Il vescovo augura buon Natale alla diocesi: «Facciamo parlare i nostri gesti»

Il messaggio di Mons. Cornacchia alla comunità

venerdì 25 dicembre 2020
In questo Natale così diverso rispetto alla nostra tradizione, Mons. Cornacchia ha voluto ugualmente rilasciare un messaggio all'intera comunità diocesana: il vescovo ha parlato attraverso un video messaggio:

"Come l'angelo annunciò ai pastori la nascita di Gesù, io vorrei poter dire a ciascuno di voi: oggi, per voi, c'è una bella notizia. Nasce il Redentore. È triste, leggendo il Vangelo, rendersi conto che, mentre il mondo era ripiegato su se stesso, non c'era posto per Giuseppe e Maria in nessuna abitazione. Noi siamo nella medesima situazione, siamo ingolfati e piegati sui nostri problemi di altra natura. Abbiamo sbarrato la casa alla venuta del Signore. Come vorrei che avessimo un supplemento di coraggio e di forza per aprire, non solo le porte delle case, ma anche del nostro cuore alla luce del Signore".

Un Natale diverso, quello che vivremo quest'anno.
"Stiamo vivendo un momento difficile. Un anno fa eravamo vestiti di abiti a festa, c'era un'altra atmosfera. Ma non dobbiamo lasciarci sfuggire l'opportunità di far spazio a Colui che è la luce e che viene per farsi carico della nostra debolezza".

Poi, il pensiero rivolto alle famiglie che versano in condizioni di indigenza.
"In tante famiglie, la povertà sta degenerando in impoverimento. La povertà è uno dei consigli evangelici e può essere un aspetto positivo della nostra identità umana. Quando, però, si trasforma in impoverimento, in situazioni precarie, in cui manca il necessario per sopravvivere, non possiamo girare il volto dall'altra parte".

"In questo tempo di difficoltà, facciamo parlare i nostri gesti e non le nostre labbra, come fece San Giuseppe. Invece, da Maria, impariamo a fidarci del Signore perché nulla è impossibile: nemmeno la prospettiva che il mondo si riaffacci alla normalità".

Infine, un augurio particolare a quanti vivono la difficoltà della malattia.
"Siete nei nostri cuori, in quelli di ogni nostro sacerdote. Con questo nostro messaggio vorrei far arrivare la vicinanza della Chiesa verso i più bisognosi e, in particolar modo, verso coloro che sono negli ospedali, nelle case di riposo e nelle proprie case, gravati dal peso della solitudine".

"Mi piace concludere con un messaggio di Papa Francesco: cerchiamo di sentire la presenza del figlio di Dio accanto a noi. Perché, anche noi, possiamo essere irradiazione e diffusione di luce, solidarietà ed amore. Ricordiamo quanto sia importante, per la nostra vita, spesso frenetica, trovare momenti di silenzio e preghiera. Il silenzio per contemplare la bellezza del volto di Gesù bambino, nato nella povertà di una stalla; la preghiera per esprimere il grazie stupito dinanzi a questo immenso dono di amore che ci viene dato".