Molfettesi via da Molfetta: la città segue il triste trend della Puglia

I dati confermano l'andamento degli ultimi anni

venerdì 31 gennaio 2020
Il divario esistente fra Nord e Sud Italia non riguarda soltanto il reddito ma anche diversi aspetti della vita sociale ed economica. Un quadro generale della situazione viene fornito dal dossier BES 2019 ("Benessere equo e sostenibile") dell'Istat che è stato reso noto da un'indagine della Cgil Puglia. La regione ha evidenziato un peggioramento della qualità del lavoro e il rischio declino demografico: quest'ultimo dato trova la sua spiegazione da una parte nella diminuzione del numero delle nascite e dall'altra nell'emigrazione, soprattutto dei più giovani pugliesi. Sarebbero, in poche parole, di più i pugliesi al Nord che i migranti in Puglia.

Molfetta purtroppo non è da meno in questo quadro, stando agli ultimi dati raccolti nel 2018. Dal 2014 in poi, infatti, la città ha fatto registrare a ogni fine anno un calo in percentuale nella variazione della popolazione residente: il picco massimo è stato toccato con il decremento dello 0,56% del 2014 mentre la perdita più ridotta è stata quella del 2017 (-0,26%). Nel quinquennio dal 2014 al 2018 la città è passata da 60.058 residenti a 59.291. A conferma di un andamento demografico in calo, si registra anche il saldo negativo tra nascite e decessi già a partire dall'anno 2002, con il 2017 che riporta la variazione più in difetto (-137 unità). Questa analisi si trasla naturalmente anche al mondo del lavoro: nell'intervallo 2008-2018 ben 1450 giovani di età inferiore ai 30 anni hanno lasciato la città.

Stando all'ultimo report ufficiale dell'Istat raccolto in data 31 dicembre 2018 (per quello sull'anno solare 2019 occorrerà ancora del tempo) Molfetta guida la classifica per la Puglia per numero di giovani che abbandonano la città per cercare fortuna altrove. La città figura tristemente tra le prime 50 città italiane coinvolte da questo trend negativo. Nel decennio in questione, il 14,3% dei giovani molfettesi ha deciso di emigrare, trasferendosi al Nord (Milano la meta preferita) oppure all'estero dopo aver conseguito il diploma o la laurea. In questa triste classifica, a Molfetta segue Modugno con il 13,3% di giovani emigrati e Taranto.

Tornando sul discorso ad ampio respiro della Puglia, sono gli elementi qualitativi a condizionare l'andamento globale: nella regione i lavoratori con bassa paga (si intende con una retribuzione oraria inferiore a 2/3 di quella media) sono il 18,3% (rispetto al dato nazionale del 10%). Ancora una volta, le donne sono le più penalizzate, con il 23,4%. A dimostrazione della bassa qualità di domanda di lavoro che arriva dalle imprese e che spinge anche soprattutto i giovani laureati ad emigrare: ogni mille laureati pugliesi, circa 24 abbandonano la regione. E con loro, purtroppo, ci sono anche tanti molfettesi.