Liberatorio Politico: «La "truffa del pacco" messa a segno anche a Molfetta»

A lanciare la segnalazione è il movimento di d'Ingeo. Ai Carabinieri denunciati due episodi: uno consumato e un altro solo tentato

giovedì 5 marzo 2020 10.00
A cura di Nicola Miccione
Il modus operandi è sempre lo stesso: i malviventi telefonano alle vittime, spesso anziane, per la consegna di un pacco. E nell'inganno riescono a sottrarre non pochi soldi. Una donna anziana di Molfetta è stata derubata, almeno stando a quanto denuncia il Liberatorio Politico.

Sul caso, raccontato sul blog del movimento civico diretto da Matteo d'Ingeo, sono in corso le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Molfetta - ai quali, oltre a questo, risulta anche un tentativo di truffa ad un'altra donna - per ricostruire le esatte dinamiche. «Dalla provincia di Napoli e Salerno la "truffa del pacco" si è spostata nella nostra provincia e dopo alcuni casi registrati a Bitonto il "pacco" - secondo il Liberatorio Politico - è giunto anche a Molfetta.

Le vittime sono anziani soli e il copione è collaudato. Prima di mettere in atto la truffa i malviventi basisti raccolgono tutte le informazioni della vittima, dei loro legami familiari e del loro numero telefonico. Di solito c'è sempre un nipote che diventa il protagonista della storia. Arriva prima una telefonata all'anziana da parte del finto corriere che preannuncia la consegna di un pacco importante per il nipote.

Il finto nipote è fuori città e ha dato l'indirizzo della nonna per la consegna con il pagamento che varia da 1.000 a 3.000 euro. Naturalmente non si lascia passare molto tempo tra la telefonata e l'arrivo del corriere che si presenta a casa dell'anziana nonna che non ha avuto il tempo di contattare il proprio vero nipote e si prepara a ritirare il pacco preparando anche i soldi.

Se l'anziana si presenta dubbiosa il finto corriere la mette in contatto telefonico con il complice, che è rimasto in auto, il quale si finge nipote della vittima e rassicura la nonna e le chiede la cortesia di ritirare il pacco. Spiega alla nonna che lui è fuori città, che deve tornare in serata e il contenuto del pacco per lui è importante. Le chiede anche di anticipare il pagamento al corriere e di stare tranquilla perché il denaro le sarà restituito entro la serata appena rientra in città.

Dopo questa rassicurante telefonata l'anziana nonna scioglie ogni dubbio, accetta la consegna del "pacco truffa" e paga 2.000 euro ai malfattori. Naturalmente la nonna non apre subito il pacco perché questa è la consegna avuta dal finto nipote e aspetta la sera in attesa che qualcuno della famiglia si faccia vivo per ritirare il pacco e restituire i duemila euro anticipati.

Ma la nonna freme e contatta il proprio vero nipote che tarda a farsi vivo e chiede come mai non è passato a prendere il pacco; dall'altra parte del telefono il nipote si mostra incredulo e ignaro e dice di non aver mai incaricato nessuno di consegnare un pacco. In quel momento la povera nonna realizza di aver subito una vera e propria truffa, apre il pacco e trova la confezione di un bagno schiuma "pagato" solo 2.000 euro.

Questa - conclude il Liberatorio Politico - è una storia vera e la stessa viene replicata in altre città, pertanto si invitano gli anziani della nostra città a non prestare ascolto a eventuali malfattori che propongono questa o altre truffe, non aprire la porta di casa a sconosciuti e in caso di dubbio contattare le forze dell'ordine».