don Vito Bufi e il suo messaggio ai fedeli in occasione della Festa Patronale

Il Parrocco della Cattedrale: «La festa della Madonna dei Martiri è un’occasione propizia per chiederci che posto ha Maria nella nostra vita»

domenica 3 settembre 2017
La festa in onore della Madonna dei Martiri è un'occasione propizia per chiederci che posto ha Maria nella nostra vita; e fermandoci a ripercorrere i momenti salenti della sua esistenza, non possiamo fare a meno di immaginarla come una giovane donna, altrimenti rischieremmo di tradire la storia della sua esistenza.

La tradizione, infatti, racconta che all'età di un anno, Maria fu presentata ai sacerdoti del Tempio dai suoi genitori, Anna e Gioacchino, e che, da bambina venne istruita su tutto ciò che riguardava le promesse messianiche che Dio aveva fatto al popolo ebraico. Poi, a dodici anni, com'era usanza a quei tempi, fu promessa sposa a Giuseppe e, poco dopo, ricevette la visita dell'Arcangelo Gabriele che le annunciò che Dio l'aveva scelta per essere la madre del suo Figlio.

C'è un canto mariano bellissimo che piace molto, soprattutto ai giovani, e che ci fa immaginare il momento in cui questa giovane donna ricevette la visita dell'angelo: «Fra tutte le donne scelta in Nazareth, sul tuo volto risplende il coraggio di quando hai detto "Sì"». Contemplare Maria significa perciò imparare da lei a fare scelte giuste, coraggiose, intrise di speranza e di fiducia nel futuro, nonostante le difficoltà e gli ostacoli che si incontrano nel cammino.

Anche il Servo di Dio, il Vescovo don Tonino Bello, ha scritto di Maria la stagione della giovinezza: «Vogliamo immaginarla adolescente, mentre nei meriggi d'estate risale dalla spiaggia, in bermuda, bruna di sole e di bellezza, portandosi negli occhi limpidi un frammento dell'Adriatico verde. E d'inverno, con lo zaino colorato, va in palestra anche lei». I giorni della novena in Basilica e quelli della permanenza della bellissima immagine della Madonna dei Martiri in Cattedrale aiutino tutti noi a ritrovare la giovinezza dello spirito, impreziosito dai nostri "Sì" alla vita e all'amore, alla speranza e all'umiltà, al perdono e all'unità, a imitazione del "Sì" di Maria.

Solo così, il canto mariano che sicuramente sgorgherà gioioso dai nostri cuori, ci permetterà di far diventare quelle parole una preghiera in cammino: «Ecco il nostro Sì, nuova luce che rischiara il giorno, è bellissimo regalare al mondo la Speranza. Ecco il nostro Sì, camminiamo insieme a te Maria, Madre di Gesù, madre dell'umanità».