Molfetta, gatto di colonia sbranato da un branco di cani: l’appello dell’associazione "Stregatto"
L’episodio ha riacceso l’allarme sul problema della presenza di cani vaganti sul territorio cittadino
giovedì 10 luglio 2025
Si torna a parlare del problema connesso al randagismo a Molfetta: uno dei mici della colonia felina locale, un esemplare docile di circa otto anni, è stato brutalmente sbranato da un branco di cani randagi. Il gatto viveva serenamente in un'area della città, seguito con affetto da volontari e cittadini, fino al tragico epilogo che ha sconvolto chi si prendeva cura di lui.
L'episodio ha riacceso l'allarme sul problema, noto da anni, della presenza di cani vaganti sul territorio comunale, spesso in branco e senza alcun controllo. Secondo la segnalazione dell'associazione, si tratta di almeno cinque cani di grossa taglia, non socializzati, che si spingono regolarmente nel centro abitato, rappresentando un potenziale pericolo non solo per gli animali, ma anche per le persone.
«Lungi da noi attribuire colpe ai cani» – precisa l'associazione – «seguono il loro istinto, fanno ciò che Madre Natura comanda. Ma ci chiediamo se la presenza stabile di animali inselvatichiti sia compatibile con un contesto così fortemente urbanizzato come quello di Molfetta».
Nel rispetto degli animali e della sicurezza collettiva, l'Associazione Stregatto lancia un appello alla cittadinanza: non lasciare cibo per questi cani. Una pratica che, sebbene mossa da buone intenzioni, rischia di incentivare la loro permanenza nelle zone abitate, aumentando i rischi per gatti, altri cani e persone.
«Questi animali meritano di vivere liberi, ma in aree lontane dai centri urbani» – conclude l'associazione, auspicando un intervento serio e risolutivo da parte delle autorità competenti.
L'episodio ha riacceso l'allarme sul problema, noto da anni, della presenza di cani vaganti sul territorio comunale, spesso in branco e senza alcun controllo. Secondo la segnalazione dell'associazione, si tratta di almeno cinque cani di grossa taglia, non socializzati, che si spingono regolarmente nel centro abitato, rappresentando un potenziale pericolo non solo per gli animali, ma anche per le persone.
«Lungi da noi attribuire colpe ai cani» – precisa l'associazione – «seguono il loro istinto, fanno ciò che Madre Natura comanda. Ma ci chiediamo se la presenza stabile di animali inselvatichiti sia compatibile con un contesto così fortemente urbanizzato come quello di Molfetta».
Nel rispetto degli animali e della sicurezza collettiva, l'Associazione Stregatto lancia un appello alla cittadinanza: non lasciare cibo per questi cani. Una pratica che, sebbene mossa da buone intenzioni, rischia di incentivare la loro permanenza nelle zone abitate, aumentando i rischi per gatti, altri cani e persone.
«Questi animali meritano di vivere liberi, ma in aree lontane dai centri urbani» – conclude l'associazione, auspicando un intervento serio e risolutivo da parte delle autorità competenti.