Basket, caos in Messapica Ceglie-Clean Up Molfetta: sospesa con intervento dei Carabinieri
Gara interrotta nel terzo periodo, con gli ospiti avanti 51-53. Si attende ora il Giudice Sportivo
lunedì 10 novembre 2025
10.31
Non c'è pace nel basket italiano, che si macchia di un altro episodio di violenza dopo i tragici fatti di Rieti: domenica sera, il match fra la Messapica BK Ceglie e la Clean Up Molfetta, valido per il sesto turno del campionato di serie C interregionale, è stato sospeso per una presunta spinta di un tifoso gialloblu ad Altamura, ad un secondo dalla fine del terzo quarto di gara. Con gli ospiti avanti 51-53, un sostenitore di casa avrebbe colpito l'atleta biancorosso, fermo sulla riga bianca prima di una rimessa in gioco: è rimasto illeso. Mezz'ora più tardi, dopo l'intervento dei carabinieri e dei dirigenti del club brindisino, gli arbitri De Pascalis e Siragusa hanno deciso di interrompere la gara, rientrando anticipatamente negli spogliatoi. In settimana deciderà il giudice sportivo.
A Ceglie Messapica, Gesmundo si presenta con Sasso, Mongelli, Didonna, Chiriatti e Kotnik. L'avvio, dopo un parziale da brividi per i molfettesi (8-0), è equilibrato: Sasso, Mongelli e Altamura, dalla distanza, impattano la sfida a suon di triple (10-10), poi la penetrazione di Pugliese vale il sorpasso, 10-12. Sciangalepore, dai 6.75, prova a dare la scossa per la prima fuga della sfida (14-19), Didonna chiude il primo quarto sul 16-21. Ceglie prova a rimettersi in ritmo e riesce pure a mettere la testa avanti con Feruglio (26-25 sul tabellone), ma la gara cambia quando Sciangalepore in penetrazione, Didonna dall'arco e Costa dalla linea della carità portano i biancorossi a +9 (28-37, massimo vantaggio). I padroni di casa, però, corrono e capitalizzano con Feruglio e con il nuovo arrivato Invidia: all'intervallo lungo è 33-38.
Al rientro i biancorossi continuano a premere, Kotnik azzanna sotto le plance (33-40 e 37-44), ma il merito dei locali è quello di rispondere prontamente con i canestri di Feruglio e la tripla di Angius, per il 43-46. Si resta punto a punto con Ceglie che si appoggia a Carta in mezzo alla bomba di Solimini. Poi, il burrascoso finale: l'antisportivo fischiato a Passaro, i 2/2 di Costa dalla lunetta (51-53) e la rimessa sotto la tribuna in favore della Clean Up, anticipata dalla presunta spinta di un tifoso sugli spalti ad Altamura, ad un secondo dal termine del terzo periodo. L'atleta è rimasto per fortuna illeso, ma nel trambusto generale gli arbitri, ritenendo evidentemente che non ci fossero le condizioni per tornare sul parquet, hanno interrotto la partita, nonostante l'intervento dei Carabinieri e dei dirigenti di casa a bordo campo. Se ne saprà di più nei prossimi giorni, quando il caso finirà sul tavolo del giudice sportivo.
«Noi eravamo sugli spalti, si è intuito poco - ha detto a fine gara il general manager Antonio Camporeale commentando l'episodio finale -. Ad un secondo dalla fine è stato fischiato un fallo antisportivo in una partita corretta. La sanzione, però, ha acceso un po' gli animi e gli arbitri, in seguito ad un'inferenza del pubblico nei confronti di Altamura, hanno deciso di sospendere la gara, evidentemente dopo le disposizioni federali. È stata una bella gara, uno spettacolo per tante famiglie - ha detto ancora il dirigente molfettese -, peccato sia finita così. Ora ci rimettiamo alle decisioni del giudice sportivo». Tornando al basket giocato, «Molfetta è una squadra giovane e ogni confronto è un mattone in più che mettiamo sul nostro bagaglio di esperienza. Noi dobbiamo, con coraggio, crescere partita dopo partita - ha concluso - e lo stiamo facendo nel migliore dei modi».
A Ceglie Messapica, Gesmundo si presenta con Sasso, Mongelli, Didonna, Chiriatti e Kotnik. L'avvio, dopo un parziale da brividi per i molfettesi (8-0), è equilibrato: Sasso, Mongelli e Altamura, dalla distanza, impattano la sfida a suon di triple (10-10), poi la penetrazione di Pugliese vale il sorpasso, 10-12. Sciangalepore, dai 6.75, prova a dare la scossa per la prima fuga della sfida (14-19), Didonna chiude il primo quarto sul 16-21. Ceglie prova a rimettersi in ritmo e riesce pure a mettere la testa avanti con Feruglio (26-25 sul tabellone), ma la gara cambia quando Sciangalepore in penetrazione, Didonna dall'arco e Costa dalla linea della carità portano i biancorossi a +9 (28-37, massimo vantaggio). I padroni di casa, però, corrono e capitalizzano con Feruglio e con il nuovo arrivato Invidia: all'intervallo lungo è 33-38.
Al rientro i biancorossi continuano a premere, Kotnik azzanna sotto le plance (33-40 e 37-44), ma il merito dei locali è quello di rispondere prontamente con i canestri di Feruglio e la tripla di Angius, per il 43-46. Si resta punto a punto con Ceglie che si appoggia a Carta in mezzo alla bomba di Solimini. Poi, il burrascoso finale: l'antisportivo fischiato a Passaro, i 2/2 di Costa dalla lunetta (51-53) e la rimessa sotto la tribuna in favore della Clean Up, anticipata dalla presunta spinta di un tifoso sugli spalti ad Altamura, ad un secondo dal termine del terzo periodo. L'atleta è rimasto per fortuna illeso, ma nel trambusto generale gli arbitri, ritenendo evidentemente che non ci fossero le condizioni per tornare sul parquet, hanno interrotto la partita, nonostante l'intervento dei Carabinieri e dei dirigenti di casa a bordo campo. Se ne saprà di più nei prossimi giorni, quando il caso finirà sul tavolo del giudice sportivo.
«Noi eravamo sugli spalti, si è intuito poco - ha detto a fine gara il general manager Antonio Camporeale commentando l'episodio finale -. Ad un secondo dalla fine è stato fischiato un fallo antisportivo in una partita corretta. La sanzione, però, ha acceso un po' gli animi e gli arbitri, in seguito ad un'inferenza del pubblico nei confronti di Altamura, hanno deciso di sospendere la gara, evidentemente dopo le disposizioni federali. È stata una bella gara, uno spettacolo per tante famiglie - ha detto ancora il dirigente molfettese -, peccato sia finita così. Ora ci rimettiamo alle decisioni del giudice sportivo». Tornando al basket giocato, «Molfetta è una squadra giovane e ogni confronto è un mattone in più che mettiamo sul nostro bagaglio di esperienza. Noi dobbiamo, con coraggio, crescere partita dopo partita - ha concluso - e lo stiamo facendo nel migliore dei modi».