Odontoiatra evasore a Molfetta: la Finanza gli sequestra 524mila euro

Il filone d'inchiesta riguarda un ingegnere informatico accusato di aver creato un software per tenere una contabilità parallela

martedì 13 febbraio 2024 21.43
A cura di Nicola Miccione
Il sistema - un click sul tasto F12 della tastiera del computer per far apparire una contabilità parallela, con lo scopo di occultare somme di denaro ottenute senza il rilascio della fattura - non è bastato a fermare la Guardia di Finanza, che è riuscita a ricostruire gli effettivi compensi guadagnati da un odontoiatra di Molfetta.

A lui, i militari, nell'ambito di una inchiesta partita tre anni fa dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Luisiana Di Vittorio, hanno sequestrato beni immobili e conti correnti per un ammontare di 524mila euro: la misura del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Domenico Zeno, contesta il presunto profitto del reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, l'articolo 3 del decreto legislativo 74 del 2000, per gli anni dal 2016 sino al 2021.

Per l'accusa, l'odontoiatra avrebbe omesso di indicare nelle dichiarazioni fiscali parte dei compensi percepiti usando un programma gestionale - il software Suite Medical Gold poi divenuto Suite Medical Cloud e fornito a vari professionisti non solo a Bari, ma anche nell'area metropolitana - ideato dall'ingegnere informatico titolare della Tomproject s.r.l.s. di Palo del Colle, Tommaso Carbone, per la tenuta di un sistema di contabilità «parallelo e occulto» affiancato a quello ufficiale.

Oltre ad una conversazione fra il medico e il suo consulente fiscale («Sarebbe opportuno far delle fatture, che devono risultare incassate nel 2016, per sistemare il bilancio»), significativi elementi sono stati acquisiti da alcuni pazienti che hanno riferito di aver versato contanti senza il rilascio della documentazione fiscale.