sia un successo».

Soddisfatto del risultato raggiunto Azzollini guarda oltre. « Il progetto che prevedeva la nascita di "Zona Franca urbana" - ha affermato – nasce nel lontano 1996. Si rivolgeva inizialmente alle città portuali, intese come città di frontiera. Il progetto è stato però modificato con lo scopo di creare sviluppo in questo lungo momento di crisi. Ma il nostro tentativo, per il futuro, sarà quello di tornare all'idea iniziale. Naturalmente non potrà si prescindere dalle realizzazione delle grandi infrastrutture di respiro europeo, come ad esempio il "Corridoio VIII", cioè quella sorta di autostrada commerciale che collegherà l'Adriatico con il mar Nero e che farà forza sui nostri porti e su quelli dei Balcani». A Molfetta, con il bando che si è chiuso nelle scorse settimane, sono 416 le aziende ammesse alle agevolazioni.