Vito Cozzoli alla guida di "Sport e Salute"?
Indiscrezione lanciata da "La Repubblica". Ufficialità già nelle prossime ore
domenica 19 gennaio 2020
Potrebbe arrivare già domani l'ufficialità: l'avvocato Vito Cozzoli, originario di Molfetta, potrebbe essere scelto come presidente della società "Sport e Salute" e lavorare direttamente per lo sviluppo e la promozione dello sport e dei sani stili di vita nel Paese ma anche la gestione dei fondi pubblici del Coni.
Già capo di gabinetto dell'allora vice premier e ministro del lavoro Luigi di Maio, attualmente al Ministero dello Sviluppo Economico col Ministro Patuanelli e presidente della commissione di secondo grado per le licenze Uefa della FIGC, Cozzoli è in pole position per il ruolo, secondo le indiscrezioni lanciate da "La Repubblica".
In particolare il quotidiano spiega che il curriculum del legale di Molfetta sarebbe il migliore tra i circa cinquanta arrivati attraverso l'avviso pubblico di selezione per la guida della società per azioni del Ministero dell'economia e delle finanze, del quale è una società in-house.
Secondo altre indiscrezioni di stampa, la candidatura di Vito Cozzoli sarebbe caldeggiata soprattutto da Luigi di Maio che ne avrebbe apprezzato stile, professionalità e preparazione quando il legale di Molfetta era di fatto il suo braccio destro al dicastero del lavoro.
Già capo di gabinetto dell'allora vice premier e ministro del lavoro Luigi di Maio, attualmente al Ministero dello Sviluppo Economico col Ministro Patuanelli e presidente della commissione di secondo grado per le licenze Uefa della FIGC, Cozzoli è in pole position per il ruolo, secondo le indiscrezioni lanciate da "La Repubblica".
In particolare il quotidiano spiega che il curriculum del legale di Molfetta sarebbe il migliore tra i circa cinquanta arrivati attraverso l'avviso pubblico di selezione per la guida della società per azioni del Ministero dell'economia e delle finanze, del quale è una società in-house.
Secondo altre indiscrezioni di stampa, la candidatura di Vito Cozzoli sarebbe caldeggiata soprattutto da Luigi di Maio che ne avrebbe apprezzato stile, professionalità e preparazione quando il legale di Molfetta era di fatto il suo braccio destro al dicastero del lavoro.