Coronavirus, da Mancini la proposta dello screening della popolazione a Molfetta
Il consigliere comunale ha la delega da parte del sindaco nell'emergenza sanitaria
mercoledì 18 novembre 2020
13.56
La Puglia è nel vivo della seconda ondata di Coronavirus e anche Molfetta sta affrontando l'inevitabile crescita dei contagi con attualmente 236 persone positive al virus, secondo l'ultimo dato diffuso dal Comune per mezzo del sindaco Tommaso Minervini.
Pasquale Mancini, consigliere comunale delegato dallo stesso primo cittadino nei giorni scorsi per le attività a sostegno dei cittadini nell'emergenza, propone di effettuare una mappatura della popolazione attraverso un'attività di screening antigenico.
L'azione sarebbe finalizzata a un monitoraggio puntuale dell'infezione, per capirne la diffusione sul territorio comunale e circoscrivere le aree di rischio.
I tamponi verrebbero così effettuati in punti diversi della città, in strutture già preventivamente individuate, e nella modalità rapida del drive-in. Il primo target d'interesse sarebbe quello delle fasce più deboli ossia gli over 70 e I bambini in età scolare, ovviamente su base volontaria, nella prospettiva di testare il numero più ampio possibile di persone in tempi brevi.
Questo tipo di iniziativa avrebbe diversi benefici, come la scoperta dell'infezione in persone senza sintomi e la rassicurazione dei cittadini in merito ai propri contatti stretti. I test verrebbero effettuati da un team formato da personale sanitario e della Protezione Civile oltre che dai volontari delle associazioni cittadine.
Pasquale Mancini, consigliere comunale delegato dallo stesso primo cittadino nei giorni scorsi per le attività a sostegno dei cittadini nell'emergenza, propone di effettuare una mappatura della popolazione attraverso un'attività di screening antigenico.
L'azione sarebbe finalizzata a un monitoraggio puntuale dell'infezione, per capirne la diffusione sul territorio comunale e circoscrivere le aree di rischio.
I tamponi verrebbero così effettuati in punti diversi della città, in strutture già preventivamente individuate, e nella modalità rapida del drive-in. Il primo target d'interesse sarebbe quello delle fasce più deboli ossia gli over 70 e I bambini in età scolare, ovviamente su base volontaria, nella prospettiva di testare il numero più ampio possibile di persone in tempi brevi.
Questo tipo di iniziativa avrebbe diversi benefici, come la scoperta dell'infezione in persone senza sintomi e la rassicurazione dei cittadini in merito ai propri contatti stretti. I test verrebbero effettuati da un team formato da personale sanitario e della Protezione Civile oltre che dai volontari delle associazioni cittadine.