Real Molfetta C11 verso la sua prima stagione: il presidente onorario Amato illustra il progetto
Le sue parole: «Vogliamo rappresentare una realtà nuova e dinamica, dando spazio ai giovani»
giovedì 31 luglio 2025
10.36
Il Real Molfetta è pronto a scendere in campo con una nuova sfida: nasce ufficialmente la squadra di calcio a 11 che prenderà parte al prossimo campionato di Terza Categoria. Un progetto ambizioso che affonda le radici nella passione per lo sport e nella volontà di costruire una realtà solida, inclusiva e radicata sul territorio.
A guidare questo nuovo corso, con il ruolo di presidente onorario, c'è una figura storica del calcio molfettese: Pino Amato, che ha raccontato idee, obiettivi e motivazioni di questa nuova avventura.
1. Il nuovo corso targato Real Molfetta vuole farsi strada nel calcio locale. Quali sono gli obiettivi a breve e lungo termine?
Vogliamo rappresentare una realtà nuova e dinamica. Il nostro progetto va ben oltre il calcio: essendo una polisportiva, puntiamo a crescere anche in altri sport come la pallavolo, sia a livello maschile che femminile.
Abbiamo già avviato con successo il calcio a 5 e quest'anno comincia per noi l'avventura nel calcio a 11. L'obiettivo è duplice: diventare un vivaio per le squadre molfettesi che militano in categorie superiori, ma allo stesso tempo costruire un progetto solido e ambizioso, che anno dopo anno ci permetta di puntare al salto di categoria.
2. Che sensazioni ci sono nel ritornare nel mondo dello sport molfettese?
Bellissima sensazione. Da giovane ho militato nel campionato di Promozione con la vecchia Molfetta Sportiva e con la Mazzola. Faccio parte di quella generazione che ha visto nascere tanti talenti molfettesi, alcuni dei quali sono arrivati anche in Serie A. Tornare oggi, alla guida di un gruppo giovane e di una società ben strutturata, mi dà grande entusiasmo. C'è voglia di fare le cose per bene e di lasciare un segno positivo.
3. In Terza Categoria ci sono molte realtà locali. In che cosa vorrete distinguervi?
Innanzitutto tengo a dire che la presenza di tante realtà locali è un valore per una città come Molfetta. Se un giorno avessimo una prima squadra in campionati nazionali, questa rete di club potrebbe essere un vivaio naturale per i talenti. Il nostro obiettivo è costruire una realtà seria, che metta il calciatore nelle condizioni migliori per esprimersi, divertirsi e pensare solo al campo. Vogliamo valorizzare i giovani, affiancati da calciatori di esperienza che fungano da guida. Abbiamo uno staff qualificato che ha accettato la sfida di ripartire dalla Terza Categoria, con serietà e spirito di squadra. Non siamo in competizione con nessuno, anzi auguriamo il meglio a tutte le realtà locali. Noi abbiamo una mentalità fondata sull'organizzazione, sul rispetto e sulla forza del gruppo. Siamo una grande famiglia.
4. Si sente di lasciare un messaggio ai calciatori della rosa e a chi entrerà a farne parte?
Divertitevi e impegnatevi. Il calcio è un gioco e una passione, ma deve essere affrontato con serietà e rispetto: verso la società, lo staff e i compagni. Chi entrerà in questo gruppo sarà parte di una famiglia. Ma deve anche sapere che siamo tutti focalizzati sugli obiettivi stagionali: chi arriva deve essere pronto ad abbracciare questa mentalità fin da subito.
A guidare questo nuovo corso, con il ruolo di presidente onorario, c'è una figura storica del calcio molfettese: Pino Amato, che ha raccontato idee, obiettivi e motivazioni di questa nuova avventura.
1. Il nuovo corso targato Real Molfetta vuole farsi strada nel calcio locale. Quali sono gli obiettivi a breve e lungo termine?
Vogliamo rappresentare una realtà nuova e dinamica. Il nostro progetto va ben oltre il calcio: essendo una polisportiva, puntiamo a crescere anche in altri sport come la pallavolo, sia a livello maschile che femminile.
Abbiamo già avviato con successo il calcio a 5 e quest'anno comincia per noi l'avventura nel calcio a 11. L'obiettivo è duplice: diventare un vivaio per le squadre molfettesi che militano in categorie superiori, ma allo stesso tempo costruire un progetto solido e ambizioso, che anno dopo anno ci permetta di puntare al salto di categoria.
2. Che sensazioni ci sono nel ritornare nel mondo dello sport molfettese?
Bellissima sensazione. Da giovane ho militato nel campionato di Promozione con la vecchia Molfetta Sportiva e con la Mazzola. Faccio parte di quella generazione che ha visto nascere tanti talenti molfettesi, alcuni dei quali sono arrivati anche in Serie A. Tornare oggi, alla guida di un gruppo giovane e di una società ben strutturata, mi dà grande entusiasmo. C'è voglia di fare le cose per bene e di lasciare un segno positivo.
3. In Terza Categoria ci sono molte realtà locali. In che cosa vorrete distinguervi?
Innanzitutto tengo a dire che la presenza di tante realtà locali è un valore per una città come Molfetta. Se un giorno avessimo una prima squadra in campionati nazionali, questa rete di club potrebbe essere un vivaio naturale per i talenti. Il nostro obiettivo è costruire una realtà seria, che metta il calciatore nelle condizioni migliori per esprimersi, divertirsi e pensare solo al campo. Vogliamo valorizzare i giovani, affiancati da calciatori di esperienza che fungano da guida. Abbiamo uno staff qualificato che ha accettato la sfida di ripartire dalla Terza Categoria, con serietà e spirito di squadra. Non siamo in competizione con nessuno, anzi auguriamo il meglio a tutte le realtà locali. Noi abbiamo una mentalità fondata sull'organizzazione, sul rispetto e sulla forza del gruppo. Siamo una grande famiglia.
4. Si sente di lasciare un messaggio ai calciatori della rosa e a chi entrerà a farne parte?
Divertitevi e impegnatevi. Il calcio è un gioco e una passione, ma deve essere affrontato con serietà e rispetto: verso la società, lo staff e i compagni. Chi entrerà in questo gruppo sarà parte di una famiglia. Ma deve anche sapere che siamo tutti focalizzati sugli obiettivi stagionali: chi arriva deve essere pronto ad abbracciare questa mentalità fin da subito.