Le marinerie pugliesi per la qualità totale del sistema pesca

I dati raccolti in 18 mesi di attività presentati ieri nella sala Finocchiaro

domenica 22 marzo 2015 8.11
A cura di Mino Ciocia
Sviluppare una cultura di gestione responsabile della pesca fornendo norme di buone pratiche comportamentali. E' stato questo lo scopo dei workshop "Qualità Totale Sistema Pesca Puglia" un innovativo progetto formativo voluto dall'Osservatorio Nazionale della Pesca e che si è svolto nelle marinerie di Taranto, Bisceglie e Molfetta. Proprio a Molfetta, nella sala consiliare dedicata a Beniamino Finocchiaro, si è tenuto l'incontro conclusivo con la presentazione dei risultati.

«Per 18 mesi – ha affermato il presidente dell'Osservatorio Nazionale della Pesca, Emanuele Sciacovelli durante il suo intervento introduttivo – circa 200 addetti delle marinerie e delle imprese di pesca e trasformazione di Taranto, Bisceglie e Molfetta, insieme agli studenti degli IPSIAM di Taranto e Molfetta, hanno sperimentato una attività di formazione svolta direttamente in barca e nei luoghi di lavoro. Con risultati particolarmente utili ed efficaci. Lo scopo è stato quello di far acquisire nuove competenze tecnico-professionali agli operatori del mare e migliorare così le pratiche di gestione per aiutare l'intero comparto a uscire dal drammatico scenario della crisi garantendo la sopravvivenza del lavoro».

I workshop hanno affrontato quattro diverse tematiche: la sicurezza sul lavoro, la sicurezza alimentare, la pesca sostenibile e l'efficienza energetica. Quattro diversi temi che hanno in comune l'obiettivo di offrire pesce di alta qualità, e la conservazione delle risorse ittiche. A titolo d'esempio, una gestione responsabile, del carburante, consente una riduzione dei costi del 20-25 per cento oltre che a minori emissioni nell'ambiente atmosferico e marino di emissioni velenifiche.

Il progetto è stato illustrato nelle sue varie articolazioni e fasi da docenti che hanno voluto sottolineare l'aspetto continuativo dell'esperienza formativa. Le schede di autovalutazione poi, redatte per focalizzare le criticità e le carenze dell'intera filiera della pesca, sono servite a sviluppare modelli gestionali in base alle esigenze riscontrate nelle singole marinerie. Tutti i dati, resteranno disponibili sul sito internet dell'Osservatorio.

Dal dibattito che è seguito alla presentazione dei dati, è emersa la necessità di attrezzarsi per utilizzare al meglio i fondi europei della prossima programmazione 2014-2020 puntando, per favorire, come già succede in agricoltura, alla commercializzazione diretta per aumentare così la redditività.