Covid, variante inglese dominante in Puglia: presente nel 93% dei contagi
L'analisi dell'Istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata
domenica 28 marzo 2021
La variante inglese del Covid-19 è stata senza dubbio una delle principali cause della terza ondata in Italia e anche in Puglia: se un mese fa questa versione mutata del virus era presente al 47%, ora la percentuale è quasi raddoppiata.
Se nel territorio regionale la variante inglese del Covid è quella predominante, quelle sudafricana e brasiliana, al momento, non sono presenti. È il risultato dell'indagine svolta dal Centro di Coordinamento regionale Lab SARS CoV-2 del Policlinico di Bari e dall'Istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata.
Sono stati analizzati e sequenziati 126 tamponi processati in tutte le province, il 18 marzo scorso, e di questi 117 sono risultati appartenere alla variante inglese, pari al 93 per cento.
Non sono state riscontrate variante sudafricana e varianti brasiliane. L'analisi è stata realizzata dalla professoressa Maria Chironna, responsabile del laboratorio del Policlinico; e dal dottor Antonio Parisi direttore del laboratorio di biologia molecolare dell'Istituto zooprofilattico che ha sede a Putignano.
Se nel territorio regionale la variante inglese del Covid è quella predominante, quelle sudafricana e brasiliana, al momento, non sono presenti. È il risultato dell'indagine svolta dal Centro di Coordinamento regionale Lab SARS CoV-2 del Policlinico di Bari e dall'Istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata.
Sono stati analizzati e sequenziati 126 tamponi processati in tutte le province, il 18 marzo scorso, e di questi 117 sono risultati appartenere alla variante inglese, pari al 93 per cento.
Non sono state riscontrate variante sudafricana e varianti brasiliane. L'analisi è stata realizzata dalla professoressa Maria Chironna, responsabile del laboratorio del Policlinico; e dal dottor Antonio Parisi direttore del laboratorio di biologia molecolare dell'Istituto zooprofilattico che ha sede a Putignano.