Monsignor Cornacchia visita il Consiglio Comunale di Molfetta
Il Vescovo ha incontrato gli amministratori della Città
sabato 19 gennaio 2019
Il 15 gennaio 2019, con la celebrazione eucaristica tenutasi nella Cattedrale di Molfetta, è iniziata ufficialmente la Visita Pastorale del Mons. Domenico Cornacchia nella Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, a tre anni dalla sua nomina come Vescovo. L'evento, oltre a cadere nell'anniversario del suo mandato, è anche considerato come una propaggine della storica visita di Papa Francesco a Molfetta dello scorso 20 aprile.
Nel programma di questa visita alla comunità sono stati anche inseriti degli appuntamenti per incontrare le singole Amministrazioni Comunali delle quattro città inserite nella Diocesi. Ieri è stato il turno di Giovinazzo, oggi è toccato a Molfetta. Il Presidente del Consiglio comunale molfettese ha dunque convocato in data odierna un Consiglio in seduta celebrativa. All'assemblea hanno preso parte non soltanto i membri dell'amministrazione e il Sindaco Tommaso Minervini ma anche altre componenti della comunità ecclesiale come il Vicario generale don Raffaele Tatulli e il Segretario della Visita Pastorale don Pietro Rubini. L'ultima Visita Pastorale in Diocesi fu condotta dal Mons. Luigi Martella nel gennaio 2008, mentre a precederlo era stato don Tonino Bello nel lontano 1985.
Nella consueta sede di Palazzo Giovene, si è discusso dell'ostico tema legato alla possibilità di un'azione congiunta fra Chiesa locale e Comune. Alla prima componente spetta la cura delle anime, alla seconda il benessere dei cittadini: obiettivo condiviso, dunque, è quello di creare una rete condivisa capace soprattutto di andare incontro alle esigenze degli ultimi. Ad aprire la questione sono giunte le parole del Segretario Rubini che ha riportato alcune parole pronunciate da Papa Francesco in occasione della 52^ Giornata Mondiale della Pace in un discorso intitolato Politica e pace. La politica ha una grande responsabilità sociale nel creare le condizioni propizie per la vita della comunità. Citando testualmente un breve stralcio: "La politica può diventare la più alta forma di carità quando è desiderosa di operare per la famiglia dell'umanità nel segno della dignità e dell'onestà". Va lodato quindi il politico capace di ascoltare e di mettersi al servizio della pace e dei diritti umani, senza pensare ai propri interessi.
Di alto profilo anche l'intervento di Mons. Cornacchia, che ha tessuto lodi verso quanti si dedicano alla cosa pubblica assumendoci, con senso del dovere, le proprie responsabilità. Molfetta è una città antica e di grande storia, purtroppo segnata da vecchie e nuove forme di povertà che sono in rapida diffusione soprattutto negli ultimi anni. Dalla difficoltà dei giovani di costruirsi un futuro nella propria terra d'origine, alle famiglie che nonostante un lavoro non riescono a sostenersi degnamente, passando anche per gli immigrati che spesso vivono faticosi processi di integrazione nella comunità. Disoccupazione, intolleranza, povertà: nemici da combattere come la ludopatia, altro elemento capace di dissolvere interi patrimoni e di mandare sul lastrico chi entra nella sua trappola. Chiesa e Comune dovranno perciò agire nella direzione dell'apertura verso le categorie sociali più deboli per rendere Molfetta un luogo più abitabile per tutti. In chiusura, un altro messaggio forte sull'importanza del connubio fra le due istituzioni: "La fede può diventare anche politica laddove si desideri servire l'uomo e non servirsi dell'uomo".
In chiusura di assemblea, il Vescovo ha donato al Consiglio una Croce in legno realizzata dai giovani della Casa di Ruvo fondata proprio da don Tonino Bello. L'Amministrazione Comunale ha ricambiato l'omaggio con un libro di Rosaria Scardigno intitolato Il nuovo lessico molfettese e con una targa raffigurante lo stemma della città.
Nel programma di questa visita alla comunità sono stati anche inseriti degli appuntamenti per incontrare le singole Amministrazioni Comunali delle quattro città inserite nella Diocesi. Ieri è stato il turno di Giovinazzo, oggi è toccato a Molfetta. Il Presidente del Consiglio comunale molfettese ha dunque convocato in data odierna un Consiglio in seduta celebrativa. All'assemblea hanno preso parte non soltanto i membri dell'amministrazione e il Sindaco Tommaso Minervini ma anche altre componenti della comunità ecclesiale come il Vicario generale don Raffaele Tatulli e il Segretario della Visita Pastorale don Pietro Rubini. L'ultima Visita Pastorale in Diocesi fu condotta dal Mons. Luigi Martella nel gennaio 2008, mentre a precederlo era stato don Tonino Bello nel lontano 1985.
Nella consueta sede di Palazzo Giovene, si è discusso dell'ostico tema legato alla possibilità di un'azione congiunta fra Chiesa locale e Comune. Alla prima componente spetta la cura delle anime, alla seconda il benessere dei cittadini: obiettivo condiviso, dunque, è quello di creare una rete condivisa capace soprattutto di andare incontro alle esigenze degli ultimi. Ad aprire la questione sono giunte le parole del Segretario Rubini che ha riportato alcune parole pronunciate da Papa Francesco in occasione della 52^ Giornata Mondiale della Pace in un discorso intitolato Politica e pace. La politica ha una grande responsabilità sociale nel creare le condizioni propizie per la vita della comunità. Citando testualmente un breve stralcio: "La politica può diventare la più alta forma di carità quando è desiderosa di operare per la famiglia dell'umanità nel segno della dignità e dell'onestà". Va lodato quindi il politico capace di ascoltare e di mettersi al servizio della pace e dei diritti umani, senza pensare ai propri interessi.
Di alto profilo anche l'intervento di Mons. Cornacchia, che ha tessuto lodi verso quanti si dedicano alla cosa pubblica assumendoci, con senso del dovere, le proprie responsabilità. Molfetta è una città antica e di grande storia, purtroppo segnata da vecchie e nuove forme di povertà che sono in rapida diffusione soprattutto negli ultimi anni. Dalla difficoltà dei giovani di costruirsi un futuro nella propria terra d'origine, alle famiglie che nonostante un lavoro non riescono a sostenersi degnamente, passando anche per gli immigrati che spesso vivono faticosi processi di integrazione nella comunità. Disoccupazione, intolleranza, povertà: nemici da combattere come la ludopatia, altro elemento capace di dissolvere interi patrimoni e di mandare sul lastrico chi entra nella sua trappola. Chiesa e Comune dovranno perciò agire nella direzione dell'apertura verso le categorie sociali più deboli per rendere Molfetta un luogo più abitabile per tutti. In chiusura, un altro messaggio forte sull'importanza del connubio fra le due istituzioni: "La fede può diventare anche politica laddove si desideri servire l'uomo e non servirsi dell'uomo".
In chiusura di assemblea, il Vescovo ha donato al Consiglio una Croce in legno realizzata dai giovani della Casa di Ruvo fondata proprio da don Tonino Bello. L'Amministrazione Comunale ha ricambiato l'omaggio con un libro di Rosaria Scardigno intitolato Il nuovo lessico molfettese e con una targa raffigurante lo stemma della città.