Minaccia il sucidio, si scopre che il marito la picchiava. Arrestato

L'uomo, di 64 anni, l'avrebbe minacciata e istigata a togliersi la vita: «Vatti a buttare sotto il treno». È finito in carcere

mercoledì 10 settembre 2025 7.52
A cura di Nicola Miccione
Ha minacciato di togliersi la vita. Ma quando i Carabinieri sono arrivati a casa di una 60enne di Molfetta hanno scoperto una storia di minacce («Ti metto in una sedia a rotelle»), botte, istigazione al suicidio («Vatti a buttare sotto al treno») e per il marito, un 64enne, sono scattate le manette per maltrattamenti in famiglia.

L'ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Lucia Anna Altamura, ha disposto per l'uomo il carcere, a Trani, in quanto «la modalità di concretazione dei fatti costituisce un elemento sintomatico della non occasionalità delle condotte dell'uomo». I fatti risalgono al 5 agosto: i militari dell'Aliquota Radiomobile sono intervenuti in via Molfettesi d'America dove era stata segnalata «la presenza di una donna a terra», nella propria casa, «in un lago di sangue».

Quando i militari sono arrivati, però, la donna, di 60 anni, stava per essere trasportata al pronto soccorso dell'ospedale don Tonino Bello: era cosciente, ma aveva il volto tumefatto. È stata proprio lei a riferire agli investigatori di aver commesso «un gesto autolesionistico dopo l'ennesimo litigio avuto con il proprio coniuge». Numerose, poi, le tracce ematiche sparse sul corridoio e sulle pareti. La donna è stata convocata negli uffici di via Vittime di Nassiriya dove ha vuotato il sacco.

«Quel giorno mentre eravamo in cucina ho preso il barattolo del caffè e mi è caduto sul mobile facendo rumore - ha raccontato agli inquirenti diretti dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Francesca Valerio -. Lui si è lamentato. Per mio marito ogni cosa che io faccio è sempre sbagliata». Non solo, però. Ha rivelato anche che l'uomo avrebbe colpita, «ma non so se con uno schiaffo o un pugno. Poi mi ha detto che mi avrebbe messo su una sedia a rotelle».

I maltrattamenti andavano avanti dal 2005 (in un episodio l'avrebbe colpita con un posacenere sulla testa, in un'altra mordendola sul corpo), ma la donna non ha mai denunciato «perché se io parlo - ha chiarito - mi aggredisce ancora di più. Non ho mai chiesto aiuto a nessuno». Tranne «all'incirca 20 anni fa, quando con un tagliacarte a forma di coltello mi ha trafitto la gamba. In quell'episodio - ha ricordato - ho avuto dei punti sulla gamba. E fu l'unica volta che andai in ospedale».

Il 64enne, difeso dall'avvocato Antonio Maralfa, è stato arrestato. Per la giudice l'uomo ha «disvelato in maniera evidente la sua incapacità di tenere a freno i suoi istinti criminogeni, per cui il suo comportamento spregiudicato» ha determinato il carcere, «unica misura per porre un argine alla sua inclinazione criminogena».